Capitolo 36: New project

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The new Project blog, Family: aggiornamento n° 30, 2 agosto 2022


L'alba magrebina è una delle più grandi bellezze al mondo. Il rosso che sale correndo attraverso il blu del cielo creando il viola, il colore della metamorfosi e del cambiamento come ciò che sta succedendo tra noi e questa pseudo vacanza.

In soli tre giorni abbiamo litigato una marea di volte per cose assurde, dal formaggio sulla pasta al pesce, alla palette armocromatica di Jack, passando per la mia sete di indagare frenata da quest'ultimo.

Per non parlare dei continui 'litigi' di Elis e Jack!

Odio litigare con le persone che amo, mi crea una dolore inspiegabile, lo sento sia fisicamente che psicologicamente è come ritornare alla mia infanzia: i miei che urlano, principalmente mia madre, mio padre in silenzio, e appena entravo in scena il mirino era puntato sulla mia schiena pronto a fare fuoco al mio più piccolo errore. Ciò che sta succedendo tra me e gli altri mi ricorda un po' tutto quello che ho passato, ma con una punta di dolore in meno.

Mi rigiro dall'altro lato del letto e noto che la mia amica non c'è, probabilmente è al piano di sotto a mangiare, sorrido pensando alla sua tenacia nel seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, mentre io faccio fatica persino a seguire una dieta di quanto trenta giorni?

Sbuffo sonoramente, mettendomi supina ho troppi pensieri per la testa, troppe idee che cozzano l'una contro l'altra nei meandri del mio cervello.

Sbuffo nuovamente e mi giro a pancia in giù, schiacciando pesantemente i seni e facendomi rimpiangere ai vecchi tempi in cui ero una taglia zero; ma per la prima volta l'estate non sa di noioso, come gli anni precedenti ma di sicuro è più stressante.

<<Ana!>> mormoro tra me e me, in tutto questo mare di problemi mi sono scordata di chiamare Diana, sono un'amica terribile. Ho passato tanto tempo a 'criticare' il menefreghismo delle persone in amicizia che ho imparato a ripetere i loro stessi errori. Poi mi lamento che le persone si scordano di me, forse due domande dovrei cominciare a farmele.

Cerco a tentoni il telefono sul comodino, con la mano mentre la mia faccia è occupata a soffocare nel dolce profumo di Argan delle federe dei cuscini. Afferro il cellulare staccandolo malamente dalla presa di corrente, e per poco non cade a terra di schermo, vi garantisco che ho perso sette anni di vita! Mentre mi adagio, molto poco finemente sul letto mi arrotolo nelle lenzuola fresche, beandomi della carezza del tessuto.

<<Quanto vorrei poter dividere tutto questo con...>> penso con una punta di amaro sulla lingua, quel amaro di chi è consapevole che non vive in Netflix. Scaccio il pensiero dalla mia mente aprendo la chat con Diana.

-Oi amo- digito velocemente sulla tastiera per premere immediatamente il tasto invio a cui segue la celeberrima doppia spunta della consegna

-Ehyy- ricevo immediatamente in risposta

-So di essere una pessima amica maaa videochiamatina tra dieci minuti??- propongo, aggiungendo nel messaggio seguente l'emoji del faccino con gli occhi da cucciolo e le sopracciglia congiunte. Ricevo in risposta un: <<va benee>> che mi fa subito sorridere.

Mi alzo frettolosamente dal letto per recuperare il laptop, così velocemente da incespicare nel lenzuolo e cadere a terra, per ricongiungermi dolorosamente con il pavimento. Ho un dolore allucinante al gomito e alle ginocchia, così forte da alimentare la mia voglia di imprecare contro il Signore, ma mi trattengo dal farlo data la mia medio-alta soglia del dolore, e mi limito a rotolare sulle piastrelle come un salame; finché la porta non si spalanca con un: <<Tutto ok- copriti per la miseria!>>, pur avendo gli occhi chiusi e le lacrime a riempirli scoppio a ridere mentre mi immagino la faccia di Jhon, <<Non sono in grado di reggermi in piedi sai, la vedo difficile vestirmi>> dico ridendo e piangendo allo stesso tempo.

Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now