Capitolo 40: Cosa siamo?

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<<Mi spieghi cosa cazzo ti prende?>> urlo.

<<Nulla>>, risponde calmo, e con lo sguardo innocente.

<<Nulla? Ma ti sembro cretina?>> chiedo in preda a un'isterica.

<<Sì, in questo momento sì>>, ridacchia divertito.

<<Allora dimmi cos'erano le battutine al barista>> urlo. <<E levati sta faccia da cazzo>>.

<<Uuuh quindi ti piace? Eh? Ammettilo!>>

<<No! Mi serviva solo! Ma tu hai rovinato tutto!>>

<<E allora perché ti scaldi tanto?>> domanda con sguardo scrutatore.

<<Perché tu sei un fottuto dilemma! Cazzo!>> grido.

Rimaniamo in silenzio a fissarci negli occhi, in quelle due pozze colore caffè potrei perdermi per ore, ore e ore. Così come mi danno forza, mi disarmano, mi rendono vulnerabile, quasi come se avesse un passe-partout nella mia testa.

Io continuo a negare le mie emozioni a me stessa, e lui non ricambia e il ciclo ricomincia.

Mentre siamo lì a circa cinquanta centimetri di distanza, il sole batte caldo e secco su di noi, facendo brillare il mio corpo perlaceo e il suo ambrato, mentre una leggera brezza fa rabbrividire i corpi imperlati di sudore.

<<Che dilemma sarei?>> spezza un silenzio durato anni nella mia testa, ma pochi minuti nella realtà.

<<E me lo chiedi?>> inarco un sopracciglio.

<<Emhh.. si?!>> gesticola con fare ovvio.

<<Come posso dire... Ah! Trovato! TU, CARO MIO, MI SCOMBUSSOLI LA TESTA!>> dico, marcando pesantemente la fine della frase.

<<Ma... non mi avevi superato?>>

<<E tu mi credi?>>

<<Si?!>>

<<Credimi in tutto ma non sulla prima cotta che più somigliasse ad un amore che io abbia mai avuto, zio.>>

<<Ah>>, si zittisce.

Per chi non lo sapesse, cioè tutti voi, il nostro "tira e molla", cioè il mio, va avanti da anni, e prima o poi finirà, spero.

<<Quindi è meglio se interrompiamo il nostro rapporto>>, dice quasi freddo.

<<Rapporto?!>> chiedo allibita. <<Sembra quasi che io sia l'escort e tu il cliente>>.

<<Non intendevo quello>>.

<<Ma lo hai fatto capire ora, ascoltami>>.

<<Aspetta...>>

<<Ascoltami bene, io mi sono rotta il cazzo, okay? Prima facciamo finta di nulla, e mi sta bene, poi fai le battutine, e mi sta ancora bene, ma che tu inizi a fare il coglione perché un idiota mi fa la corte quando sai che è il mio biglietto da visita, anzi nostro, per non rimanere bloccati in questa cittadina dispersa nel Sahara, permettimi di farmi incazzare?>> sbotto.

<<Permettimi di farmi incazzare che ci sei andata a letto?>> sbotta a sua volta.

<<E come lo sai?>> chiedo scioccata.

<<Si notavano a un miglio di distanza i tuoi slip bagnati di "succo">> dice, mimando le virgolette sull'ultima parola.

<<Ah sì?>> domando con finta innocenza.

Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now