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《Vorrei tanto andare a casa...》sussurro, con il viso appiccicato al suo petto.
《Andiamoci.》afferma, allontanandomi leggermente per le spalle.
《Cosa?》chiedo perplessa.
《Non vuoi andare a casa?》dice, poi prende la mia mano e mi spinge verso l'uscita.

《Ma come?》chiedo, impanicata, mentre la gente che scorre al nostro fianco ci guarda con occhi curiosi.
《Questo è il momento giusto per andarsene. La calca di gente ci fa mimetizzare e tutti sono troppo preoccupati per la classe successiva per dare importanza a due ragazzi che corrono per i corridoi.》ridacchia, facendosi spazio tra gli studenti.

Stiamo scappando da scuola.
Si può fare, questa cosa?
Non lo so, ma sono presa da una strana adrenalina.

Non posso credere di star marinando la scuola con Caleb, non mi sarei mai immaginata di fare una cosa simile.

Una volta al portone, Caleb si guarda alle spalle per accertarsi che nessuno sia nei paraggi mentre mi tiene la porta per farmi passare.
《Corri, Allie. Corri!》esclama mentre ride.
Nel mio corpo riecheggia la mia risata mentre entrambi corriamo il più lontano possibile dalle mura della scuola.
Corro più veloce che posso, e Caleb mi ha già superata.

Ci fermiamo a una cinquantina di metri distanti dai cancelli della scuola, con il fiatone e le gambe tremolanti. Mi metto una mano sul cuore e sento che batte veloce; ormai non so più definire a cosa è dovuto: alla presenza di Caleb, al fatto di esser appena scappata da scuola o al fatto che ho fatto tutto questo spinta dal moro?

Caleb mi guarda con un sorriso da ebete sul volto e restiamo a fissarci per un tempo indefinito.
È lui a spezzare quello stato di trance che si era creato, afferrando il mio viso con le mani e spingendolo verso le sue labbra.
Io appoggio le mani sulle sue e lascio che le nostre bocche si assaporino con lo stesso desiderio di sempre.
Si stacca da me e mi guarda con gli occhi più chiari del solito, come se la pece che si trova nei suoi occhi si fosse leggermente dissolta, come se il dolore che porta dentro si fosse alleviato un pochino.

《Adesso andiamo.》mi afferra nuovamente per la mano e mi trascina vero il parcheggio accanto alla scuola.
Arriviamo davanti alla sua macchina ed entrambi montiamo.
《Dove vuoi andare?》mi chiede, mettendo in moto.
《Non so...》dico, rigirando i pollici delle mani.
Muove abilmente le mani sul volante e partiamo.

La strada si fa sempre più familiare e vedo l'insegna del Brick's farsi sempre più vicina.
Parcheggia, scende, fa il giro della macchina e mi apre la portiera.
《Principessa.》dice, mi prende la mano e fa un leggero inchino.
Mi lascio andare una risata, è davvero buffo.

Mano nella mano ci dirigiamo dentro al piccolo locale e Brick ci accoglie con un sorriso a trentadue denti.
《Allison, Caleb. Che piacere vedervi.》ci saluta cordiale.
È davvero un uomo delizioso.
《Sedetevi pure, vi servo io.》dice.
Facciamo ciò che ci dice e ci sediamo al primo tavolo da due che troviamo libero: si trova in fondo alla sala e siamo di fianco alla finestra.

《È la prima volta che scappi da scuola?》mi chiede mentre con una mano si sistema i capelli corvini.
《Sì.》affermo imbarazzata.
È davvero strano stare con lui, in un tavolo da due, come una vera e propria coppia.
Ma purtroppo, l'ultima parola è una cosa che non saremo mai e mi si spezza il cuore al solo pensiero.

《E tu, immagino che non sia la prima volta che lo fai.》dico, giungendo le mani e appoggiando il mento su queste.
Meglio sviare l'argomento se non voglio scoppiare in lacrime davanti ai suoi occhi.
《No.》ridacchia.

Den arriva con un vassoio e due frappè, uno alla fragola e uno al cioccolato. Sotto ai miei occhi mette quello al cioccolato, mentre a Caleb da quello alla fragola.
Inizialmente alterna lo sguardo tra di noi sorpreso, molto sorpreso.
Poi punta gli occhi su di me e mi sembra... deluso?
Faccio finta di non averlo notato e lo ringrazio con un sorriso sincero. Lui, di tutta risposta, si allontana con il vassoio sotto al braccio.

Fare a meno di te - animedifferentiΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα