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Aspetto appoggiata al cofano della sua macchina per quindici minuti buoni.

Sono riuscita a darmi una calmata, a schiarire le idee e a togliermi dalla testa quel brutto pensiero di uccidere Caleb.
Non sono un'assassina, dai.

Vedo Trevor arrivare con passo calmo e sicuro, ma non sa dell'ira che sento dentro nei suoi confronti.
Aspetto che apra la macchina per entrare.
Entra anche lui e mette in moto.

Il tragitto trascorre tranquillo senza che nessuno dei due proferisca parola.
Mi lascia davanti casa e scendo con le mie buste, senza salutarlo.
《Non mi saluti?》dice sporgendosi dal finestrino.
《"No, ma non mi dispiacerebbe".》ripeto quello che ha detto lui qualche ora prima, imitando la sua voce.
《Dai, stavo scherzando. Non dirmi che te la sei pr-》non lo lascio finire di parlare che sono già arrivata alla porta di casa.

Entro e salgo di corsa le scale, poi mi cambio e raccolgo i miei lunghi capelli biondi in una coda.
Devo andare a correre.

La gente che passa mi guarda come se fossi pazza. Beh, forse andare a correre a mezzogiorno, quando le temperature arrivano al massimo, non è proprio l'ideale.
Ma ne ho bisogno.

Percorro due volte il quartiere, arrivo fino alla spiaggia e torno indietro. Credo sia passata un'ora, così torno a casa camminando.
Rientro verso le 14:00.

Mia madre mi guarda sul viso grondante di sudore.
《Ti abbiamo lasciato da mangiare.》dice rivolgendomi un sorriso sincero.
Vado a fare una doccia e ritorno in cucina con i capelli ancora bagnati.

《Allora, hai qualcuno che ti accompagna questa sera?》mi chiede mio padre.
Ripenso a Trevor, a quello che ha detto stamattina e alla nostra litigata. Spero che dopo la nostra discussione sia ancora disposto ad accompagnarmi.
《Sì.》rispondo sicura.

Credo che mi sia passato tutto, ma mi scorderò difficilmente di quanto accaduto.
Glielo rinfaccerò ogni volta che potrò.

Finisco velocemente la mia porzione di pizza e torno in camera per scrivere a Trevor.

"Stasera mi accompagnerai lo stesso, vero?"

Se mi dirà di no sono nei guai. Non saprei proprio a chi chiedere.

Mia madre e mio padre si arrabbieranno, perché ho detto loro con certezza che avrei avuto un accompagno.
Forse Bryan e Liam?
Non ho i loro numeri, potrei chiederlo a Trevor ma non credo che me li darà.

I miei pensieri vengono - fortunatamente - interrotti dalla suoneria del mio cellullare.
Per una volta spero con tutto il mio cuore che sia Trevor.
Vedo il suo nome sullo schermo del telefono e mi affretto a rispondergli.

Non posso assolutamente perdere il passaggio.
Voglio una mia macchina, l'ho già detto che odio dipendere dagli altri?

《Allie, ti passo a prendere alle nove e un quarto.》dice con tono calmo.
Lui non è arrabbiato, quindi tutti i miei pensieri erano solo stupide paranoie.
In fondo sapevo che non mi avrebbe mai lasciata a piedi.
《Grazie Trev.》dico mentre saltello. Mi sarei risparmiata una punizione.

Non sono per niente in vena di passare la serata tra alcool, urla, musica e vomito in giro per la spiaggia. Non sono in vena di quei giochetti che si fanno di solito alle feste, non ho proprio voglia di andare.
Ma ormai è troppo tardi per annullare, non voglio passare per la solita asociale guastafeste, anche se il mio cervello mi sta dicendo di rimanere a casa ad ingozzarsi di gelato.

Sono sdraiata sul letto a pancia in sotto con le gambe a mezz'aria mentre sbuffo ogni cinque minuti.
L'orologio davanti a me segna le sei, così decido di cominciare a cambiarmi.

Mi faccio un'altra doccia, dato che oggi il sole ha deciso di ucciderci tutti con questo caldo, e lavo nuovamente i capelli. Ho deciso di iniziare così presto proprio per questo: tutti questi capelli mi prenderanno un sacco di tempo.
Li pettino e li asciugo attentamente cercando di fare una piega decente. Dopo un'ora circa e non ancora soddisfatta del risultato, passo la piastra rendendoli ancora più lisci.

Sono sicura che con l'aria del mare si arricceranno subito.

Esco dal bagno e afferro l'unico vestito estivo che ho in valigia: è nero, arriva a metà coscia e ha le spalline. Ha uno spacco a V in mezzo al seno coperto da un sottile pezzo di stoffa semitrasparente. Dietro lascia la schiena scoperta.
《Sobrio.》dico tra me e me mentre mi guardo allo specchio.

Questo vestito è tutto tranne che sobrio, ma non ho altro.

Infilo un paio di sandali con tacco alto neri e inizio a truccarmi. Metto giusto un filo di mascara e l'eyeliner.

Mi guardo allo specchio e dopo aver spruzzato un pò di profumo posso finalmente dire di esser pronta.

Lo sono realmente?

Fare a meno di te - animedifferentiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant