- SERVIZIO AL COMPLETO, CONTINUA NEL VOLUME 2.0 -
Ogni lista avrà tre partecipanti, che avranno due settimane (ampliabili in caso di necessità) per scrivere una one-shot di massimo 2000 parole basandosi su di un'immagine. I racconti saranno poi lett...
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I paragrafi evidenziati in fretta, i post-it e le scritte a matita minuscole in stampatello continuano a non dirmi niente e la verifica è domani. Pensavo che cambiando postazione avrei studiato meglio, ma la biblioteca scolastica produce gli stessi risultati della mia disordinata scrivania. Forse perché il disordine è qualcosa di mio, che porto sempre con me. È su questo tavolo, ma anche sul banco di scuola, sul mio letto, sulla mia scrivania, nel mio armadio, nella mia mente. E il mio difetto peggiore è che pretendo di ripulire in tre minuti il caos accumulato in tre lustri.
Ma ora devo ripulire ben altro; è caduto del caffè sul mio libro. Mentre la bevanda calda si spande e viene assorbita dal paragrafo sulla legge di gravitazione universale, sto cercando dei fazzolettini in quel buco nero anche detto 'la mia borsa'. Finalmente li trovo, ma una voce mi ferma.
"Scusami tanto, lascia fare a me"
Alzo la testa e mi trovo faccia a faccia con una ragazza che avevo già visto in giro a scuola. Le passo il fazzoletto; le nostre dita si sfiorano. Mentre lei tampona il mio libro cercando di minimizzare il danno, capisco che oggi non riuscirò a imparare niente.
"Stai studiando anche tu?" le chiedo.
"No, sono qui per leggere l'ultimo capitolo di questo libro e restituirlo" Il volume che ha in mano sembra essere piuttosto datato. L'ingiallimento delle pagine ha raggiunto lo stesso colore di ciò che rimane della foglia oro sulla copertina rigida e scura. Del titolo vi rimane solo la traccia dell'incisione.
"Di cosa parla questo libro?"
Lei apre la prima pagina. "De' mostri conosciuti dall'uomo. Alcuni non sono altro che animali all'epoca ignoti, altri invece sono racconti di intere città devastate da creature feroci."
Annuisco, poi mi giro verso l'enorme statua di pietra che caratterizza questa biblioteca. Raffigura un enorme drago dagli occhi vuoti e dai denti affilati. Non ho mai capito perché l'hanno messa proprio qui. Forse le sue fauci non sono assetate di sangue, ma di sapere? Fatto sta che da tempo la bestia ha smesso di terrorizzare ed è diventata un'icona, protagonista di tante voci di corridoio quante scritte e graffiti scurrili sulle sue petrose squame. Quella che più mi ha incuriosito è quella secondo cui durante il Mak P del 1978 (o 1987, secondo altre versioni) una giovane coppietta si sia arrampicata dentro la bocca del mostro e... sempre secondo altre versioni, la prova vivente dell'accaduto vaga ancora per quest'istituto sotto forma di professoressa di latino.
"Hai scoperto qualcosa anche a proposito di lui?" le chiedo, indicando l'intimidatoria scultura.
"Eccome! Sto leggendo a proposito proprio adesso: c'è scritto che abbiamo davanti uno degli ultimi esemplari di Lindorm. Si tratta di un drago serpentiforme a due zampe, privo di ali, che porta guerre e pestilenza ovunque vada."
Riprende a leggere ma s'interrompe in modo brusco; il suo volto si fa sempre più pallido, il suo respiro si intensifica, il suo sguardo rimbalza dal libro alla bestia davanti a lei. Non oso chiederle che cosa sta leggendo, poiché è già scossa a tal punto che qualsiasi cosa potrebbe farla sobbalzare. Con passo felpato mi posiziono dietro di lei per avere il suo stesso punto di vista.
Ma il Lindorm ha sempre avuto un accenno di colore o è impressione mia?
Inizio a leggere la pagina che stava leggendo la ragazza. Nel 1206 tutti i draghi e le creature adiacenti si sono misteriosamente pietrificati. Quando si è in presenza di un drago pietrificato, è assolutamente vietato provare a spostarlo come una comune statua o chiamarlo per nome. Le conseguenze sono-
Non faccio in tempo a finire di leggere. Un rumore mai sentito in vita mia si propaga con prepotenza. Viene seguito dal silenzio più totale, presto rotto da un fischio acuto e quelle che sembrano essere le mie pulsazioni cardiache. Faccio fatica a guardare ciò che è davanti a me: abbasso lo sguardo e mi viene istintivo chiudere gli occhi.
Cado.
Non sento più niente.
"Lo scorso 2 Aprile 2024 si è verificato il decesso dell'intera popolazione della cittadina di Ponte Linnormo. Le cause sono confermate ma non ci è permesso dirle."
