TRATTO DA: "Sorelle nell'anima", capitolo 18, di cat_79 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A cat_79]
Sofia pov
Se mi avessero detto che avrei vissuto la scena di un film non ci avrei mai creduto! Ma questi qui sono proprio fuori, stanno facendo di tutto per prendersela col povero Federico. Non riuscirò mai a capire il senso di tutta questa cattiveria! Enrico mi lancia un'occhiataccia che in circostanze normali mi farebbe rabbrividire, ma l'apprensione che provo nei confronti del mio amico ha la meglio sulla ragione, non sono pienamente lucida, ma non vorrei essere in nessun altro posto ora. Terry ha bisogno di noi, se fossi nei suoi panni me li mangerei tutti, uno dopo l'altro! Mi scappa un ghigno quando getta per terra Daniele, ma il meglio è lo schiaffo che stampa in faccia a Davide, penso che lo volesse fare da quando l'ha tradita. Credo proprio che stia perdendo il controllo, meglio lei che Fede da come stanno le cose. Il suo volto teso ha cambiato espressione quando ha visto la furia negli occhi di Teresa, la stessa furia che prima ho notato nei suoi. La prende tra le braccia, trattenendola accanto a se, cercando di calmarla...i ruoli si sono capovolti all'improvviso. Enrico e Alex si avvicinano lentamente a noi, Elena e Teresa, accanto a Federico sono a un passo da Diego che le guarda mangiandosele con gli occhi.
-Dai, non fate i preziosi, andiamo a berci qualcosa, eri uno di noi una volta, ricordi?- dice Diego rivolto a Federico. Non l'ho mai visto così arrabbiato, stento a credere che una volta potesse essere così. Quell'immagine contrasta in pieno con lo splendido momento vissuto stasera mentre cantava a Terry una canzone d'amore...con tutto il Federico che ho imparato ad apprezzare a dire il vero.
In un attimo Diego, Davide e Daniele si gettano su di lui, cercando di mandarlo a terra. Giulio come una furia si avventa su di loro per aiutare Federico. Resto allibita!
-Via di qui!!- grida il mio amore mentre corre in soccorso. Ci prendiamo tutte per mano, ma Terry ci strattona, cercando di dire qualcosa, ormai ha perso la voce! Si divincola e va verso Federico nell'attimo in cui Davide si stacca per tirargli un pugno. Mio dio, lo afferra per la maglia prima che Elena riesca a riprenderla e lo sbatte sul pavimento mettendosi sopra di lui. Ha il viso paonazzo e a denti stretti gli sbatte la testa contro il cemento!
-NON OSARE TOCCARLO!- gli ringhia. Oh, cazzo!
Cerchiamo di allontanarla quando Daniele la prende per i capelli, Andrea lo afferra mettendogli le mani in faccia per staccarlo da Terry.
Mi sembra di vedere la scena a rallentatore, Federico si volta di scatto gridando: -Ti ho detto di non toccarla!- cercando di afferrarlo per la spalla. Diego si divincola da Giulio e ne approfitta per sferrare un colpo sulla testa di Federico che non può difendersi! Terry riesce a tirare una gomitata a Daniele e voltandosi gli assesta un sinistro, poi oltrepassa Federico prendendo in pieno il pugno di Diego.
-Terry!!!- gridiamo tutti cercando di prenderla, ma lei cade come una foglia. Mi butto a terra con Andrea al mio fianco e cerco di capire se si è fatta qualcosa di grave!
Il rumore di un vaso rotto mi distoglie dalla vista della mia amica senza sensi, tra le mie braccia. Quando alzo lo sguardo, Diego è per terra, il grosso vaso di fiori è distrutto e Federico ha il fiato corto! Che cazzo ha fatto! Tutti lo guardano, improvvisamente immobili. Fede si gira con uno sguardo che mi raggela il sangue all'istante, il viso livido e del sangue che gli cola dalla fronte. Guarda Davide andandogli incontro. Giulio lo ferma appena in tempo.
