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Scendo dalle sue gambe con il volto rosso per l'imbarazzo e dopo un gemito di disapprovazione da parte del moro mi dirigo alla porta, per poi aprire.
《Ecco il cappuccino che avevate ordinato.》dice imbarazzato il portinaio di ieri sera.
Lo ringrazio sorridendogli e lo saluto, richiudendo la porta alle mie spalle.

《Colpa mia.》dice Caleb, alzandosi dal letto e appoggiando il cappuccino sul vassoio che giace sul comodino.
Mi siedo a gambe incrociate sul letto mentre Caleb porta con sè il vassoio.

Non posso credere a quello che stavo per fare pochi secondi fa.
Da quando ho tutto questo coraggio in corpo?

Prendo il mio cappuccino e addento un pezzo del cornetto.
《Grazie per la colazione, Caleb.》dico, gustando la prelibatezza che ho tra le mani.
Fa spallucce mentre sorseggia il suo, di cappuccino.
《Tra poco dobbiamo andare.》dice, guardando l'orologio che porta al polso.
Annuisco mentre finisco la bevanda calda che ho tra le mani e scendo dal letto.

Una piccola parte di me è dispiaciuta dal fatto di lasciare questo posto, di non stare più da sola con lui, di non poter più passare momenti come questi insieme.
《Vado a fare una doccia.》affermo, stiracchiandomi per bene.
Poi mi dirigo in bagno e faccio per chiudere la porta alle mie spalle, ma Caleb la blocca prontamente con un piede.
《Possiamo farla insieme, la doccia.》ammicca malizioso.
Anche se la voglia di farlo è tanta, decido che è meglio di no.
《No, Caleb.》ridacchio.
Lui non insiste, e gliene sono grata.

Mentre mi guardo allo specchio, noto delle macchie violacee sul mio collo.
Sono i resti di ieri sera, il marchio delle sue labbra.
Mi butto sotto la doccia e mi sciacquo velocemente, lavando anche i capelli.
Esco dal bagno con i capelli ancora umidi e prendo velocemente l'intimo e i vestiti di ieri per poi rinchiudermi nuovamente in bagno.

Una volta fatto, esco e do a Caleb la sua maglia ben piegata.
Mi sorride mentre me la prende dalle mani e la infila.
Metto le scarpe e prendo la borsa, salutando definitivamente questo posto bellissimo.
Caleb apre la porta e mi lascia passare e insieme ci dirigiamo verso l'uscita.

Mi chiedo quanto abbia pagato e come gli restituirò tutti i soldi.

Insieme camminiamo verso la prima fermata dove passano i bus per Los Angeles.
Attendiamo qualche minuto e vediamo comparire il primo bus, così saliamo e aspettiamo di tornare in città.
Sono nel sedile accanto al finestrino e guardo il paesaggio che ci circonda.
È incredibile quante cose siano successe nel giro di un giorno.

Mi chiedo cosa dirò a Trevor e ai suoi amici.
E invece, Caleb, cosa dirà loro?

Il moro appoggia la mano sulla mia coscia, stringendola leggermente, per poi appoggiare la testa sulla mia spalla.
Il cuore comincia a palpitare nel petto e se non mi do una calmata riuscirà a sentirlo anche lui.
Non appena chiude gli occhi, cade in un sonno profondo e durante il tragitto non molla neanche per un secondo la presa sulla mia coscia.

-

Arriviamo finalmente - o purtroppo - a destinazione, così scuoto Caleb per svegliarlo.
Si tira su e si da una scompigliata ai capelli per poi alzarsi e scendere.
La fermata è davanti alla EastSide, quindi potrò andare a piedi verso casa mia.

《Come tornerai a casa?》gli chiedo per spezzare il silenzio che si era creato tra di noi.
《Mi faccio dare un passaggio da Den.》afferma, scalciando un sassolino che gli capita sotto al piede.

E se si fosse pentito di tutto quello che è successo?

Perché sono sicura che tornerà il solito stronzo di sempre, ma ora non voglio pensarci.
In poco tempo arriviamo davanti al Brick's e le nostre strade devono dividersi.
《Beh, ciao.》dico dondolandomi sui talloni.
Lui mi guarda a qualche passo di distanza, con le mani nelle tasche e gli occhi fissi sulle mie labbra.
Poi con una mano mi strizza le guance e mi stampa un bacio sulle labbra.
《Ciao, Melody.》si gira e si incammina verso l'entrata del locale.

Fare a meno di te - animedifferentiWhere stories live. Discover now