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Vorrei tanto essere in un film, dove tutto è pura fantasia.
Dove nelle brutte situazioni è scontato l'arrivo di un eroe, di quel qualcosa - o qualcuno - che ti salva dal pericolo.
Ma in questo caso, mia cara Allie, non sei in un film.
Purtroppo.

Cole. I miei occhi sono fissi sulla sua smorfia, sui suoi capelli rasati, sui suoi occhi iniettati di rabbia.
Con le mani forma un cuore e mi manda un bacio, e questo non fa altro che aumentare la mia agitazione.
Scoppio in un pianto isterico, non posso credere che tutto questo stia succedendo davvero.

Caleb torna in pista e prende Cole per il colletto della giacca, indicandogli il grande schermo che li sovrasta.
Nel frattempo sento qualcuno sbloccare la porta.

Ero pronta ad incontrare gli occhi di Mattew e Jacob, ero pronta ad escogitare un piano per scappare dalle loro grinfie. Ero pronta al peggio.
Invece compare la figura di una donna slanciata, bella, poco vestita e con un sorriso a trentadue denti.
《Ha vinto Caleb.》

Non sto capendo bene, ma senza pensarci due volte mi fiondo
fuori alla ricerca di Trevor, che è sceso in pista.
Gli corro incontro e lo abbraccio forte, le sue braccia mi circondano e sotto di lui divento invisibile.
《Sei salva, Allie. Sei salva.》sussurra.

Mi ricordo che lì non esiste nessuna Allie. Lì c'è Melody.
Dietro di lui Cole si allontana amareggiato con un velo di delusione sul volto, ma direi che prevale più la rabbia dentro di lui.
Caleb, invece, ci guarda.
Senza emozioni. Ci guarda e basta.

《Andiamo.》mi ordina.
《Muoviti.》replica facendomi saltare.
Trevor mi guarda come se fosse tutto normale, come se già sapesse che io e il moro dobbiamo andarcene insieme.
Mi stacco dal suo abbraccio e corro dietro a Caleb, che si è già avviato verso il garage.
Sotto gli occhi di mille persone che non fanno altro che urlare e tirarmi dei soldi, io e il moro scompariamo dietro una saracinesca.

《Sali.》afferma.
Faccio ciò che mi dice e, solo dopo esserci allontanati dallo stadio, sfilo la parrucca.
I miei lunghi capelli biondi ricadono morbidi sulle spalle sotto lo sguardo attento del ragazzo che ho di fianco.
Faccio un lungo sospiro.
《È finita.》dico.

Si lascia sfuggire una risatina e non me ne capacito.
《Cos'hai da ridere?》chiedo innervosita dal suo comportamento.
《Te lo avevo detto di non preoccuparti.》dice, lasciando che un sorriso si formi tra le sue labbra carnose.
《Ma era meglio se rimanevi a casa quella sera. A crogiolarti su qualche lieto fine, magari...》mi lancia un'occhiata fugace e torna a prestare attenzione alla strada.
《E comunque non mi piacciono i film romantici.》dico.
《Lo sapevo.》afferma, sicuro di sè.
《No che non lo sapevi!》dico lasciandogli un pugno sulla spalla.
《Ti si vede dalla faccia che non ti piacciono le smancerie. Sei più da thriller.》continua.

Il fatto che ci abbia azzeccato è solo pura coincidenza.

《Hai tirato ad indovinare...》alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto.
《Oh no, piccola. Già hai il push-up, poi se fai così...》sospira mentre si morde il labbro inferiore.
E per un attimo nella mia mente penso di non aver visto mai niente di così dannatamente sexy.

Imbarazzata dalla situazione, ripongo le braccia lungo i fianchi e mi giro verso il finestrino.
Sposta la sua mano dal cambio alla mia coscia, e per un attimo il mio cuore cessa di battere.

《Non devi vergognarti.》dice guardando la sua mano.
Prontamente gliela sposto e mi allontano leggermente.
《E tu non devi prenderti queste confidenze.》
《Lo so che ti piace.》
《No, non sai niente di me.》sputo acida.