-Amico, Teresa ha bisogno di te! Calmati ora.-
Davide si fa piccolo piccolo e si allontana dalla portata di Federico strisciando da verme qual'è.
-Tra due minuti arriverà l'ambulanza.- dice Elena riponendo il telefono. Federico cade in ginocchio accanto a me, in silenzio, con le lacrime che gli rigano il viso.
-E' tutta colpa mia piccola. Mi dispiace tanto.- sussurra con voce tremante accarezzandole il viso.
-Fede, - accenno mettendogli una mano sulla spalla – non dire così. Dovevamo andarcene, ma lei voleva stare con te, non potevamo lasciarti solo!- cerco di dargli conforto, mentre l'ansia attanaglia anche me. Dovevamo fare quello che ci avevano chiesto, ma dopo la confessione di Terry non abbiamo resistito. Forse potevamo evitare tutto questo!
Caricano la mia amica e fanno salire Federico. Arriva una volante della polizia e un'altra ambulanza, mentre noi restiamo a spiegare tutto l'accaduto. Finalmente dopo un ora ci lasciano andare. Ho dovuto chiamare i genitori di Teresa e spiegare la situazione nel modo più calmo che potevo, ma non vedo l'ora di arrivare all'ospedale per sapere come sta. Cerco di chiamare Federico mentre siamo per strada ma non mi risponde. Dopo un tragitto che sembra infinito finalmente arriviamo. Vedo subito i genitori di Terry seduti nella sala d'attesa. Quando si accorgono di noi si alzano e ci abbracciano.
-Ragazze mie! - dice la madre mentre si lascia stringere. Il suo viso è una maschera di preoccupazione e ansia. - Le stanno facendo una tac, devono vedere se ha subito traumi gravi, è ancora priva di sensi!- spiega tornando a sedersi. - Ma cosa diavolo è successo? Perché vi siete trovati in una situazione simile?- chiede mentre mi stringe le mani.
-Stavamo aiutando un amico in difficoltà, - se ne esce Andrea, - Teresa si è trovata in mezzo!- dice guardando i suoi zii.
Si apre la porta del triage, esce Federico pieno di lividi e cerotti. Appena ci vede si blocca subito sotto lo sguardo dei genitori di Terry. Ha gli occhi rossi e sul viso si vedono i segni delle lacrime. Mi alzo e corro ad abbracciarlo... il mezzo sorriso che mi fa accogliendomi, mi scioglie il cuore. Non doveva finire così stasera, doveva tornare a casa e dare alla mia sorellina la sorpresa che abbiamo preparato con cura ieri sera. Sarebbe stata così felice, invece stiamo finendo questa meravigliosa giornata qui. Non è giusto. Lo stringo forte, cercando di dargli conforto, sperando di alleviare un po' del suo dolore...le parole di prima mi riecheggiano nella testa, "è tutta colpa mia"...povero amico mio.
