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"Convinti di essere uguali,
siamo diversi ma complementari.
Io vivo il momento, tu pensi al domani.
Noi così vicini anche se da lontani.
Ho bisogno di te, non sono più me."
                                                            -Icaro, Irama ft. Mr. Rain

Allie's Pov

《Lydia, ti ho già detto di no!》urlo furiosa.
Mi ha appena chiamata dicendomi che siamo invitate a una festa.
Anzi, diciamo che ha accettato l'invito per ferire l'ego di Caleb.
Pff, ma chi lo tocca a quello.

《No, non mi interessa che lo hai fatto per dargli una lezione.》
Ma poi chi è che organizza una festa nel bel mezzo della settimana?
Solo Bryan può fare una cosa del genere. Più sto lontana da quei due, meglio è.

《Per favore, Allie. Non darmi buca.》sbuffo al suo ennesimo imploro.
《Ci penserò.》dico fredda, attaccandole in faccia.
So che non è un comportamento carino da parte mia, ma dai, almeno poteva avvisarmi o chiedermelo prima.

Dopo aver provato a studiare, fallendo miseramente, decido di cambiarmi e di andare a correre.

Corro verso il centro, e dopo dieci minuti circa sono da Brick.
Entro e per mia fortuna non noto il gruppo di Trevor. Mi avvicino tutta sudata al bancone e chiedo un bicchiere d'acqua e un frappè al cioccolato.
《Allora, Allie. Come va?》mi chiede.

Guardando l'entrata mi ricordo come Jacob mi ha coricata in spalla, per portarmi via, ma prontamente Caleb li ha fermati facendoli fuggire.
Mi tornano in mente le immagini di Mattew sanguinante, di Caleb che mi chiede come sto, di lui che mi riaccompagna a casa con la sua macchina...

《Mi hanno riferito che un ragazzo stava per portarti via.》dice con un filo di dispiacere nella voce. Mi porge il mio frappè e sospiro.
《Non ho avuto proprio le forze di gridare aiuto. Non so perché le gente intorno non sia intervenuta.》sento gli occhi bruciare, ma ricaccio indietro le lacrime.
Vivo in un mondo di gente ignorante, menefreghista, che davanti a scene del genere rimane indifferente per salvare il proprio culo. Io invece mi farei a pezzi per il prossimo.

《Perché hanno paura, mia cara. Quelli non sono di certo ragazzi affidabili. Li conosco bene, sai? Infondo non sono neanche così cattivi, è quello che fanno che li rende persone di cui non fidarsi. Potrei essere arrestato per i piani loschi che architettano qua dentro, ma non posso neanche vietargli di entrare. Alla fine sono essere umani anche loro.》
Mi sorride dolcemente mentre pulisce il piano di lavoro. Guardo i suoi occhi e mi stupisco della sua bontà, della buona persona che è, così gentile e disponibile.

Pago il conto e dopo averlo salutato torno a casa, questa volta camminando. Se mi metto a correre credo che vomiterò tutto il frappè.

-

Sono sulla strada per andare a scuola e Trevor e Lydia mi stanno tempestando di messaggi.
Posso ignorarli sul telefono, ma a scuola no.
Infatti, appena varco il cancello della East side, mi si parano davanti con sorrisi a trentadue denti.
Visti così fanno un pò ridere.
《Allie, devi venire alla festa.》mi incita Trevor.
《Ti ha pagato per chiedermelo?》chiedo facendo un mezzo sorriso.

Si scambiano delle occhiate e poi fanno "no" con la testa. Qui qualcosa mi puzza.

《Sul serio, Allie. Ormai ho dato la mia parola.》mi supplica Lydia giungendo le mani.
《Okay, okay. Verrò.》accetto solo per farli contenti. Lydia si aggrappa al mio collo e mi stringe così forte da togliermi il fiato.
La campanella avvisa l'inizio delle lezioni e lei si stacca per lasciarmi andare.
《Grazie.》mi mima con la bocca.
Saluto i ragazzi alle mie spalle e mi dirigo verso la classe di matematica.

Mentre cammino nel corridoio vedo Caleb nella direzione opposta, guarda un punto indefinito alle mie spalle. Provo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, ma proprio non ci riesco.
Nota la mia insistenza nel guardarlo e si gira nella mia direzione, lanciandomi un'occhiata di fuoco.
Si, ma stai calmo.
Continuo per la mia strada ignorando il batticuore che mi è appena venuto.

L'ultima classe è quella di educazione fisica, così mi dirigo verso il mio armadietto per prendere il cambio e posare i miei libri.
Ci troviamo tutti in palestra.
Questa volta ho fatto attenzione a mettere un reggiseno color nude sotto la maglietta bianca.
Ronnie mi guarda insieme alle sue due ochette, e io non posso far altro che stare zitta.

Il professore ci fa correre, e fortunatamente vedo dei risultati. Andando a correre quasi tutti i pomeriggi riesco a tenere meglio il fiato e sento più resistenza nelle gambe.
Proprio mentre il professore mi fa i complimenti per il mio miglioramento, vedo la squadra di football della scuola fare il suo ingresso in palestra.
E il mio sguardo può finire solo nei suoi occhi, quelli di Caleb.
E appena lui si volta, io cado e sbatto il mento sull'erba sintetica.

Perfetto, Allie. Puoi ufficialmente dichiararti morta.

Fare a meno di te - animedifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora