19

23.4K 639 183
                                    

Inclina leggermente il volto, sta per posare le labbra sul mio collo ma si blocca istantaneamente.

《Il tuo profumo mi è familiare...》dice lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

Ritorno a respirare, cosa diavolo mi è successo?

Il cuore comincia a martellarmi nel petto, mi ha scoperta.
Punta i suoi occhi nei miei chiari, poi alza una mano e mi sfila la parrucca. I miei lunghi capelli biondi ricadono sulle spalle.

Ha capito tutto.

Cosa cazzo...》dice, socchiudendo gli occhi.
《... ci fai qui, ragazzina?》mi ringhia contro.
《Bene, bene.》dice il ragazzo con cui ha pareggiato poco prima. Lui ha assistito a tutta la scena a quanto pare.
《Questa è la tua ragazza?》continua.

《Cosa? No, Cole. Non è la mia ragazza.》risponde lanciandomi un'occhiata di fuoco.
《Oh, davvero?》dice allungando il braccio verso di me.
《Vattene, Melody.》afferma Caleb, continuando a guardare Cole.
Faccio ciò che mi dice, scappando da una sua eventuale sfuriata.

La testa mi gira, sono in ansia. Chissà cosa mi succederà, chissà cosa dirò a Trevor.
Trovo Lydia e la prendo per una spalla.
Spalanca la bocca quando mi vede senza parrucca.
《Mi hanno scoperta, dobbiamo andarcene.》
Ci incamminiamo verso l'uscita e entriamo in macchina.

Sono confusa, stanca, incredula di ciò che ho fatto.
Incredula di quanto accaduto.

《Allie... cosa diamine è successo?》mi chiede Lydia.
《I-io... non lo so. Caleb mi ha presa, pensando fossi una ragazza qualunque, mi ha portata via e sul punto di baciarmi ha detto qualcosa del tipo "Conosco questo profumo". Poi mi ha sfilato la parrucca e si è avvicinato il ragazzo della corsa. Caleb mi ha cacciata chiamandomi con il nome che mi ero inventata.》

Melody. Mi ha chiamata Melody.

《Come... come faceva a conoscere il tuo profumo?》chiede poi.
《Qualche giorno fa mi ha riaccompagnata a casa... forse lo ha sentito nella sua macchina.》dico. Oppure quando mi si è avvicinato violentemente a scuola.

《Allie, Allie, Allie...》
《Non dirmi che ti stai innamorando di lui. No! Cancellalo dalla tua testa!》dice muovendo le mani davanti al mio viso.
《Cosa?! Io non mi innamorerò mai di uno stronzo come lui! E poi non è il mio tipo.》dico.
《Certo, dicono tutte così...》
《Te lo giuro, diamine! Non lo sopporto, come faccio ad innamorarmi?》urlo.
《Okay, okay. Ti credo.》alza le mani in segno di resa.
《Ma promettimi, giura, che non ti farai abbindolare da lui. Lui è come lo hai descritto, uno stronzo.》

Mi lancia un'ultima occhiata, mette in moto e torniamo a casa.

Durante il tragitto il telefono comincia a squillare, è Trevor.

"Allie, è vero quello che mi ha detto Caleb? Eri allo stadio?"

"Rispondi, cazzo"

Cosa posso inventarmi?

Faccio un sospiro e spengo il telefono. Non posso credere di aver rovinato un'amicizia per la mia stupida curiosità.
Sono una stupida, un'idiota, un'illusa.

Mi giro e rigiro nel letto, chiedendomi come io ci sia finita qui. Come io abbia fatto a legarmi a delle persone, come abbia fatto a non impedire il trasferimento.

Ci ho provato, io ho provato ad ambientarmi. Ma non ci riesco, per me è tutto nuovo.
Qui non è Manhattan.
Questa non è la mia casa.
Questa non è la mia vita.

Mentre Lydia russa beatamente dall'altra parte del letto, io mi dirigo in cucina per bere un bicchiere d'acqua.

Mi affaccio alla grande vetrata che mi da la vista della città spenta, calma.
Della città vuota, della città sovrastata dal buio, dall'oscurità, dal silenzio.
Guardo il mare, che sembra una pozza enorme di petrolio, riconoscibile solo dal riflesso della luna al centro di questo.

Perché sono qui? Perché non mi sono opposta ai miei genitori?
Perché mi sono legata così tanto a Trevor?
Cosa ho fatto di male per nascere con una grande curiosità?

Questa casa mi schiaccia, sento che c'è poca aria intorno a me. E prima di cadere a terra priva di sensi e di svegliare Lydia, decido di sedermi sul divano, per poi cadere in un sonno profondo.

-

È lunedì, e sono pronta per affrontare l'ennesimo giorno di scuola.

E pensare che è appena cominciata.

La domenica mattina sono stata svegliata da Lydia verso le dieci e mezza, mi sentivo uno straccio. Dopo aver rifiutato di rimanere a pranzo, mi sono fatta accompagnare fino a casa per cercare di trovare una soluzione al danno fatto. Durante l'arco della giornata non mi sono più arrivati messaggi da parte di Trevor.

Ed ora mi trovo qui, sulla via per la scuola, a pensare e ripensare al discorso che mi sono fatta nella mente per lui.

Non sono tanto sicura che voglia parlarmi, ma ci proverò lo stesso.

Entro nel cortile della scuola e qualcuno mi prende il braccio, facendomi girare violentemente.

Mi spieghi cosa cazzo è successo?

Fare a meno di te - animedifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora