Capitolo11 Una Sfida Per Itachi

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Passarono 4 giorni dalla cattura del demone a sette code e intanto la mia sorellina Fuu era rimasta con noi. Anzi, ero persino riuscito a convincere Pain a farla entrare nell'Akatsuki a patto che ovviamente superasse una prova esattamente come me.

La prova consisteva in un duello contro Deidara e lasciate solo che vi dica, che alla fine della sfida, il nostro caro artista biondo era più fradicio di una spugna che è stata in ammollo per una settimana e più viscido di una anguilla ricoperta di bagnoschiuma (insomma non uno spettacolo per i deboli di stomaco).

Oltre alle risate, di quasi tutti i membri dell'organizzazione, ci fu anche la soddisfazione interiore di Konan che ora non era più l'unica donna dell'Akatsuki e per di più Fuu e lei divennero davvero due care amiche (ma giurai che se Konan avesse trasformato anche mia sorella in una dominatrice amante del...beh voi sapete cosa, le avrei dato una buona ragione per cambiare il proprio nome in Pain seconda).

I giorni trascorrevano abbastanza monotoni, salvo per l'irrefrenabile allegria di Fuu; svolgevamo missioni da mercenari per poter aggiungere fondi alle casse dell'Alba e sia io che mia sorella ci allenavamo duramente per poter incrementare le nostre abilità con l'obbiettivo di raggiungere i livelli dei più forti membri dell'organizzazione.

Fui piacevolmente sorpreso dal fatto che non solo Fuu non fosse arrabbiata con me dopo tutto quello che era successo, ma era anche riuscita a socializzare e a fare amicizia con i vari membri dell'Alba molto più in fretta di quanto non ci fossi riuscito io (ed io sapevo tutto di ogni componente dell'organizzazione); decisi di non rivelarle subito che io non venivo da quel mondo né di come avessi tante informazioni sulla maggior parte delle persone, glielo avrei certamente detto ma non presto (in verità avevo davvero paura di come avrebbe reagito e non ebbi proprio il coraggio di affrontare l'argomento).

Una sera mentre io e mia sorella eravamo in camera (si lo so cosa state pensando, ma vi assicuro che il rapporto tra me e lei era solo di affetto fraterno nulla di più e nulla di meno, ed inoltre era stata Fuu stessa a chiedere di stare insieme al suo "fratellone"; Pain aveva acconsentito dicendo però una cosa che non mi sarei mai aspettato da lui:"nella camera entrate in due e ne uscirete in due! O saranno dolori!"), lei riposava beatamente sul suo letto mentre io ero seduto alla mia scrivania elaborando nuove strategie e metodi per incrementare le nostre capacità.

Dopo aver formulato varie ipotetiche strategie, mi resi conto che entrambi eravamo ad un punto morto; lei che era molto portata per le arti acquatiche avrebbe dovuto per forza allenarsi insieme ad un ninja esperto in quelle tecniche, ovvero Kisame.

Ma il problema non era tanto per lei, perché ero certo che Kisame l'avrebbe allenata volentieri (come ho già detto Fuu è diventata una grande amica di tutti i membri in poco tempo); il problema riguardava me.

I miei livelli di abilità nelle arti marziali e in quelle magiche erano aumentati notevolmente, ma il problema restavano le arti illusorie ed infatti non avevo quasi nessuna esperienza in quel campo; l'unica soluzione sarebbe stata quella di allenarmi insieme ad Itachi, ma sapevo bene che come lui non si era quasi mai voluto allenare con Sasuke (che era suo fratello) sicuramente non si sarebbe voluto mai allenare con me.

Dovevo trovare una soluzione:"ancora sveglio fratellone?", mi chiese Fuu sdraiata sul suo letto.

"Si Fuu, scusa se ti ho disturbata col mio brusio ma non riesco davvero a venire a capo di un problema", le dissi un po' giù di morale.

"Non ti preoccupare, tanto non avevo neppure sonno; ma dimmi Yami cos'è che ti preoccupa? Magari posso aiutarti", chiese teneramente la mia sorellina alzandosi dal letto e dandomi uno dei suoi grandi abbracci che erano il suo marchio di fabbrica e ai quali ormai mi ero tanto affezionato.

NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora