31 - @LordSilvius

30 4 0
                                    

LISTA 31

ROMEO E GIULIETTA 2.0 di LordSilvius

Da un paio di giorni, il giovane Romeo faceva uno stranissimo sogno: vedeva se stesso ferito a morte ai piedi di un albero con al suo fianco Azrael, l'arcangelo della morte e ogni volta che capitava lui lo malediva con tutto se stesso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Da un paio di giorni, il giovane Romeo faceva uno stranissimo sogno: vedeva se stesso ferito a morte ai piedi di un albero con al suo fianco Azrael, l'arcangelo della morte e ogni volta che capitava lui lo malediva con tutto se stesso.

Romeo era l'unico figlio ed erede dell'influente famiglia Montecchi di Verona. Il giovane aveva sedici anni, era bello, intelligente e sensibile. Sebbene fosse impulsivo e a volte un tantino immaturo. Abile nell'uso della spada, nonostante vivesse nel mezzo di una faida, tra la sua casata e quella dei Capuleti, non era interessato alla violenza, il suo unico chiodo fisso era l'amore: dapprima per una certa Rosalina, per poi restare folgorato dalla bella Giulietta Capuleti. Accadde durante un ballo in maschera che s'innamorò di lei, amore che fu corrisposto e la sera stessa i due decisero di sposarsi di fronte a frate Lorenzo.

Tuttavia gli sposi vissero una sola notte d'amore, a seguito di un duello, Romeo venne esiliato e Giulietta, per non trovarsi costretta a convolare a nozze con un nobile scelto dai genitori, ingerì una pozione data da frate Lorenzo che la fece cadere in una sorta di morte apparente: stato che avrebbe dovuto durare all'incirca quarantadue ore.

Romeo non era stato avvisato e, alla notizia che la sua Giulietta era morta, impazzito dal dolore ora si recava al suo capezzale per farla finita.

E camminava con la testa china per le vie di una Verona ancora assonnata, che al trovare sul cammino un grosso acquitrino, si fermò ad aggirarlo e, nel farlo, vide che lo specchio d'acqua rifletteva la stessa immagine del sogno: se stesso ferito a morte all'addome. Ma ormai non gli interessava più nulla e poi quella era la morte che si sarebbe data, la punta della sua spada nello stomaco e fine delle sue sofferenze.

Perciò calpestò l'immagine per andare oltre, ma non fece un altro passo, sotto di lui iniziò a formarsi un vortice, che si allargò a dismisura e, infine, lo risucchiò.

Chiuse all'istante la bocca, poi la mancanza d'aria lo costrinse ad aprirla, l'acqua invase la sua gola per poi farsi strada fino ai polmoni e perse i sensi.

Si destò su di un giaciglio fatto di paglia e ricoperto da del lino fresco e profumato. L'ambiente in cui si trovava aveva le pareti fatte di mattoni grezzi e, al centro, c'era un tavolo con sopra una brocca, una cesta di frutta, alcuni ortaggi e del pesce fresco. Davano luce al tutto tre piccole finestre poste in alto, da cui filtravano prepotenti i raggi di un Sole caldo e abbagliante.

Quella non era casa sua, pensava Romeo sbalordito: non c'erano quadri e arazzi alle pareti e, dal modo spartano con cui era arredata la stanza, non ebbe dubbi che si trattasse dell'abitazione di qualche contadino. E stava per alzarsi e scoprirlo, che la porta si aprì ed entrò una donna con al fianco un ragazzo.

Non li aveva mai visti prima e i due indossavano entrambi strani indumenti: la donna una lunga tunica e il ragazzo un gonnellino. Entrambi bianchi e inoltre i due erano scalzi.

Sfida di scrittura creativa 1.0 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora