Capitolo 29: Sospettati

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The new Project blog, Family: aggiornamento n° 26, 25 luglio 2022


Odio i pomeriggi noiosi.

Quei pomeriggi che ti riportano a quel miraggio tremolante dei film, per far capire quanto caldo fa, quei pomeriggi che associa colori come il quarzo. Okay, forse lo faccio solo io, ma il succo è che questo è uno di quei pomeriggi.

Sono sdraiata nel letto, a scrollare il telefono. In casa l'aria è pesante a causa della storia del morto, e la noia si diffonde come la peste che ha viaggiato dall'Asia all'Europa per più di una volta nella storia.

Per chi pensa troppo come me, la noia costituisce un grave pericolo. È come un portale intradimensionale tra la vita reale e la paranoia, per i demoni che assillano ognuno di noi. Solo chi ha visto "Shadow Hunters" o letto "The Mortal Instruments" può capire la metafora. Il nocciolo della questione è che sto affogando nella paranoia. Anzi, nelle paranoie.

La prima di tutte è: e se ci avessero scoperti? Da quella famosa notte in discoteca ho dato inizio a questa "amicizia con benefici", comunemente nota come scop'amicizia, sotto il naso di tutti. Il cuore della paura è: e se lui lo ha detto agli altri come l'ho detto io ad Elis e Diana?

Il punto è: lui non sa che io l'ho detto alle altre. Non sa che ho infranto il patto.

E se le ragazze si fossero fatte sfuggire qualcosa? Passerei per una meretrice, un nome elegante per definire una donna dai facili costumi. Non confondiamo meretrici e prostitute: le seconde sono imprenditrici, in nero nella maggior parte del mondo, di loro stesse; insomma, delle libere professioniste!

La seconda paranoia si lega alla mia ansia.

Non ho attacchi di ansia o panico da troppo tempo. È strano, mi sembra di aver perso una parte di me, una brutta parte. Non che sia un male, anzi, solo che è strano. Se prima la paura era di avere un attacco d'ansia, ora la paura è cambiata in: se ritorna?

Se tutto questo è solo una fase momentanea?

Se tra qualche ora mi ritrovo di nuovo immersa in essa?

A tutto ciò vorrei aggiungere la pessima sensazione che ho addosso, che mi stringe le budella sino a contorcerle.

<<Amo, basta pensare!>> mi sprona Elis, sapendo a cosa sto pensando, senza nemmeno chiedere a cosa sto pensando.

<<Eh, come?>> mi risveglio e mi scuso. <<Scusa, è più forte di me!>>

<<E io sono qui a tirarti fuori da quel buio.>>

<<Ti amo troppo, sappilo!>> la abbraccio e la stringo a me, mentre vengo attanagliata dal terrore che sia solo un fantasma della mia mente. <<Comunque, ho una pessima sensazione>>, ripeto a lei per non farlo credere al mio inconscio.

<<Sai che ti devo dare ragione?>> dice, e un lungo silenzio si abbatte su di noi, interrotto solo dai nostri sospiri sincronizzati.

Mentre noi ragazze meditiamo nella quiete del silenzio, al piano di sotto il chiasso concitato viene interrotto dal campanello.

<<Thaly! Elis! Scendete un attimo!>> urla Jack dal piano inferiore, con una nota di urgenza nella voce. Una cosa rara da captare nella sua voce sempre imperturbabile.

<<Che vogliono ora?>> domando alla bionda, con uno sguardo stanco.

<<Non lo so!>> risponde svogliata e con la stessa stanchezza.

Questa vacanza si sta rivelando più stressante della vita di tutti i giorni.

Con la calma e la lentezza di una tartaruga, scendiamo le scale per trovarci davanti la mia pessima sensazione in carne e ossa, adornata da un completo maschile, giacca e pantalone color grigio fumo.

Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now