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Il funerale era alle tre.

Inforcai i miei occhiali da sole e, mano nella mano con Gabriel, arrivammo alla camera ardente, dove già era presente Agnese, vestita di nero, le spalle ricurve e lo sguardo stanco.

Mi vide arrivare e, dalla sua espressione ansiosa e contrita, sapevo che doveva dirmi qualcosa di molto importante. Mi avvicinai a lei come ci si avvicina al proprio ineluttabile destino: lo sguardo fiero, gli occhi fissi sul suo viso, la mano stretta a quella di Gabriel.

Feci le dovute presentazioni, ma sembrava quasi distratta da ciò che doveva dirmi, qualcosa che aveva sulla punta della lingua, come un rospo che doveva sputare ad ogni costo. E in fretta.

-Dirai due parole sull'altare, per tuo padre? - mi chiese speranzosa.

Alzai un sopracciglio, incerta.

Oh, beh, quella sì che era una bella sorpresa.

-Non credo che... - esordii, a disagio, mordendomi l'interno del labbro – non credo che sia il caso, dopotutto non saprei che dire, è passato troppo tempo dall'ultima volta che ho parlato con mio padre per più di cinque minuti. E quell'ultima volta non è stato esattamente uno di quei momenti che sarebbe carino ricordare mentre gli diamo l'ultimo addio.

-Per favore... - mi implorò con gli occhi lucidi – so che non ti piaccio e che i tuoi rapporti con lui non erano buoni, ma nessuno parlerà per lui e la cosa mi spezza il cuore.

-Non è vero che non mi piaci – obiettai freddamente, stringendomi nelle spalle. In realtà non era proprio così: non sapevo proprio che sentimenti nutrire nei confronti di quella donna – non ti conosco nemmeno.

Gabriel, che sapeva tutto di ciò che era accaduto, mi strinse più forte la mano ed intervenne:

-Forse sono l'ultimo che dovrebbe intervenire in questa discussione, ma penso che dovresti parlare. - Mi voltai di scatto a guardarlo, sorpresa, mentre lui proseguiva, facendomi allontanare di qualche passo da una preoccupatissima Agnese sull'orlo delle lacrime – Dico sul serio, Chloé. Dovresti parlare al suo funerale, dire cose positive e mettere una pietra sopra a tutto quello che è successo.

-Forse stai dimenticando di chi stiamo parlando – alzai un sopracciglio, roteando gli occhi – Ricordi l'uomo che ha rovinato le nostre vite, che ha mandato in fumo l'attività di tuo zio? Io lo ricordo bene, non posso... non avrei nulla di positivo da dire sul suo conto. Dovrei inventarmi un discorso per dire che è stato una brava persona e, credimi, non so raccontare le bugie.

Gabriel fece spallucce, scuotendo leggermente la testa:

-Ricordo bene. Ricordo tutto. Ma, malgrado ciò che è successo, non ho nessun sentimento di rivalsa nei suoi confronti, anzi, non è rimasto niente. Non mi interessa continuare una guerra che non ha senso, specialmente ora che è morto e che sei di nuovo con me. Non mi devo vendicare di lui, non devo fargliela pagare, per me è solo un capitolo chiuso: non ho più voglia di lottare, adesso che ti ho di nuovo. Anche tu dovresti essere stanca di portarti dentro tutto questo rancore, trascinartelo per anni, come un peso, questo è sbagliato e fai male solo a te stessa... ormai siamo tutti impotenti, non c'è più niente che possiamo fare. Se vuoi, puoi continuare a covare rabbia, potrai odiarlo e pensare che niente potrà mai cancellare ciò che ha fatto. Ci ha divisi, ti ha spezzato, ha distrutto una parte di te che, forse, non tornerà mai più. Ma, nella vita, non succedono sempre cose giuste. A volte accadono cose brutte anche alle persone migliori. Anche a te. E non puoi continuare a vivere serenamente se ti porti dentro tutti questi fantasmi. Perché tuo padre è morto e finirai per lottare solo con te stessa e questa non è una guerra che puoi vincere. Adesso è davvero finita e possiamo andare avanti con le nostre vite, certo, abbiamo sofferto per le sue scelte e i suoi comportamenti, abbiamo passato momenti difficili, durissimi, a causa sua, ci ha separati, ti ha fatto passare anni d'inferno e ha distrutto la mia attività, la mia famiglia ha rischiato il collasso e abbiamo tutti quanti passato anni davvero miserabili. Ti ha portata via da me.

Un gioco da ragazzi - PRIMO INSTALMENT DELLA STORIA DI GABRIEL E CHLOÉUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum