Settima lista:@Josh_Fawley

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IN UN ISTANTE

di Josh_Fawley


«Un lampo di luce accecante, poi più nulla... tutto divenne improvvisamente buio.»

Mi scoppiava la testa, provai a fatica ad aprire gli occhi ma li richiusi subito a causa dellaluce. Aspettai qualche secondo e ci riprovai, sbattei più volte le palpebre cercando di farliabituare gradualmente così piano piano riuscii finalmente a mettere a fuoco."Dove sono? Come ci sono finito qui? Questa non è la mia camera!" pensai tra me e me.D'un tratto mi accorsi di essere pieno di tubi, accanto al letto vi era un monitor, ma non unodi quelli a cui ero abituato. Mi sentivo disorientato, confuso, provai a sollevarmi ma quelgesto apparentemente così insignificante mi provocò dolori così forti da spezzare il fiato."Cosa ci faccio in ospedale, come ci sono finito?"Avrei voluto chiederlo all'infermiera che era appena entrata nella stanza, ma non mi fupossibile.Appena notò che mi ero svegliato premette un pulsante sul telecomando che era agganciatoalle sponde del mio letto. Pochi minuti più tardi entrò un ragazzo alto, moro, portava unlungo camice bianco."Salve dottore, il ragazzo ha ripreso conoscenza"."La ringrazio Laura. Buon pomeriggio ragazzo, per ora non può parlare per viadell'intubazione a cui l'abbiamo dovuta sottoporre. Ad ogni modo, se gli esami dovesserodare buon esito potremmo staccarla dal ventilatore già in serata o al più tardi domanimattina. Ora vorrei valutare le sue condizioni."Dopo quella che parve essere un'eternità il dottore prese una sedia e si mise accanto a me."Tra poco l'infermiera verrà a farle dei prelievi, ma ora ho bisogno di farle delle domande,chiuda gli occhi una volta per dire no, due volte per il si."Dopo varie domande, tra le quali, se sapevo dove mi trovavo, se ricordassi il mio nome oaltro, mi chiese infine se ricordavo qualcosa, perchè mi trovassi in un letto di un ospedale,mi fermai a riflettere, ma nulla, non ricordavo assolutamente nulla, il vuoto più totale."È giunto nel nostro pronto soccorso circa una settimana fa a causa di un incidente in auto,le sue condizioni non erano affatto buone. Quando è arrivato era in coma per un lieveedema cerebrale, per il quale siamo dovuti intervenire chirurgicamente, stessa cosaabbiamo fatto per ridurre e stabilizzare la frattura al femore, ha subito altre fratture al costatoe al radio del braccio sinistro, per il quale però è stato sufficiente ingessarlo. Per il resto nonsi sforzi di ricordare, in casi come il suo, capita di subire una perdita di memoria a breve olungo termine, ma potrebbe essere temporaneo. Ci vuole molta pazienza e non si devesforzare mi raccomando.Ora è meglio che si riposi un po', torno a trovarla più tardi."Passai le ore successive a rimuginare, a chiedermi cosa fosse successo, perché ero lì?Domande a cui non riuscivo a trovare risposta ma che continuavano a tormentarmi, fino aquando, ormai stremato, mi addormentai profondamente. I giorni seguenti passaronotranquilli, fui trasferito in reparto, uscendo così dalla terapia intensiva, iniziai lariabilitazione... tutto sembrava procedere bene, forse avrei addirittura potuto fare prestoritorno a casa.

«Un lampo di luce accecante preceduto da delle urla infine uno schianto» 

Questo incubo ormai mi tormentava ogni notte, come se il subconscio volesse dirmiqualcosa, ma cosa? Ero tornato a casa ormai da qualche settimana e avevo ripreso adandare alle lezioni. Avevo saltato quasi 2 mesi a causa dell'incidente. Quella mattina mi alzaidi buon ora come sempre e dopo una abbondante colazione uscii di casa, con l'intenzione diandare in centro, non avevo nessuna lezione e piuttosto che starmene a casa decisi diuscire a respirare aria pura, o quasi. Passai l'intera giornata a girare per le vie del paese,insieme ad alcuni amici. Il sole stava iniziando a tramontare decisi quindi di tornare a casa,stavolta passando per il lungo mare, avevo una gran voglia di sedermi sulla sabbia umida afissare le onde ed assaporare a pieni polmoni l'odore di salsedine. Così feci, ma una voltaarrivato di fronte alla spiaggia la mia mente fu invasa da un fiume di immagini in piena.

«Ero dentro un auto, io sul sedile posteriore, davanti due persone, un uomo e unadonna, mamma, papà... ridevamo e scherzavamo, ma all'improvviso un lampo di luce,le urla di mia mamma, infine lo schianto, poi il nulla fino al risveglio in ospedale.»

Erano morti, i miei genitori, ero rimasto da solo! Finalmente ricordavo tutto, anche se forsesarebbe stato meglio non ricordare, forse sarebbe stato meglio non svegliarsi affatto... no,era egoistico da parte mia pensare questo, io mi ero salvato mentre loro avevano perso lavita, io avevo avuto una seconda possibilità e ci stavo sputando sopra. All'improvviso fuipervaso da brividi, mi parve di sentire delle mani appoggiarsi sulla mia spalla, provai aguardare ma non c'era nessuno. Quella sensazione però era ancora lì, sentii qualcosasfiorarmi la guancia, quasi a voler asciugare le lacrime che scendevano copiose, un profumoinvase le narici, potevo riconoscerlo tra mille. Chiusi gli occhi e li vidi! Erano mia madre emio padre, venuti a darmi l'ultimo saluto e, a darmi la forza di andare avanti, di non mollare,glielo dovevo.

Sfida di scrittura creativa 1.0 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora