Capitolo 3: Ansia

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Qualche settimana prima.

The new Project blog, Family: aggiornamento n° 2, 23 maggio 2022


Le urla giunsero ovattate alle mie orecchie, Spotify era e sarà sempre il mio pronto soccorso in queste situazioni, ma la voce dei cantanti non riusciva più a farmi sfogare. 

Nemmeno oggi riesce più a calmarmi come faceva tempo fa.

Sentivo il petto chiudersi ed il cuore accelerare: ormai accoglievo l'ansia, con i suoi attacchi come 'una vecchia amica', giusto per citare J.K. Rowling. Percepivo il freddo diramarsi nelle piante dei piedi come le radici di un albero mortale nel terreno, per poi aggrapparsi come una ventosa nelle mie ossa distillando quei ritmici e canonici brividi tanto inaspettati quanto famigliari. Era spaventoso sì, ma ormai era così consueto da strapparmi un sorriso.

Però la mia più grande paura era sempre il non riuscire a uscire da questa situazione, rimanere intrappolata in questo nido di vespe a cui si aggiungeva il vortice depressivo nel quale ero caduta anni fa, ormai tre, quando capii che io contavo niente per nessuno.

Non mi accorsi che ormai le lacrime rigavano nuovamente il volto, il muco ostruiva le vie aeree in modo parziale, come una membrana, affaticando il respiro.

La voglia di morire andarsene in un mondo migliore, aveva sfiorato l'anticamera del mio cervello numerose volte. Ma essendo una personale razionale e realista, la quale sono, ero consapevole che non avrei  mai avuto accesso al paradiso, sia perché a parer mio non esiste, ma anche perché non potrei mai accedervi. Ero e sono un essere schifoso.

Non ho mai fatto pubblica abiura, ma ho rinnegato più volte il mio dio, per poi chiedergli aiuto. Mi schifo da sola.

Morire non avrebbe mai avuto senso, sarebbe equivalso a negarmi il riscatto.

Mentre affogavo in questa spirale di pensieri contorti e respiri affannosi, mi accasciai sul letto e dolcemente cercai rifugio tra le dolci braccia di chi non mi ha mai tradita: Morfeo.

Morfeo dio del sogno, dal greco 'morphos' che vuol dire 'forma', figlio di Ipno dio del sonno e di Notte dea primordiale della notte stessa, e gemello di Tanato dio della morte.
Il modo in cui Morfeo egli ti accoglie non è mai lo stesso, i suoi metodi sono molteplici quanto i granelli di sabbia nelle spiagge.

Ipno e Morfeo curano l'uomo dandogli per un breve, ma lungo, lasso di tempo la pace facendolo calmare e rilassare, donandogli quella pace che tanto desidera.

Purtroppo non tutti i sogni sono fiabe e spesso i miei erano incubi lucidi, una particolare forma di sogno lucido. In questi sogni è il sognatore a comandare il sogno, ed io li rendevo sempre più spaventosi di quanto già fossero.

Tutto ciò mi ha sempre portata a urlare e piangere nel sonno, svegliandomi di soprassalto pregando che la mia vita sia diversa da ciò che avevo sognato. Ma la vita ed il fato non sono schierati dalla mia parte.

La vita e il fato sono due entità subdole sin dalla notte dei tempi, antiche quanto la terra stessa, dolci e amare al contempo. Nel mio caso si dilettavano a dare il peggio di loro, forse per ricordarmi che noi umani siamo solo un granello in confronto a ciò che ci circonda; ed io non facevo eccezione.

Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now