Capitolo 81: Felicità e profezie

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The new Project blog, Family: aggiornamento n° 66, 10 novembre 2023

1 marzo 2023

L'ultimo trimestre di gestazione è trascorso molto velocemente, nonostante i continui inviti del mio capo a lavorare a distanza ho continuato a frequentare l'ufficio fino alla chiusura dell'ottavo mese.

La data presunta del parto è il 15 aprile, ma solo ora ho preso relativamente coscienza della fatica che sarà mettere al mondo un essere umano e del rischio che comporta. Ma per la bimba farei di tutto, eh sì alla fine è una bimba.

Ho come la sensazione che partorirò a breve non so perché ma me lo sento.

E sentivo bene.

La morte è sempre dietro l'angolo, bisogna esserne sempre consapevoli.

In questo ultimo periodo mi hanno raggiunta Elis e Diana, circa sette giorni fa sono arrivate a New York pur di starmi accanto, tra qualche giorno so che arriveranno anche Jhon insieme a Jack. Purtroppo mia sorella non potrà partire ma mi ha promesso che verranno a trovarci a metà giugno, ultimamente le cose tra noi sono cambiate, siamo più distanti quasi come due mondi a se stanti, forse è anche colpa della distanza fisica che si è interposta tra noi. Non ho ancora deciso se ci sarà qualcuno con me in sala parto o se sarò sola, probabilmente deciderò al momento, avrei voluto Cat al mio fianco ma non mi importa.

Pope dal canto suo: non si è fatto sentire dopo quel dannato messaggio, non ha mai chiamato, non ha mai scritto. Nulla. Da quando Jhon mi ha detto che ha una nuova lei al suo fianco, sono felice per lui: probabilmente una donna che ama e lo merita, io infondo ero solo un esperimento, noi eravamo un esperimento fallito nel peggiore dei modi.

Nell'ultimo periodo ho ragionato molto, stando sola ho pensato spesso al significato della parola: felicità. Una parola astratta, assente nella concretezza della vita di ognuno di noi ma soprattutto nella mia.

La vera domanda non è come si può essere felici, ma si è mai davvero felici anche se si è felici?

La vita è un dare e avere, una sorta di circolo in cui teoricamente parlando, se fai del bene ricevi del bene e se fai del male ricevi del male. Teoricamente, perché spesso ho visto gente che ha sempre solo fatto del bene agli altri ricevere indietro del male.

Quando si è felici ci si sente come sospesi nel vuoto, al di sopra del cielo ma al di sotto delle stelle, ma quando si è troppo felici la natura come una crudele matrigna ci riporta con i piedi in terra violentemente strappandocela di mano.

Un po' come quando in casa aggiusti un oggetto e subito dopo se ne rompe un altro, quando noi mettiamo a posto un tassello del nostro cuore, o del nostro animo, un altro per forza si dovrà incrinare. E poco alla volta farà infiltrare delle goccioline di veleno in noi facendoci soffrire. Il peggio è quando noi facciamo roteare la nostra felicità attorno ad una persona, creando una situazione di precario equilibrio e questo è l'errore più grande che si possa fare.

Dare il cuore in mano a una persona significa che presto o tardi avverrà l'esecuzione della nostra anima.

E l'ho imparato sia in amicizia che in amore nel breve periodo.

Ho anche capito che in qualche modo io non avrò mai una vera e propria felicità, probabilmente sarò stata baciata da Eris al momento della mia nascita, o semplicemente non potrò mai svoltare il mio destino.

Ma in questo lasso di tempo ho anche capito che io e Pope non avremmo mai potuto dare la felicità a nostra figlia. Per quanto diversi eravamo uguali ai miei genitori. Sarebbe stata una continua lotta quotidiana per la supremazia. Non saremmo mai stati una buona famiglia.

Spesso due genitori divisi possono dare più amore di due genitori uniti che sanno solo farsi la guerra. Ma anche un genitore solo può dare più amore di due genitori che non sono stabili tra loro.

Chissà se vorrà mai essere parte della vita della mia piccola.

Chissà se mai vorrà essere un componente della sua felicità.

La vera felicità non può esistere, perché quando si è totalmente felici, quasi troppo vorrà dire che sarà giunto il momento di accogliere in noi la morte come una vecchia amica.

Questo è il prezzo da pagare per salire sulle montagne russe della vita un continuo sali scendi che terminerà con la più violenta picchiata.

La vita che scorre veloce come un fiume in piena dopo giorni di temporali ed è costretto a rompere gli argini. Una volta sfogliando un vecchio libro, ho scorto una frase di Hemingway e come un tarlo nel legno si è insidiata nella mia mente, ponendomi difronte alla mia immagine riflessa nello specchio: 'Non sopporto che la mia vita stia scorrendo via così in fretta e che io in realtà non la viva.'

Mai frase ha rispecchiato in meglio il mio essere.

Della mia vita ho vissuto nulla, non ho fatto tante esperienze all'età giusta, e tante altre non le ho mai recuperate.

Non ho vissuto appieno la gravidanza.

Non ho vissuto appieno la mia vera famiglia.

Non ho vissuto appieno una vera relazione, ma ho solo sofferto in una pantomima.

Non sono mai stata la prima scelta di qualcuno.

Io ero e sono lì immobile nella stanza mentre un turbinio di persone mi passa davanti, si ferma mi stringe la mano, e dopo un po' lascia più o meno in silenzio il luogo creando un vuoto in me.

Io, la ragazza che non versa lacrime, quella forte, la roccia pronta a sostenere tutti è in realtà un semplice pezzo di calcare che al primo dolore si sgretola.

Sono però consapevole del mio futuro, e di ciò che insegnerò a mia figlia.

Le insegnerò ad essere forte, indipendente ma soprattutto a non dare mai tutta se stessa a qualcuno e fidarsi solo dopo molto tempo. Come ripeteva qualcuno che ci legherà per sempre 'Chi vive fidandosi muore tradito' e lui ne è stata la pura testimonianza.

In quanto al mio futuro, ne parlavo ieri a cena con Diana ed Elis, e per quanto loro non mi credano so che la mia frase è una profezia destinata a compiersi:

<<Ragazze fidatevi di me, io vedrò ognuno di voi sposarsi o per lo meno trovare il vero amore unirsi a lui, creare una famiglia, essere felice ed invecchiare attorniato di nipotini mentre il tempo avrà scalfito i vostri volti, sarò vostra testimone, e la migliore zia che possiate desiderare per loro ma a differenza vostra io sarò sola. Mia figlia troverà il vero amore e si sposerà prima di me io sarò una semplice astante all'ombra di un pesco in fiore, così dovrà essere e lo affronterò con consapevolezza, finché Thanatos non verrà a prendermi>>.

Chissà se mi sbaglio oppure ho malauguratamente ragione.


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