12 - @PoisonWhiteEvolution

54 6 0
                                    

LISTA 12

PoisonWhiteEvolution

Aprii gli occhi nella notte

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aprii gli occhi nella notte. Un ennesimo incubo. Quella squallida camera che mi aveva protetto per vent'anni ora deformava il mio quieto dormire con i suoi colori azzurri e bianchi delle pareti. Solo un letto in quella stanza, ed io sopra provavo a vincere contro il mondo per poter riposare almeno una volta. Ma sapevo che era inutile, tutto ciò che facevo era inutile. Un labirinto di idee mi passavano per la testa ma alla fine trovavo solo vicoli ciechi. Porte da ogni parte che conducevano a profondi precipizio dove io cadevo ogni volta. Ecco perché mi ero svegliato. Un ennesima porta aperta su un abisso di oscura resa e depressione. Una porta aperta per disperazione, come tutte del resto. Una vita a cercare la strada che mi avrebbe portato a un semplice sorriso, varcando fiamme imponenti e scavando in oceani di fallimenti con le mie sole forze, con le mie sole mani, queste mani che ora stringevano ferite e cicatrizzate delle sgualcite e povere coperte, mentre la testa pesante di tutto il sapere acquisito per trovare quella strada premeva su quell'ormai sottile cuscino. Gli occhi guizzavano nell'oscurità della camera alla ricerca di qualcosa, forse di una flebile lucina che li guidasse verso il riposo. Ma quale riposo il mio corpo cercava ora? Il riposo di una notte o il riposo eterno? Ormai queste membra sono piene di ricordi, di avventure e disavventure, tatuate sulla pelle sotto forma di ferite. Ogni punto della pelle è un fallimento, un tentativo pieno di volontà e forza, che però porta alla solita fine tragica. La flebile luce mi attira. Da sotto la porta malconcia della mia camera una flebile luce mi stava attirando. Mi alzai lentamente e con fatica mi misi in piedi. Un'altra prova fallita che si faceva sentire, ormai le ginocchia non mi tenevano più. Arrivai davanti alla serratura vecchia anche più di me e con un leggero tocco la aprii. Un vento profumato di erba mi avvolse mentre davanti a me si mostrò un paesaggio di montagna, con un passo entrai in un nuovo mondo, dove l'erba bagnava con la rugiada i miei piedi nudi e i fiori coloravano quel pavimento naturale. Era l'alba, il sole appena sorto lanciava frammenti di luce da ogni parte, facendole riflettere sull'erba. L'aria pulita mi entrava e mi rilassava. Forse era questa la felicità che cercavo, forse qui sarei stato bene, forse... forse dovevo nascere qui. Camminai per poco, guardando la scena di una natura piu che perfetta, confrontandola con la mia sola esistenza. Sapevo che io non ero nemmeno all'altezza di uno di quei fiori, io che avevo combattuto per poter vedere quell'alba nei miei giorni e che invece avevo ricevuto solo male, io che avevo appreso tutto ciò che mi lanciavano come insegnamento invece che offesa e alla fine mi era servito tutto solo per essere peggio di prima. Io avevo perso anni di vita solo per vedere il resto della mia vita perdersi nei fallimenti. Camminai sovrappensiero fino ad arrivare a un ennesima porta intagliata in un grosso albero. Un albero secolare, alto quasi fino al cielo, con la porta intagliata a livello del terreno e più in alto due ramificazioni deformate: erano due figure umanoidi, uno aveva lineamenti maschili, l'altra femminili. Erano intrecciate come in un abbraccio, i loro volti mi scrutavano. Volevano dirmi qualcosa

Sfida di scrittura creativa 1.0 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora