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《Devo ancora ambientarmi.》dico titubante.

Non voglio che continui a scavare nel mio passato, non voglio che continui a chiedere cose su di me.

《Tu sei di qui?》dico, cercando di bere velocemente il mio drink.
Magari libero un pò la testa e smetto di pensare così tanto.
《Sì, nata e cresciuta qui a Los Angeles.》dice con fierezza.
Si gira e spalanca gli occhi.
《C'è Evans!》

Chi è "Evans"?

Seguo il suo sguardo e noto la figura di Caleb. Intuisco che Evans sia il suo cognome.
《È un tipo misterioso. Non l'ho mai visto da queste parti... o meglio dire, viene raramente ad una festa.》

Le vorrei dire che già lo conosco, che mi ha dato della perditempo, che si è preso gioco di me davanti ai suoi amici.

Ma rimango zitta e continuo a bere il mio drink. Il bruciore che fino a poco fa sentivo nella gola svanisce ogni sorso che mando giù.

《Lasciamo perdere Caleb e divertiamoci.》le dico mentre mi alzo.

Mi meraviglio di me stessa, ho ripetuto le stesse parole di Trevor.

Lydia, sentendomi chiamare il moro con il proprio nome, mi guarda insospettita. Ma faccio finta di non sentire il suo sguardo addosso.

Ci buttiamo in pista e cominciamo a ballare, anche se io sono un pò impacciata.
Mi sento ridicola, in mezzo a tutta questa gente. Mi chiedo se dall'esterno si noti che sono una persona che non frequenta questo genere di cose.

Quel poco alcool che ho in corpo scaccia via tutti i pensieri e fa muovere il mio corpo a tempo di musica.
Sento in sottofondo il rumore del mare e posso dire che mi sto... divertendo.

Mi fermo per dire qualcosa a Lydia, ma non la trovo più davanti a me.
Mi sento persa, Trevor non è nei paraggi e nella mia visuale c'è solo Ronnie.

Non andrò mai da lei.

《Alla fine sei venuta.》dice qualcuno alle mie spalle, appoggiando una mano sul mio fianco. Mi giro di scatto scostando quella mano da me. Fortunatamente è Bryan.
《S-si, sono venuta.》dico continuando a guardarmi intorno.
《Ti stai divertendo?》continua, ed io annuisco. Sono tanto persa nei miei pensieri che sinceramente neanche lo sto ascoltando.

Fa per dire qualcosa ma io me ne vado prima, raggiungendo il focolare più vicino alla riva.

Lontano da tutti, dalla musica, dell'odore di alcool e di sudore.

Mi siedo su un tronco e guardo il mare, beandomi della vista di quel cielo stellato. Inspiro il profumo della salsedine e chiudo gli occhi.

Mi chiedo cosa ci faccia io qui. Com'è possibile che io sia a Los Angeles? Due settimane fa ero nel mio piccolo appartamento insieme ad Alicia e Ivy. Stavamo guardando qualche film strappalacrime.

Ora sono qui, lontana da loro, lontana da Manhattan, lontana dalla mia scuola.

Mi chiedo perché io sia venuta a questa stupida festa, mi chiedo come abbia fatto a cadere nella trappola di Trevor e farmi abbindolare così da lui.

Mi chiedo perché non abbia finto un malessere all'ultimo momento, sarei probabilmente nel mio amato letto a sognare gelato e pasticcini.

Invece sono qui, da sola, davanti al mare. Davanti a questa miriade di stelle, con il vento che sembra sussurrarmi qualcosa.

Questa pace viene interrotta da dei passi pesanti. Sembra che qualcuno si stia buttando sulla sabbia.
Mi giro ed è Trevor. Ubriaco.

Non posso credere che si sia realmente ridotto così, deve riportarmi a casa!

《Trevor!》lo chiamo. Si sta avvicinando pericolosamente all'acqua. Riesco a tirarlo per la maglietta e a spingerlo verso di me.
《Ma cosa fai?! Sei ubriaco!》urlo incredula. Mollo la presa e torno a sedermi, per mia fortuna mi segue barcollando.
《Trevor, non posso crederci!》dico mettendomi le mani tra i capelli.

Sono nei guai seri, ed ora chi mi riporterà a casa?

《Come hai fatto a ridurti così?》continuo, parlando con la mummia che ho di fianco.
《Dai, Allie. Non fare l'antipatica... mi stavo divertendo con Mattew.》farfuglia con voce impastata.
Piagnucolo qualcosa tra me, quando Trevor si sdraia sulle mie gambe. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso.
《Cazzo, alzati subito!》dico.
《No, le tue gambe sono così soffici.》dice accarezzandomi il polpaccio con la mano.

Punto uno, sento che sta per vomitare sulle mie gambe.
Punto due, non deve toccarmi.

Gli do un pugno sul braccio e lui lo ritira subito.
《Trevor, alzati se non vuoi che ti riempa di lividi.》dico, cercando di spingerlo per le spalle.
Non ce la faccio, è troppo pesante per me.
Sto per sbuffare, ma d'un tratto non trovo più Trevor sulle mie gambe.
《Che succede qui?》dice una voce profonda.

È lui.

Fare a meno di te - animedifferentiWhere stories live. Discover now