Capitolo 6: Rachele

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The new Project blog, Family: aggiornamento n° 5, 21 giugno 2022


Lei era tutto per me, era la mia gioia, era il mio dolore, era la mia felicità ed anche la mia metà. 

Lei definiva la mia persona. 

Per lei avrei dato tutto, per lei ho fatto tutto, era più di una sorella, un po' meno di un'amante, lei era la mia migliore amica ma non sempre le persone mostrano il loro vero volto, ma bisogna imparare a godersi il volto finto e gentile finché dura.

Apprezzare la loro maschera per poi annegare e soffrire nel loro vero essere.

Marracash, in Crudelia dice:

'Un ragazzo incontra una ragazza,

Sono entrambi fuoco, incendiano la stanza

Dice, dice, ma è una predatrice, prima stordisce la preda

Lui reagisce, però non capisce che lentamente si è presa tutto'

Io la cambierò in: 'Una ragazza incontra una ragazza'. Da due individui di genere diverso, diventeranno due persone dello stesso genere, ma una delle due era destinata a soccombere sotto l'altra.

Ricordo il giorno in cui ho conosciuto Rachele, con affetto e tristezza.Una tristezza velata, come quella incarnata dai teli che coprono i mobili di una vecchia casa.

Ma il nome in sé nascondeva già un significato criptico.

Rachele deriva dall'ebraico 'Rahel',riadattato nel greco Rachel', nella Bibbia era portato dalla moglie prediletta di Abramo (ossia la madre di Giuseppe e Beniamino); significa 'pecora' e rifacendomi ad una teoria della teologia medievale, di cui non ricordo il nome, secondo cui il nome rispecchia la persona, e questa volta non ha sbagliato perché quella che ho trovato io è una pecora nera.

Eravamo nel cortile grigio e carcerario della scuola elementare, ai tempi ero amica di una ragazza, con cui ho perso i rapporti a suon di prese in giro avvicendate. Questa ragazza aveva una sorella della stessa età di colei che sarebbe stata la mia migliore amica per quasi dodici anni.

La bambina corse verso noi e ci chiese con tono innocente "Volete giocare con noi?" e da quella domanda ha avuto inizio uno dei capitoli più agrodolci di tutta la mia vita.

Non ci siamo effettivamente conosciute quel giorno ma anni prima, quando lei insieme al genio incompreso di suo padre, hanno compiuto un magistrale volo dalla bici. Contornato di insulti del nonno e piede fratturato di Rachele.

Quel giorno stampai il ricordo nel mio cervello, un ricordo che mi ha accompagnato, e mi accompagnerà sempre.

La nostra amicizia ha avuto alcuni allontanamenti a causa della differenza di età, che ci ha portate a frequentare gradi scolastici diversi, ma quando ci siamo nuovamente riunite nella stessa scuola non ci siamo più mollate.

Passavamo i pomeriggi a spettegolare sulle persone che passavano nel viale davanti a casa sua, ci allenavamo per poi rifocillarci con le cose meno salutari, scoppiavamo a ridere senza un motivo preciso. Era tutto perfetto, troppo perfetto.

Ero felice, troppo felice.

Ho visto le sue lacrime per persone che non meritano di essere definite tali.

Ho trovato in lei una spiaggia sicura data la situazione famigliare molto simile.

L'ho fatta ridere con gli incontri di boxe tra me e suo fratello.

'Tutto cambia nulla resta uguale' recita uno dei pezzi più profondi di Sfera Ebbasta.

Non posso dargli torto.

2020 un anno, una garanzia di distruzioni, dalle vite spezzate dal Covid alla verità che viene a galla.

A soli dodici anni Rachele si è trovata in casa le forze dell'ordine che accusavano suo padre di essere un truffatore, da quell'istante la nostra amicizia ha cominciato il countdown.

Lei nonostante i problemi mi ha aiutata a uscire dalla depressione, e io l'ho aiutata a ricucire le sue ferite, però nelle sue vene scorreva gelosia. E rimase paziente ad aspettare, come un predatore, il momento giusto in cui calare la maschera.

Durante il 2021 siamo state più vicine che mai nonostante la sua 'breve scomparsa' ma recuperammo anche quell'assenza. In quel periodo io riappianai i rapporti con un ragazzo d'oro a cui auguro solo il meglio, e approfittò di un litigio scaturito da un mio sbaglio per spezzare quell'amicizia.

Amicizia invidiata dalla mia migliore amica, o al meno lei lo era per me.

Quell'estate l'ho vissuta malamente tra una felicità ostentata, un pensiero che mi martellava la testa ed un brutto presentimento che non tardò a realizzarsi.

Lei si avvicinò nuovamente al padre, e quando captò il momento opportuno calò la maschera, dal giorno alla notte è cambiata, creandosi un film mentale tutto suo.

E io sono stata scaricata come un giocattolo che non diverte più.

'I was getting kinda used to being someone you loved' devo dare atto a Lewis Capaldi, è orribile essere usati dalle persone che amiamo, persone per le quali noi daremo la vita.

Le canzoni riescono a riflettere perfettamente le nostre storie ed è stupefacente. È stupefacente come l'arte sia solo uno specchio della realtà che ci circonda. 

È assurdo come a distanza di una sola generazione, l'amicizia ed i valori siano diventati solo icone di un passato non così lontano, dogmi di un retaggio ormai obsoleto.

Non nego che ho cercato un chiarimento con lei, non lo nego che ho sperato in un angolo remoto del mio cuore che tutto potesse essere solo un brutto sogno. Tutto ciò che ho ottenuto in risposta è stato un video su Tik Tok e un 'fatti un esame di coscienza' in chat dopo molto tempo, al che ho ceduto ad altre persone l'onore della terza guerra mondiale.

Forse sono io ad essere rimasta ai tempi in cui alle persone rispondi a parole e non con video. Forse lei era solo un sogno ad occhi aperti.

Come tutti lo sono stati alla fin fine.

Ma lei come ogni persona che è stata, o che sarà sul mio cammino, non la potrò eliminare; sarebbe come rinnegare il passato e sarei un'ipocrita se lo facessi.

Io a lei ho ceduto il cento per cento del mio cuore, ricevendo in cambio un'amicizia tossica.

Ed è stato il mio più grande errore.

Come ogni cosa, prima o dopo di lei, io non sono in grado di odiare. Non so fare altro se non amare, dare il mio cuore, vendicarmi agendo per la ragione. Noi tutti ci amiamo e ci odiamo ma alle volte noi donne siamo per noi stesse delle fidate sorelle in armi e le più infide delle serpi.

Ma in fondo noi tutti indossiamo delle maschere.

Le maschere sono come le corazze 'proteggono' qualcosa, ma tendono anche a celare il vero io di una persona e per esperienza non è mai qualcosa di positivo. Così come è vero che la terra protegge nelle sue rocce i diamanti, è altrettanto vero che al suo interno si nascondono numerose insidie.

Una cosa sarà sempre certa: Rachele è la mia cicatrice più dolorosa.

Nulla è come prima senza lei. Ma dall'amore all'odio c'è un passo, un passo che riporta sempre dove si è stati bene ed alla fin fine io sto bene nel mio limbo d'insofferenza.

Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now