Mi meraviglio io stessa delle mie parole.
Dopotutto mi ha salvata dalla grinfie di quel... Cole.

La sua espressione divertita svanisce, facendo spazio alla solita aria seria.
Poi non preferisce più parola.

Ferma la macchina davanti ad una spiaggia.
Saranno le tre del mattino, credo, e il cielo è ancora buio. La luna si riflette sul mare piatto.
《Perché siamo qui?》chiedo.
Ma lui è già uscito e si sta accendendo una sigaretta.

Mi rendo conto che il tempo che ho passato con lui mi ha fatto dimenticare completamente della corsa.
Forse dovrei chiedergli scusa e magari ringraziarlo.
Prendo coraggio ed esco.

Mi appoggio al cofano della macchina, leggermente dietro a lui.
《Scusami...》dico in un sussurro.
Prende la sigaretta e la butta lontano, intuisco che l'abbia già finita.
《Allie, Allie, Allie...》dice voltandosi verso di me.
Ha le mani nelle tasche, le labbra arricciate e i capelli leggermente in disordine che gli danno un'aria sbarazzina.
《Mi piace il tuo carattere. Questo tuo lato duro, da stronza. Un pò menefreghista, ma comunque fragile.》
Si avvicina lentamente, fino a che non arriva ad un palmo dal mio viso.

《Lo capisco dal modo in cui ti comporti quando sono così vicino. Nessuna ragazza mi tiene testa nel modo in cui lo fai tu, a quest'ora sarebbero già cadute ai miei piedi...》
Prende il mio viso tra le mani e con i pollici pulisce i residui di mascara colato.
Il cuore comincia a galoppare nella gabbia toracica e non mi sto rendendo conto di quello che sta accadendo.

《Non giocare con me...》sussurro.
《Non sto giocando.》
Lo allontano con forza, trovando chissà dove il coraggio.
《Non puoi prenderti gioco di me in questo modo, hai capito?》urlo puntandondogli un dito contro.
《Non puoi avvicinarti e, e... non lo so, pretendere un qualcosa.》

Non ho il coraggio di dire che sembra che voglia baciarmi.

《Se ti dico che non sto giocando devi credermi.》urla lui di rimando.
《Cosa intendi?》chiedo io, non capendo a cosa stia facendo riferimento.
《Che voglio baciarti, cazzo.》afferma. Poi, silenzio.
Rimango senza parole.

Si avvicina nuovamente, azzerando quei pochi passi che ci dividevano.
《Volevo baciarti quando eri travestita, quella sera alla corsa. E lo voglio anche ora.》guarda le mie labbra con insistenza e leggo nei suoi occhi il vero desiderio di baciarmi.
E lo si può leggere anche nei miei, la voglia di baciarlo.

Fa sfiorare le nostre labbra, poi si fionda sulla mia bocca.
È un bacio lento, desideroso. Le nostre lingue si intrecciano e si rincorrono, e per un attimo voglio che il tempo si fermi.
Per un attimo penso che questo è quello che ho sempre voluto dal primo giorno in cui l'ho visto.

E non mi importa se domani me ne pentirò.
Non mi importa se domani mi ignorerà.
Non mi importa se questo è davvero solo un gioco.

Nessuno mi ha mai baciata come sta facendo lui, e adesso è questo tutto ciò che voglio.
Con le sue labbra soffici sulle mie posso dire di aver toccato il cielo con una mano, perché è così che mi sento.
Cerco di ignorare lo stomaco sottosopra, l'irrefrenabile voglia di altro, la mia lingua alla costante ricerca della sua.

Non siamo in un film, questa non è fantasia, ma per questa volta posso dire che l'eroe mi ha salvata dal pericolo, con tanto di lieto fine. E in questo caso, mio caro Caleb, sei sia l'eroe che il lieto fine.

Fare a meno di te - animedifferentiWhere stories live. Discover now