34⭐ - @LordSilvius

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Lista 34

UNA NUOVA VITA È SEMPRE POSSIBILE LordSilvius

La lettera di licenziamento arrivò inaspettata: "Gentile collaboratrice, poiché l'azienda si trova in un periodo di stanca e la forte crisi incombe su tutti noi, non ci è più possibile continuare il nostro rapporto lavorativo con Lei

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La lettera di licenziamento arrivò inaspettata: "Gentile collaboratrice, poiché l'azienda si trova in un periodo di stanca e la forte crisi incombe su tutti noi, non ci è più possibile continuare il nostro rapporto lavorativo con Lei. Di seguito In allegato troverà un assegno con ciò che Le spetta augurandoLe di trovare al più presto un nuovo impiego. Accetti i ringraziamenti da parte di tutto lo staff per il tempo che ci ha dedicato. Distinti saluti, la Direzione."

Sebbene i soldi che le avevano dato come liquidazione le sarebbero bastati all'incirca un paio d'anni, sempre se avesse tirato la cinghia, Giuliana era disperata. Trovare un altro lavoro, di questi tempi, era quasi impossibile. Con due figli da sfamare e un marito che, finita la cassa integrazione, sarebbe rimasto a spasso, non c'era da stare tanto allegri. Per finire, il responso del medico, che le aveva detto di stare attenta alla depressione, la sconvolsero ancor più.

Stare ferma dietro a una scrivania tutto il giorno, questo l'aveva portata a deprimersi, soprattutto il suo capo ufficio, in quanto persona gretta e senza alcuna fantasia: non le aveva mai permesso di introdurre novità, eppure aveva sempre dato spunti validi con le sue idee.

Persa in quei pensieri, ormai ricordi lontani, Giuliana camminava lungo la via che l'avrebbe portata a casa con le borse della spesa, che erano davvero pesanti e gettò un'occhiata alla vetrina che la rifletteva: la sua schiena era curva per il peso, ma comunque poteva dire di essere ancora piacente, dopo due figli il suo corpo era ancora snello e solo un po' di ciccia in più sui fianchi stonava, ma allo stesso tempo le donava quel tocco sexy che tanto piaceva ai maschietti. Capelli biondi portati a caschetto, e aveva scelto di fare un taglio moderno, cioè asimmetrici, con un ciuffo più lungo da un lato e più corti dall'altro, adorava portare abiti a fiori, leggeri e svolazzanti... in fondo era una romantica. Poi, tornata in sé, si disse: "diamine, come posso pensare a queste cose mentre sono nei guai fino al collo?"

Doveva correre a casa, preparare un pranzo veloce e andare a prendere Matteo, il figlio più grande che usciva da scuola. Mentre Veronica, la figlia di quattro anni, restava a pranzo all'asilo e nel pomeriggio, Franco, l'uomo che gli aveva donato i suoi splendidi figli, sarebbe andato a prenderla.

Quindi, arrivata sotto il portone, entrata, salì di corsa le scale: evitò l'ascensore per mantenersi in forma e, sulla soglia, armeggiò per un po' nella borsa per trovare le chiavi e, infine, trovate, aprì ed entrò.

In casa tutto era nella penombra, eppure ricordava di avere alzato le tapparelle in tutte le stanze, le lasciava sempre così: ora abitavano al quarto piano e non si preoccupava più dei ladri, anche se aveva sentito che in alcune case vicine i topi d'appartamento ci avevano fatto visita.

Andata in cucina, appoggiò le borse della spesa sul grande tavolo di noce, ricordo della cara nonna materna, per poi andare a riavvolgere le tapparelle. Fatto, andò in camera da letto a togliere le scarpe col tacco a cui lei non rinunciava mai,anche se le facevano male ai piedi.

Sfida di scrittura creativa 1.0 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora