Distolgo lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore con nervosismo. «Lionel, tu volevi solo una scopata, maledizione! Al momento non siamo pronti né per una relazione e né per una scopata. E sai perché? Perché siamo troppo rotti!» Alzo il tono, dimenticandomi persino di dove sono. Arriccia le labbra in una smorfia, guardandomi con espressione sufficiente. «Avremmo potuto gestirlo, ma ormai non mi interessa più un cazzo, quindi vattene», mi indica la porta con il mento. Sono sconcertata e frustrata dal modo in cui mi sta trattando, e mi infastidisce ancora di più il fatto che non mi comprenda per niente.

Non mi muovo da dove sono: sono troppo impegnata a pensare su cosa fare. Sono arrabbiata perché sento dei sentimenti contrastanti per lui: una parte di me non vuole che mi avvicini, non vuole mettersi in gioco e sperimentare di nuovo l'amore; l'altra invece... mi tenta, mi provoca con la gelosia e mi convince a prendere una decisione impulsiva. «Torna a casa stasera», gli intimo, marciando spedita verso la porta. «E perché dovrei?» Mi istiga, usando un tono provocatorio. «Perché te lo sto ordinando, non chiedendo», sancisco, girando la maniglia per uscire. Quando ritorno in appartamento mi siedo sul divano e lo aspetto, accavallando le gambe con compostezza. Dopo circa un'ora e mezza torna a casa sbattendo il portone. 

«Che cosa vuoi? Mi hai fatto mancare una scopata, razza di stronza», mi insulta. Chiudo gli occhi per qualche secondo, provando a non perdere la pazienza prima del tempo. Mi alzo, giro il divano e gli vado incontro con espressione gelida. In un attimo sbatto le labbra contro le sue, sentendo il suo respiro sorpreso. Le mie mani tirano i suoi capelli con foga mentre le sue dita arpionano il mio sedere. Inclino il viso, infilando la lingua nel suo palato e sentendolo grugnire di piacere. È tutto un'esplosione: un mix di rabbia, eccitazione e desiderio che finalmente si incontrano. Soffio sulla sua bocca, gemendo quando mi morde il labbro inferiore e lo tira verso di sé. Mi sbatte contro il muro, baciandomi con violenza, quasi come se volesse divorarmi e poi sputarmi di nuovo per ricominciare tutto da capo. Ansimo quando mi tira via il vestito, buttandolo a terra con vigore e rabbia. Le sue labbra mordono il mio collo, facendomi perdere la testa. Perché diavolo non l'ho fatto prima?

Si tuffa di nuovo sulle mie labbra, mangiandole con forza per poi leccarle e rallentare un attimo. Riapro gli occhi, rispecchiandomi nelle sue iridi intense che mi stanno incantando. Schiudo la bocca per riprendere fiato, notando il suo sorrisetto compiaciuto. Ricambio il sorriso, tuffandomi di nuovo sulla sua bocca. Mi prende in braccio e io avvinghio le gambe sui suoi fianchi, continuando ad accudire le sue labbra con la lingua. Finiamo sul divano senza mai staccarci, quasi come se fossimo delle calamite. Le mie mani alzano il tessuto della sua maglietta nera, tirandogliela via per poi buttarla da qualche parte sul pavimento. Mi alzo leggermente per baciargli le scapole, scendendo poi fino ai pettorali ampi e solidi. Gli scappa un grugnito, e quando alzo il capo si butta a capofitto sulla mia bocca per distruggerla. Ansimo quando mi sfila le mutandine nere, per poi sganciare il reggiseno e lasciarmi nuda. Sgancio il bottone dei suoi jeans, smaniosa di vederlo nudo. Non diciamo niente ma, ci guardiamo fissi, senza smettere di ammirarci a vicenda. 

Abbiamo perso il controllo, e non credo neanche che vogliamo riprendercelo. Forse siamo solo impazziti. Dopo qualche secondo si alza dal divano e rovista nel suo portafoglio a terra per prendere un preservativo. Si abbassa i boxer neri, restando del tutto nudo. Deglutisco alla vista del suo membro lungo ed eretto, alzando poi gli occhi sul suo volto. Mi guarda come se fosse un pazzo in cerca della sua droga, facendomi impazzire più di prima. Infila il preservativo mentre mi fissa, tornando poi sul divano per completare l'opera. Punta i gomiti ai lati della mia testa, per poi strofinare leggermente il suo membro nella mia entrata.

Ansimo, vedendolo schiudere la bocca eccitato al suono del mio gemito. Sogghigno, incitandolo con il mento a muoversi. «Fatti sotto...» Lo provoco, vedendolo sorridere con piacere. Entra in me con un colpo solo, facendomi inarcare con la schiena. Sento un po' di dolore inizialmente, dato che è da un po' di tempo che non vado a letto con qualcuno, ma tutto sommato la sofferenza non è atroce. Si muove prima piano e poi più sostenuto, cambiando ritmo a man mano che i miei gemiti si fanno più forti. Gli tiro i capelli, sbattendo le mie labbra contro le sue, giocando con la sua lingua di tanto in tanto. Aumenta la velocità delle stoccate, tirandomi i capelli con rabbia. I suoi occhi azzurri, adesso, mi sembrano del colore del fuoco per quanto è senza controllo. Fronte contro fronte ansimiamo persi, sentendo un piacere indescrivibile che ci consuma dentro e fuori. Soffio sul suo orecchio, stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi per incitarlo ad andarci giù pesante. Mi accontenta, facendomi gemere come poche volte ho fatto in vita mia. Stringe il cuscino sul divano, stritolandolo per poi buttarlo via con rabbia. Cazzo se ci sa fare questo ragazzo! Dà altre tre stoccate, proprio quando io sento l'orgasmo montare. «Sì, sì! Continua!» Ansimo, vedendolo aumentare di velocità. Vengo sentendolo grugnire di piacere, percependo pure il suo membro schizzare dentro il preservativo. Crolla sul mio petto, respirando velocemente per riprendere fiato. «Porca puttana», soffia rauco. Annuisco, ancora incredula. 

Me ne pentirò? Oppure farò finta che tutto questo non mi abbia scombussolata? Non so come succede ma, a furia di stare in silenzio, ci addormentiamo sul divano abbracciati. 


Angolo Autrice:

Non credo che ve lo aspettavate ma, be', eccovi servite!

Pagina Instagram: Car_mine01

Un bacio!

Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Where stories live. Discover now