Fare a meno di te - animedifferenti

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Mangio un'insalata mentre aspetto l'arrivo di Trevor.
La cucina è piena dei miei pensieri e del silenzio, sono circondata solamente dal ticchettio dell'orologio.

Il suono più stressante a parer mio.

Sentire il ticchettio dell'orologio, per me, vuol dire solitudine.
Vuol dire che c'è così tanto silenzio, che sei così solo, che c'è il tempo a farti compagnia.
I secondi che passano, i minuti, le ore...

Il campanello mi fa balzare sullo sgabello e corro ad aprire.
Trevor è arrivato prima del previsto.
Spalanco la porta e mi trovo davanti la sua stazza imponente.
Lo invito ad entrare mettendomi di profilo per poi chiudere la porta.
Si guarda intorno un pò smarrito, sbircia ogni angolo della casa e si muove a scatti; d'altronde è la prima volta che entra nella mia dimora.
《Bella, casa tua.》commenta.

Credo che si sia calmato, da questa mattina. Anche se non mi ha salutata non appena ho aperto la porta, e questo non è da lui.

《Vuoi qualcosa?》chiedo, stringendomi nelle spalle.
《Un bicchiere d'acqua.》afferma.
Vado verso la cucina e lui mi segue come un cagnolino.
Prendo un bicchiere dalla lavastoviglie e verso dentro di questo l'acqua che Trevor mi ha chiesto, poi gli avvicino il bicchiere.
Nota la mia insalata e poi dice
《Scusa se sono venuto così presto, non volevo disturbare il tuo pranzo, ma più tardi devo andare agli allenamenti.》
《Non preoccuparti.》gli sorrido e mi siedo nuovamente a tavola.

Fa un sospiro, dopo aver bevuto tutta l'acqua, e comincia a parlare.

《Innanzitutto scusa per questa mattina. Non volevo essere così... scontroso. Lo sai che non è da me. Comunque, spiegami cosa succede tra te e Caleb.》
《E non rispondermi "niente", perché ricordo perfettamente il suo sguardo quando mi ha preso per il colletto.》ribatte puntandomi un dito contro.
《Promettimi che non lo dirai a nessuno, Trevor. Promettilo.》lo prego, giungendo le mani.
Si passa un dito sulle labbra, come per dire che non aprirà bocca, ed io comincio a parlare.
《È cominciato tutto il giorno delle corse. Ci siamo baciati. Anche io inizialmente pensavo fosse solo uno dei suoi stupidi giochi, ma... i suoi occhi brillano quando mi guarda. Da lì, ci siamo solo dati qualche altro bacio ma niente di che. Non c'è niente tra di noi.》
《Allie, io ti capisco, okay? Caleb è bravo ad illudere le persone e mi sembra strano che con te si comporti in maniera diversa.》e le sue parole formano una piccola crepa nel mio cuore.

Sta dicendo che sta solo giocando con me?

《È ancora più strano che non ti abbia ancora portata a letto.》mi guarda dritto negli occhi ed io deglutisco.
《Non so cosa dire...》dico, girandomi i pollici.
《Allie, mi preoccupa il fatto che tu ti sia innamorata di lui. Io voglio solo avvertirti perché non voglio che ti faccia del male, lo conosco bene...》mi prende una mano e me la accarezza dolcemente.
《Io non sono innamorata di lui.》affermo, più a me stessa che a lui.
《Allie, si vede lontano un miglio che sei cotta di lui.》replica, serio.
《Si capisce dalla rabbia che avevi in corpo sabato sera quando volevi che ti portassi a casa sua.》e in un lampo tutte le immagini dello scorso weekend compaiono nella mia mente.

《Ho capito tutto quando sei scesa dalla macchina.》
《Trevor, non sono andata da lui per soddisfare qualche sua fantasia sessuale, se è questo che ti interessa. Volevo solo avere delle spiegazioni sul perché Matias fosse stato picchiato.》ringhio.
《Ed era stato lui?》chiede.
《No. Ma quando Matias mi ha vista, si è scansato subito da me, chi può essere stato se non Caleb?》
《Allie, Caleb non alza mai le mani. Quel poveretto non sarebbe tornato a casa salvo se lo avesse picchiato lui.》commenta, mordendosi l'interno della guancia.

Dopo qualche secondo, la sua faccia assume la stessa espressione che aveva Caleb sabato.
Comincia a boccheggiare e distoglie lo sguardo dal mio.
《Trevor, tutto bene?》chiedo, avvicinandomi a lui preoccupata.
《Non è stato Caleb. Non è stato Caleb. Non è stato Caleb.》balbetta.
《Chi è stato?》chiedo, cercando di avere delle risposte concrete.
Il suo viso assume un'espressione più rilassata e per un secondo chiude gli occhi.
《Non lo so, Allie.》sospira.
Ma anche lui sembra nascondermi qualcosa.