Lift up - Impossible

Capitolo 75: La lettera

The new Project blog, Family: aggiornamento n° 60, 15 ottobre 2023

Una settimana dopo, penultimo giorno in Italia...

25 novembre 2022

Torno distrutta dal mio ultimo giorno di lavoro, ma prima di concedermi il meritato riposo devo prima impugnare carta e penna, o computer e tastiera prima di andarmene domani mattina.

'Caro Pope,

Sai tra un mese è Natale, e sarebbe bello passarlo con te.

Ma non accadra.

Non so se ti ricordi come eravamo noi undici anni fa, due bimbi che erano vicini di casa, appena trasferitisi e trovarono davanti a se un compagno di cammino che nonostante il fato li avesse sempre divisi loro si erano sempre riuniti. Ma quel giorno cupido scoccò malamente il suo dardo colpendo solo una dei due bimbi, e trascinandola in quell'amore irrealizzabile che la segnerà sempre e per sempre.

Ti guardo con gli occhi di chi ama da sempre ma la cosa più assurda e che tu non te ne sia mai accorto, dicevi tanto a Jack che non si accorgeva di Elis ma tu non sei stato da meno. Non sono mai riuscita a gestire il mio cuore ne la situazione tra noi perché tu e la tua complessità, i tuoi muri, mi avete sempre lasciata in crisi, e posso giurarti che le parole che ho detto quel giovedì notte di due anni fa, non sono mai state più sincere.

Tu sei e sarai sempre il mio primo amore.

Quella notte in discoteca non ho voluto fermarti, e ho cambiato irrimediabilmente la mia vita. Ci eravamo ripromessi che sarebbe stato 'Il sogno di una notte di mezza estate' come l'opera di Shakespeare ma così non è stato, siamo scesi a patti fino ad arrivare a mettere il nostro desiderio davanti a noi due come esseri umani. Poi abbiamo capito veramente che ad ogni azione corrisponde una reazione, infatti alla nostra lussuria è corrisposta la mia gravidanza, motivo per il quale non mi hai più considerata durante tutto il soggiorno alle Outer Banks, ed oltre.

Hai deciso di tentare qualcosa con la povera cretina che avevi ingravidato solo due settimane prima del suo compleanno, e siamo durati quanto un ghiacciolo sotto al Sole, niente.

Non siamo nemmeno arrivati ad un mese di relazione, però tu hai mangiato, bevuto, dormito, scopato con me sotto al mio stesso tetto, con la stessa facilità con la quale lo hai lasciato.

Non posso dirti che mi fai schifo, perché mentirei. Posso però dirti che mi fa schifo che tu abbia preferito fare il ragazzino anziché fare l'uomo, hai preferito rifugiarti nelle vecchie abitudini e nelle compagnie tossiche piuttosto che rimanere vicino alla donna che ti ama e che nonostante tutto e tutti ha portato avanti la gravidanza.

Ti sei lamentato del fatto che io corressi dietro ad un sogno impossibile, solo perché tu hai smesso di credere nel tuo, e invece di tentare hai preferito mollare e crogiolarti nelle lamentele; ma ricorda questa frase di Seneca: 'Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare'. Sei liberissimo di interpretarla come meglio credi ma sappi che tu sei quel marinaio.

Purtroppo o per fortuna io ti amo, e anche grazie a te ho capito il significato di questa parola. Nonostante tutto il male io non riesco ad odiarti, nonostante Jhon e Diana mi dicano di lasciarti perdere che sei solo un coglione io non riesco a smettere di pensarti, nonostante Elis, Diana e Jack tentino di distrarmi io non riesco perché tu hai lasciato un pezzo di te in me, e un pezzo nella nostra eclisse. Come disse Rilke 'L'amore consiste anche in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano e si salutano' e per noi sarebbe azzeccata come massima se non fosse che sono sempre stata io a proteggere te.

Siamo tornati insieme e ci siamo fatti più male di prima, ma la cosa peggiore e che il nostro male ha coinvolto in qualche modo tutti.

Anni fa quando dissi in classe nell'ora di religione 'Gli uomini imparano il rispetto solo quando li tratti allo stesso modo con il quale loro trattano noi, cioè di merda' tu mi rispondesti che mi sbagliavo, ora riflettici un secondo: tra noi chi è che ha fatto l'inverso di ciò che ha sempre professato?

Anche se cercassi di scordarti, non ci riuscirei. Ogni giorno per tutta la vita nostro figlio o nostra figlia pur non somigliandoti, ti riporterà alla mia mente insieme a tutto il sentimento che nutro.

Tu non mi capisci, ne potrai mai farlo finché non aprirai il tuo cuore e ammetterai le tue colpe.

Sappi però che preferisco stare male, soffrire, fare sia da madre che da padre piuttosto che morire dentro, e regalare alla parte migliore di noi due genitori che si fanno la guerra.

Annibale disse 'Aut inveniam aut faciam' e sappi che io la mia strada l'ho trovata costruendomela ed oggi sono qui a scriverti con il cuore in mano e le lacrime agli occhi.

Quando Jhon ti darà la lettera e la leggerai, sempre se lo farai, io starò andando in aeroporto, non ti dico che se vieni non partirò per te ma vorrei lasciare questo paese senza capitoli aperti o in sospeso.

La scelta è solo tua.

Voglio solo che tu sappia che la mia vita non è sempre stata rose e fiori e alcune cose sono troppo assurde per essere raccontate, ma sappi che io ti amerò sempre come il Sole ama la Luna.

E tu sei il mio Sole.

Per sempre in un certo qual modo tua,

Thalia'

Stampo la lettera dopo averla riletta e corretta, non che lui si possa accorgere di errori grammaticali.

La prendo in mano ancora calda dalla stampa, con le lacrime che solcano il viso rileggendola.

Ogni singola lettera, parola o frase racchiude ciò che io provo per lui, nonostante tutto il dolore che mi sta portando.

La imbusto e solo allora mi accorgo di averla bagnata con le mie lacrime, ma non importa. Sigillo la busta per poi scrivere a mano sul davanti 'Per Pope, Thalia'. Mi dirigo in sala dove c'è Jhon intento a guardare per la centesima volta con Jack una puntata de 'La signora in giallo', senza dire nulla do la busta al biondo, sa già quando gliela deve dare, e nel silenzio più assoluto addolcito solo dalle voci dei personaggi ci stringiamo in un lungo abbraccio, uno di quegli abbracci che rimargina le ferite del cuore, uno di quegli abbracci di cui ho per davvero sentito il bisogno.