Capitolo 146 Cronache Di Guerra: Richiesta di Soccorso

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Itachi, Fuu e Kurotsuchi erano ancora troppo sconvolti per parlare ma, non appena Kaguya liberò Rebel dalla paralisi, il mio doppio ebbe parecchie cose da dire o meglio da gridare.

"STUPIDA PUTTANA!", urlò Rebel anche se Kaguya non fu minimamente toccata dai suoi insulti, "perché cazzo lo hai detto?! Nessuno doveva venirlo a sapere! Nessuno!"

"Oh, suvvia", rispose amichevolmente e con falsa dolcezza Kaguya, "dal momento che queste erano le persone con cui hai condiviso una parte della tua anima, mi sembrava giusto informarli su questo piccolo dettaglio del tuo passato."

"Non ne avevi alcun diritto! Se rivelarlo o meno, era una mia scelta! Non tua!", continuò ad urlare Rebel, "oh ma ho capito il tuo gioco, questa è solo una delle tue meschine vendette per il modo in cui ti tratto? O perché mi sono ribellato più volte al tuo volere? Beh, qualunque sia la risposta, prega di non mettere mai più piede nel mondo reale. Perché se lo farai, ti farò soffrire per 1000 volte, quello che è successo a me!"

Kaguya rise e disse: "Nonostante la tua maleducazione e la tua impertinenza, sono una madre molto generosa; quindi ti concederò qualche minuto per parlare in privato con i tuoi amici, prima di svegliarvi. A presto bambino mio."

E detto ciò Kaguya scomparve lasciando da solo Rebel con gli altri 3.

"Maledetta puttana! Torna qui! TORNA SUBITO QUI!!!!", urlò furente Rebel stringendo i pugni fino a sbiancare le nocche.

"Rebel...io", iniziò improvvisamente Kurotsuchi con tono sommesso, ma il mio doppio la interruppe immediatamente.

"Non voglio sentire neanche una parola da voi!", esclamò Rebel fissando ferocemente i tre, "e soprattutto non voglio la vostra pietà!"

"Ma tu...tu sei davvero il mio solo fratello e...e sei morto per colpa mia!", pianse Fuu.

"ZITTA! Sta Zitta!", urlò Rebel avvicinandosi a Fuu, "Si, sono tuo fratello e si, sono morto e non hai idea di quello che mi hanno fatto: mi hanno frustato, bastonato fino a rompermi le ossa, mi hanno tagliato le dita delle mani e dei piedi una alla volta e hanno abusato di me in ogni modo possibile ed immaginabile...mi hanno fatto cose che un bambino di 6 anni non dovrebbe mai conoscere!"

Fuu cadde in ginocchio tremando e piangendo mentre ascoltava la storia di Rebel e persino Itachi per un attimo impallidì immaginando le cose mostruose che potevano essere fatte a un bambino così giovane.

"E poi, mentre ero mezzo morto, mi hanno messo davanti al capo Villaggio che ti teneva in braccio. Ricordo ancora le tue urla e i tuoi pianti come se fosse successo solo ieri. Ed infine mi hanno pugnalato al cuore lasciandomi morire con la consapevolezza che non ero stato in grado di salvarti e che tu saresti diventata l'arma vivente del Villaggio della Cascata", disse Rebel chinando la testa tanto da oscurare i suoi occhi.

La ragazza non resistette più e si alzò in piedi (anche se traballante) e corse ad abbracciare Rebel con tutte le sue forze.

"Fratello mio...! Mi dispiace così tanto...! Mi dispiace! Ti prego perdonami! Sono stata una sorella orrenda! Hai dato la vita per me, mi hai dato la tua anima ed io..io non ho fatto altro che causarti un dolore dopo l'altro! Dovevo sapere che stavi soffrendo così...avrei dovuto saperlo e...non avrei mai dovuto lasciarti...", pianse Fuu col viso nascosto nell'incavo del collo di Rebel.

Neanche Kurotsuchi riuscì a trattenere ulteriormente le lacrime e anche lei si abbandonò ad un triste pianto sapendo che anche lei, esattamente come Fuu, aveva abbandonato Rebel e quindi anche Yami.

Il mio doppio aveva sempre la testa china (e gli occhi oscurati) ma, invece di piangere, scoppiò in una risata; all'inizio era debole e pacata, ma poi divenne sempre più forte ed acquisì un timbro di follia. Rebel sollevò e portò la testa indietro continuando a ridere e i 3 presenti con lui rimasero tutti piuttosto spiazzati da questo comportamento.

NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora