23 . Mondi lontani

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La rotella roteò e mise a fuoco l'obiettivo. L'occhio dello scienziato si spostava da un campione all'altro, attento e critico.

-Sai dirmi qualcosa sul gigante? - chiese il dottor Banner, mentre posizionava un altro vetrino sotto la lente del microscopio.

Thor teneva gli occhi puntati sull'incubatrice. Si era accucciato per osservare da un'altra angolazione. I cavi che penetravano la pelle del bestione e fuoriuscivano dal macchinario lo teneva in bilico, appena sotto la soglia bollente della vita e appena sopra quella gelida della morte.

-È la prima volta che mi capita di averne a che fare di persona. Madre ci raccontava delle storie prima di dormire, quand'ero un fanciullo. Ci sono belve che vivono a molti mondi da qui. Belve oscure che nascono dalle fiamme eterne di un pianeta luminoso e molto caldo. Esso gira sul braccio orientato a sud dell'albero di Yggdrasil. Il suo nome è Muspellheim, il regno dei Demoni di Fuoco.

-Muspellheim?!

Erik Selvig si affacciò alla balaustra con la bocca spalancata. La sua voce accese una scintilla nel cuore di Thor che divampò quando il suo sguardo si posò sui lineamenti preziosi di un volto che non vedeva da troppo tempo.

-Jane! - esclamò, la voce piena di gioia, il cuore palpitante.

La donna fece un sorriso e poi lo nascose, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Un paio di occhioni vivaci sbucarono in ritardo alle spalle dei due astrofisici.

-Salve a tutti! Ooh, caspita! E quel coso che cos'è?!

Il dottor Selvig scese i gradini a trotto, preso dall'emozione.

-Dottor Selvig! Che piacere!

-Il piacere è mio, dottor Banner! Soprattutto se posso servire a qualcosa! Lei è Jane Foster, una mia assistente molto dotata.

-Piacere! - Jane diede la mano al dottore, con un sorriso esagerato e la voce tremula.

-E io sono Darcy! - la ragazza allungò una mano e con energia strinse quella del dottore, nonostante non avesse alcuna idea di chi fosse. - Bene, di cosa si parlava?

-Demoni di Fuoco, credo. Sbaglio, Thor? Thor?

Thor non recepì prontamente il suono del suo nome. Guardò il dottor Banner con aria assorta. Poi Jane si schiarì la gola e lo riportò con la testa sulla Terra.

-Oh, sì, sì... Demoni di Fuoco... Emh...

-Sei certo, Thor, che sia un Demone di Fuoco? - chiese Selvig crucciato - Ricordo di aver riletto un libro di favole quando arrivasti sulla Terra per la prima volta. Allora ero ancora molto scettico, ma - ridacchiò - dopo quello che ho visto... Dopo che Loki mi ha spappolato il cervello, ecco, potrei credere a qualsiasi cosa!

Guardò esitante la boccetta dei farmaci che aveva in mano. Poi fece un giro su sé stesso per trovare con gli occhi un cestino e la lanciò.

-Ricordo un essere con un paio di corna sul capo, ma quello... - Gettò un'occhiata rapida verso l'incubatrice. Lottava contro la spasmodica curiosità che lo spingeva ad avvicinarsi e appiccicare il naso sul vetro per vedere meglio la bestia che giaceva al suo interno, ma cercò di controllarsi. - Quello non le ha. Ovviamente le illustrazioni sono solo disegni, non so quanto siano attendibili. Ma insomma... il figlio di Odino aveva il mantello rosso e Mijolnir, Loki aveva il mantello verde e il suo copricapo e così vi siete presentati! È possibile che sia un altro tipo di creatura? Magari è solo una perplessità superflua...

-I Nove Regni sono abitati da numerose e oscure creature. Come ho detto, non ho mai avuto a che fare con i Muspel direttamente. Ci fu una guerra tra il mio popolo e il loro in tempi remoti, ma è terminata ormai, mio padre lo imprigionò millenni orsono. Surtur è il sovrano eterno di Muspellheim. Rammento che Madre lo descrisse come un demone dalle lunghe corna sul capo e la pelle incandescente come il fuoco da cui prende potere e da cui genera la sua prole... Può essere che abbia visto lui nel suo libro e quello che giace oltre la parete di vetro è solo uno dei suoi soldati di lava.

-Sì, è così! - esclamò Selvig come illuminato, ma subito dopo si rese conto che la cosa non era poi così esaltante.

-Hai detto un esercito? Ce ne sono altri, quindi? - chiese Banner serio.

-Un esercito esiste, ma Loki non può controllarlo da solo. I Demoni di Fuoco sono molto fedeli al proprio sovrano. Solo Surtur ha il potere di guidarli in battaglia. Potrebbero fare un'eccezione solo con chi porta il suo sangue.

-Un discendente. Quanta prole ha sparsa per l'Universo questo Surtur?

-Non credo ne abbia, in realtà. Ha la pessima abitudine di divorare chiunque minacci il suo trono.

-Quindi magari sta solo cercando di spaventarci. Adora vedere la gente soffrire, no? Si sta divertendo. - suppose Darcy che si stava facendo spazio tra le scartoffie sulla scrivania col sedere, mentre Jane aveva una sedia tutta per sé.

-O magari sta cercando qualcosa e non sa dove trovarlo. Così ci raggira, ci distrae. E mentre noi combattiamo i suoi mostriciattoli e facciamo in modo che non si faccia male nessuno, lui può ficcare le mani dove gli interessa.

Tutti si voltarono verso la porta. Stark rovesciò il palmo in bocca. Porse il sacchetto di mirtilli a Darcy la quale accettò l'offerta tutta contenta. Dopodiché si rivolse a lei, scollando a fatica gli occhi dalla scollatura prosperosa.

-Dottoressa Foster, trovo la sua presenza... abbondantemente generosa. La ringrazio a nome di tutti per aver accettato di unirsi alle nostre ricerche. Immagino che non sia stato facile abbandonare...

Jane lo interruppe schiarendosi la gola. La sua mano apparve sventolante tra il capellone biondo e il capo spelacchiato del dottor Selvig.

-Sì, no... Sono io, in realtà. Lei è la mia stagista.

Tony squadrò l'esilità della ragazza con deluso stupore e pensò che avrebbe dovuto portare con sé più stagiste. Si limitò a fingere un sorriso disinvolto.

-Che intende per "sta cercando qualcosa e non sa dove trovarlo"? - chiese Banner che in realtà era già arrivato alla risposta da solo.

-Loki non ha perso solo la dignità nella battaglia di New York.

-Quindi stai parlando dello scettro?

-Sapete dove si trova adesso?

-Dovrebbe essere in mano allo SHIELD.

-Dovrebbe? Gliel'ha detto Fury? Le ha dato la sua parola?

-No, stavo supponendo...

-Perché se non è così, dobbiamo scoprire dove si trova e prenderlo prima che possa metterci su le sue grinfie.

-Bene e noi cosa possiamo fare? - chiese il dottor Selvig che non trovava un posto per sé in tutto ciò.

-Bè, innanzitutto sarebbe interessante scoprire da dove e come ha fatto il nostro amico a teletrasportarsi da... - Banner si voltò verso Thor, la fronte contratta dallo sforzo mnemonico - "Muspel" hai detto?

-Muspellheim. - lo corresse Thor.

-Muspellheim. - ripetè il dottore per impiantarsi il nome nel cervello. - Alla Terra.

-Molto bene. - fece Selvig, sfregandosi le mani - Ci serve tutto ciò che è successo prima, durante e dopo l'apparizione del mostro. Ogni fatto atmosferico, geotermico... Tutto può essere ricollegato a qualche salto spazio-temporale o qualsiasi cosa l'abbia portato qui. Jane mi aiuterà: è un genio nel rintracciare anomalie astronomiche. Vero, Jane?

La ragazza arrossì, mentre incrociava gli occhi del Dio, luminosi come il sole.

-Bene, io vado a recuperare gli altri componenti della squadra. Banner, non faccia finta di niente: ci serve anche lei. Thor?

Stark guardò la coppietta che sembrava non percepire il resto del mondo attorno.

-Mi dispiace interrompere il vostro incontro romantico. Sono sicuro che tu e la scienziata smilza avrete tutto il tempo stasera per osservarvi nelle palle degli occhi e sospirare.

Il principe di Asgard si destò dall'incanto. Lasciò la mano della terrestre e le baciò teneramente la fronte. Jane rabbrividì come un pettirosso nella neve.

-Il dovere chiama. Tornerò il più presto possibile. Promesso.

Neve E Cenere | MARVEL ❶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora