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《Cosa?》ridacchio voltandomi verso di lui.
Si appoggia al cofano della macchina e incrocia le braccia al petto.
《Vieni qui.》afferma guardandomi.
《Caleb, è tardi.》
《Ho detto vieni qui, Allie.》continua, ma nel suo tono non traspare cattiveria.

Ritorno da lui a grandi falcate e mi posiziono proprio davanti al suo petto.
Mi scruta un pò con gli occhi, studia ogni centimetro del mio viso mentre si morde l'interno della guancia.
Poi posiziona le mani sulle mie guance e mi stampa un bacio a fior di labbra.
《Buonanotte Allie.》fa attorcigliare qualche ciocca della mia coda attorno al suo dito e poi ripone le sue mani dentro le tasche dei jeans.

Io sono incantata davanti a lui.
Perché non mi sembra vero, non può essere reale.
Mi sembra di star vivendo una favola, dove in questo caso il cavaliere non è dall'aspetto angelico, ma il contrario; è un demone, veste di nero e dietro di lui lascia una scia di dolore, di oppressione, causata dal suo essere, dal suo malessere, da quello che ha subito.
I suoi occhi non sono azzurri, limpidi come il cielo, profondi come l'oceano; sono neri, cupi, tetri, neri come la pece, profondi come gli abissi, scuri come l'ombra, paurosi come il buio.

Scuoto leggermente la testa per riprendermi dal mio stato di trance e faccio un passo indietro.
《Buonanotte, Caleb.》mi allontano velocemente, come se volessi scappare dalle emozioni che sento, come se volessi scappare dal mio amore, dalla mia attrazione, dal mio desiderio.

Devo scappare da lui, dalle sue mani, dal suo tocco.
Scappare dal suo profumo, dai suoi occhi, dalla sua anima.
Ma più scappo, più il cuore si incatena tra le sue mani.
Più scappo, più il cuore fa resistenza contro il mio petto.

Entro in casa e mi chiudo la porta alle spalle, chiudendo fuori tutti i pensieri. Faccio un lungo sospiro e sciolgo i miei capelli dalla coda.
Poi corro in camera, cercando di non far rumore, e mi catapulto in bagno per fare una doccia e togliermi di dosso il suo profumo che mi è rimasto sulla pelle e sui vestiti.
Sotto il getto dell'acqua i miei pensieri sembrano placarsi, smettere di martellare continuamente la mia povera testa.

Ormai sfinita, mi butto sotto le coperte e chiudo gli occhi, ma le immagini di questa sera sono ancora vivide nella mia mente.

-

La mattina seguente mi sveglio - stranamente - rilassata e calma.
Mi alzo con malavoglia dal letto e scendo in cucina per fare colazione.
《Buongiorno Allison.》dice mia madre, mentre finisce di prepararmi la colazione.
《Buongiorno.》rispondo con voce impastata.
Do un bacio sulla guancia a mio padre che legge il giornale mentre sorseggia il suo solito caffè e mi siedo a tavola per fare colazione.
《Sei rientrata tardi ieri sera?》mi chiede la mamma.
Subito nella mia mente tornano gli episodi di ieri sera e si forma un sorriso tra le mie labbra.
《No, sono tornata abbastanza presto.》dico addentando un pezzo della mia fetta biscottata.

Dopo aver consumato il primo pasto della giornata, vado a lavare i denti e mi vesto, poi torno in bagno per pettinare la mia infinita chioma dorata.
《Sto uscendo, ciao!》urlo dall'ingresso.

Infilo le cuffiette nelle orecchie e mi dirigo verso la scuola.
Lydia è seduta sul muretto ad attendermi.
《Buongiorno bellezza.》Mi dice abbracciandomi forte.
《Allora, ieri tutto bene a lavoro? Ti sei riposata?》chiede.
《Sì, tutto bene.》rispondo guardandomi intorno.

E se vi chiedete chi sto cercando, beh... sto cercando proprio lui.

《Ti vedo pensierosa, Allie.》dice assottigliando gli occhi.
《Chi stai cercando?》continua, girandosi per vedere cosa sto guardando.
《Ti ho capita, sai... c'entra un ragazzo.》mi punta un dito contro mentre sul suo viso compare un sorriso a trentadue denti.

Fare a meno di te - animedifferentiWhere stories live. Discover now