Capitolo 4: Idee diverse

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The new Project blog, Family: aggiornamento n° 3, 20 giugno 2022


Dall'alba dei tempi l'uomo ha sempre cercato di far prevalere la sua idea nella convinzione che questa sia quella giusta, quella migliore, la retta via da seguire.

Dalle Crociate al terrorismo il nocciolo della questione è sempre stato lo stesso: 'io so e dico la verità assoluta'.

Accadeva la stessa cosa in casa mia, più o meno. Per i miei genitori avere il pensiero troppo di 'sinistra'  era, il quasi assurdo, pretesto per essere condannati a morte, ed io ero la pecora nera della famiglia.

Fu la sera del 20 marzo, quella in cui decisi finalmente di esprimere la mia opinione su ogni tema con cui non mi trovavo d'accordo con loro: <<Hitler? era solo un pazzo sclerato>> affermai esterrefatta ridendo istericamente <<Se vuoi il potere lo prendi anche senza fare fuori i tuoi oppositori, più cretini ancora inglesi e francesi che non se ne sono accorti>> aggiunsi raggiante facendo calare un teso silenzio per la stanza, proseguimmo la cena senza intoppi, evitando di toccare argomenti delicati ma fu la televisione a dare la scintilla del conflitto.

<<Marocchino ventiduenne arrestato per aver derubato persone alla Stazione Centrale>> squillò la voce della giornalista, propagandosi dalle casse del televisore.

<<Stranieri di merda>> sibilò mio padre <<Arabi bastardi>> tuonò nuovamente, catapultando il mio pensiero a Pope, il mio migliore amico, uno dei miei migliori amici, e la rabbia cominciò nuovamente a fluire nelle mie vene.

<<Dovrebbe tornare Hitler>> lo spalleggiò mia madre <<Che rimetta la pena di morte per questi mao-mao di merda>>.

 << Sapete che non tutti gli stranieri delinquono?>> chiesi beffarda rompendo il loro monologo di insulti <<Tanti sono gente onesta che magari vive pure in condizioni di merda, ma i giornali mettono in luce solo le prostitute, che sono oneste e stipendiate lavoratrici, spacciatori, stupratori, etc...>>

La risposta che ottenni fu stucchevole: <<Chi te le ha inculcate queste cose?>> chiese allibita mia madre, sbiancando. Fatto più unico che raro, degno di essere appuntato su un calendario, data la carnagione mediterranea.

<<Sono stati i libri di storia e i professori>>rispose mio padre con tono alterato altra cosa insolita,

<<Oppure ho semplicemente creato una mia opinione, analizzando i fatti tutto qui!>> risposi  con tono calmo, e voce rauca dalle urla di prima ma pur sempre squillante.

Silenzio, ecco cosa si espande nella stanza un silenzio potente quanto il caos primordiale che si espandeva nell'universo. La tensione si può lacerare con un coltello, è acuminata ed allo stesso tempo avvolgente come le ali di un angelo, le ali di Azrael.

Quel giorno secretammo tacitamente quel capitolo, fino a quando ieri sera decisi di esporre nuovamente le mie idee lacerando quella precaria quiete: <<Mamma non è detto che tutte le baby gang delinquono per moda>> dissi roteando gli occhi al cielo.

<<Lo fanno per fame infatti>> asserì mio padre ironico.

<<Non tutti ma alcuni sì>>, risposi sicura, <<Alcuni lo fanno per fame>> aggiunsi.

<<Andare a scuola con sti comunisti di merda ti ha rovinata>> ribatté l'uomo dagli occhi blu.

<<Ma cosa centrano i comunisti?>> chiesi spaesata, non capivo il nesso logico tra le cose era come un dedalo senza uscita.

<<Centrano, perché spalleggiano l'arrivo di tutti sti migranti di merda>> ringhiò mia madre.

Spalancai la bocca senza emettere suoni, ero allibita e disgustata dal loro razzismo che è la cosa che più mi tocca ed in un certo senso mi ferisce, perché sin da quando sono piccola vengo scambiata per straniera, e la cosa mi lusinga soprattutto se penso alla bellezza delle ragazze del Nord Europa, dell'Europa orientale e dei Balcani.

<<Io non li scagiono>> sussurrai <<Ne li giustifico>> aggiunsi <<Cerco solo di capirli, non faccio di tutta l'erba un fascio come voi o quei deficienti al governo>> asserii convinta <<Voi non riuscite ad accettare le mie idee>>.

<<Potrei capirle se fossimo una famiglia allo sbando>> concluse la donna dai ricci capelli neri.

In silenzio, rotta dentro per la millesima volta, uscii dalla stanza accompagnata dal rimbombo delle parole che costruiscono i ragionamenti di colei che mi ha dato la vita. 

Alle volte mi chiedevo se era normale che i genitori non appoggiassero i figli che tentavano di ragionare col loro cervello.

Alle volte mi domando: ma saranno realmente fieri di me?

Salii le scale in fretta, entrai in camera: mi chiusi al mondo esterno, mi chiusi dentro e mi chiusi in me.

Mi accasciai sul pavimento, portando le ginocchia al petto, fissai un punto imprecisato nel vuoto, ed un fiume ininterrotto di lacrime rigò il mio volto, lente, solitarie e silenziose.

Ma anch'esse, stanche di questa vita, smisero di scendere.

Non so dove ho trovato la forza o il coraggio per dire ciò che realmente pensavo, anzi ciò che realmente penso, da sempre. Ho sempre odiato la loro vena razzista, anche se col tempo gli ho fatto accettare che Pope è uno dei migliori amici, pur non essendo nei loro canoni. 

Anche se forse vorrei da lui quel di più, che non credo avrò mai.

Non ho mai capito il fondamento del loro pensiero, forse è il rigetto di una generazione che ha avuto tutto, la famosa generazione del boom economico quella che ha vissuto l'epoca del rialzo economia dalle macerie della guerra, come la fenice risorge dalle ceneri. La generazione che a differenza della mia non ha convissuto con il continuo denigro. La loro generazione per quanto esaltata dalla ricchezza è stata anche influenzata da quelle rimanenze totalitaristiche che ancora oggi infestano l'Europa. Per quanto possa essere odiata la generazione 'zeta' sarà sempre da considerarsi la migliore, quella a cui non importa il tuo colore della pelle, non si scandalizza se chiami Dio con altri nomi come Allah o Yaweh, quella che crede che tu sei cittadino del paese in cui nasci, indipendentemente dalle origini. 

Purtroppo è una generazione ancora troppo giovane per poter cambiare davvero le sorti del suo paese salendo al governo.

Scossi la testa e tesi l'orecchio per percepire una qualsiasi vibrazione proveniente dal piano inferiore, ma captai solo un silenzio spettrale, non ebbi il tempo di pensare -la quiete prima delle tempesta- che le voci risalirono la tromba delle scale: <<Se tu l'avessi picchiata quando era ora lei non sarebbe così>> gridò mia madre contro suo marito, <<Sai che non credo in sti metodi>> rispose lui con tono sconsolato.

<<Sei un bastardo figlio di puttana come tua sorella>>  tuonò lei seguita dal rumore di cocci infranti.


Lift up - ImpossibleWhere stories live. Discover now