46

23.8K 616 31
                                    

Sono al centro di una stanza buia, piena di ragnatele e sporca.
Sono qui da tanto, sento i singhiozzi fare eco nella stanza e rimbombare nelle orecchie. Sto urlando, sto tirando fuori tutta la rabbia che sento dentro.
Batto i pugni a terra, provo a ferirmi per non sentire più quel dolore lacerarmi il petto.
Provo a ferirmi per sostituire il dolore, ma non riesco. Creo solo un gran chiasso.
Sento dei passi avvicinarsi a me e sull'arco della porta vedo una signora.
È la signora Ross, è venuta a vedere se sto bene.
Mi alzo e comincio a camminare verso di lei per salutarla, ma la vedo mettersi sull'attenti e sollevare una mazza da baseball.
Sto per chiamarla, allargo le braccia per stringerla forte a me, ma non appena arrivo davanti a lei mi colpisce in pieno volto ed io perdo i sensi.

Mi sveglio di soprassalto nel mio letto, sudo freddo e le mie mani stringono con forza le lenzuola del letto. Le stringo con così tanta forza che le nocche diventano bianche, che quasi mi fanno male.
Mi porto una mano alla fronte e ce la passo sopra per togliere le goccioline di sudore, mi alzo e vado verso il bagno cercando di fare il meno rumore possibile.
Appoggio le mani sul lavandino e mi sciacquo il viso in modo veloce, frenetico.

Credo di star diventando pazza.

Mi guardo allo specchio e vedo le goccioline ricadere sulle mie guance, i capelli arruffati, gli occhi gonfi e spenti.
Era solo un incubo, solo uno stupido incubo...
Mi asciugo il viso e torno a dormire, consapevole del fatto che non prenderò più sonno.

《Allie...》Mi scuote leggermente mia nonna.
《Allie, svegliati.》continua.
Apro lentamente gli occhi per farli abituare alla luce del sole e ritrovo mia nonna seduta sul letto.
Mi sento stanca, mi sono addormentata da due ore circa e mi hanno già svegliata.
《Buongiorno.》borbotto con la voce impastata.
Ho delle ore di sonno arretrate dato che l'altra sera, a casa di Alicia, non abbiamo dormito per niente.
È passato qualche giorno da quella notte, ma non mi sono ancora ripresa a causa degli incubi che hanno cominciato a perseguitarmi.

Le mie amiche non hanno fatto altro che bere e ballare, bere e saltare, bere e... vomitare.
Come sempre ho fatto loro da babysitter, ho evitato che si facessero del male dato che non ricordavano nemmeno come si chiamavano.
La cosa non mi è nuova, sono così da sempre.

La nonna si allontana dalla mia stanza, lasciandomi del tempo per riprendermi.
Oggi pomeriggio partiamo per Los Angeles perché tra qualche giorno ricomincerà la scuola e ho bisogno di riprendermi se non voglio sembrare un cadavere vivente.
Mi alzo dal letto e mi dirigo al piano inferiore con fare riluttante, do il buongiorno ai miei genitori e mi preparo un caffè.
《Hai preparato la tua valigia?》mi chiede la mamma.
Me lo aveva chiesto ieri sera ma me ne sono completamente dimenticata.
《No.》affermo mentre mangio un biscotto.
La sento sbuffare dal salone.

《Allie, tutto okay tesoro?》mi chiede la nonna, avvicinandosi.
Si sarà sicuramente accorta del mio malessere, se n'è sempre accorta. E le mie occhiaie parlano chiaro.
《No, nonna.》sospiro inzuppando un altro biscotto nel caffè.
《Cos'è successo?》chiede prendendo la mia mano nella sua, accarezzandomi dolcemente.
Sento gli occhi pizzicare e la vista comincia ad appannarsi, così mi riempo la bocca per non scoppiare a piangere.
《Sono tornata a casa, nonna.》borbotto con la bocca piena.
《Ed era vuota, non c'era nessuno. Abbandonata.》continuo.
E a pronunciare quella parole sento il cuore spezzarsi nuovamente, un peso crescere nel petto, le tempie pulsare.
《Lo so bene, tesoro. L'hanno abitata per i primi due mesi, poi se ne sono andati.》dice continuando ad accarezzarmi la mano.

Mando giù il boccone e scoppio a piangere sulla sua spalla.
Ormai nella mia mente sono impresse le immagini della mia vecchia casa, impresse nella mia mente come se le stessi guardando ora.

Fare a meno di te - animedifferentiWhere stories live. Discover now