Federico pov
Spengo l'auto davanti casa. Nessuno può stare con Terry, solo i genitori. Ho cercato in tutti i modi di restare, ma mi hanno cacciato, posso solo aspettare domani o che una delle ragazze mi chiami in caso di novità. Faccio un gran respiro e vado nella mia camera. Gli altri sono ancora al pronto soccorso con Daniele, non è messo molto male, ma gli devono fare i controlli a causa del pugno in piena faccia, quello che gli ha dato la mia ragazza. Chiudo la porta alle mie spalle e mi lascio cadere a terra, appoggiando la testa sulle ginocchia. Mi ero dimenticato della sorpresa che le avevo preparato, ora è qui, davanti alla mia faccia, questo profumo mi fa contorcere lo stomaco, vorrei potermi picchiare. Tutto quello che ero continua a perseguitarmi, anche quando credo che le cose possano andare nel verso giusto. In cuor mio sapevo che non dovevo tornare, ma non sarei mai rimasto lontano da Terry. Era una tortura ormai. Guardo i fiori sparsi per la mia stanza e mi sento una merda. Lei è in ospedale ora ed è solo per colpa mia!! Le lacrime scendono lungo le mie guance senza che me ne renda conto, tutto è fosco ai miei occhi. Striscio verso le margherite e ne estraggo il biglietto "so che è successo già, che altri già si amarono, non è una novità, ma questo nostro amore è come musica e non potrà finire mai." Inizio a singhiozzare, ore e ore passate a scegliere la frasi più belle delle sue canzoni preferite. Quanto abbiamo riso io e Sofia, questo sarebbe stato sicuramente il suo preferito. Appallottolo il biglietto e lo stringo forte, facendomi del male. La mano è piena di tagli, quando ho sbattuto la testa di quello stronzo contro il vaso mi sono fatto male! Ma nulla in confronto all'angoscia che sento ora. Getto contro il muro il vaso con le margherite e inizio a romperle, cercando di sfogare la rabbia che provo, l'acqua si rovescia sul pavimento e i petali si mescolano creando quasi una poltiglia. Non so più cosa fare, e riduco nello stesso stato anche i tulipani e le gerbere distruggendo i vasi contro il muro. Ho fatto tutto per niente, lei non è qui...non è al sicuro con me, aveva ragione Davide, le succedono troppe cose brutte se sta al mio fianco e lei merita di meglio! Non posso essere egoista. Quando ho finito coi vasi e i fiori, mi guardo attorno e me la prendo con la pila di vecchi cd, è quasi liberatorio...li riduco in mille pezzi, scaraventandoli in giro per la stanza. Qualcuno bussa alla mia porta e mi blocco subito, non emetto un suono.
-Tesoro, ti prego aprimi. Possiamo parlare?- chiede mia madre con la voce impastata dal pianto...un altra persona che soffre per causa mia, di nuovo. Resto immobile, aspettando che se ne vada.
-Fede, ti prego, apri.- continua. Mi siedo sul letto tenendomi la testa tra le mani, rivedendo nella mia mente l'immagine di Teresa che stramazza per terra! Non voglio parlare con nessuno, non voglio vedere nessuno...l'unica cosa che voglio in questo momento è poter cancellare questa serata e stringere Teresa tra le mie braccia. Ma non posso, e non so nemmeno quando potrò farlo. Guardo il pacchetto sul mio comodino e il cuore pare sprofondare nel mio petto. Doveva essere una cosa nostra, un nuovo inizio, invece ho rovinato tutto.
-Resterò qui finché non mi farai entrare!- minaccia mia madre. So che lo farà, e sono combattuto se alzarmi o no da qui.
-Fede per l'amor di Dio, apri questa maledetta porta!- grida all'improvviso battendo un pugno contro lo stipite.
Non mi darà pace lo so. Mi alzo, giro la chiave e mi rimetto seduto a terra accanto alla porta, fissando senza guardare il casino che ho appena combinato. Mia madre si fionda in camera, portandosi le mani alla bocca quando vede cos'ho fatto...proprio come ai vecchi tempi! Quando guarda il mio viso, s'inginocchia davanti a me, attirandomi di forza tra le sue braccia. I suoi occhi uguali ai miei sono pieni di lacrime, gonfi...chissà da quanto sta piangendo. Mi stringe forte e mi accarezza la testa, come fa anche lei, il mio angelo, quando mi coccola standosene al mio fianco coi suoi occhi dolci. Un brivido mi attraversa la schiena e ricomincio a singhiozzare.
-Tesoro, mi dispiace tanto!- mi sussurra mentre mi stringe più forte.
-Mamma... è solo colpa mia, Terry...-cerco di spiegarle, ma i singhiozzi m' impediscono di parlare.
-Lo so tesoro, lo so. Ero così preoccupata, ti ho chiamato e non rispondevi, non sapevo dove trovarti. E' stato il tuo amico, quello alto che mi ha riconosciuto e mi ha detto che eri tornato a casa.- mi spiega accarezzandomi.
Prendo il cellulare dalla tasca, ha lo schermo rotto e non si accende. Perfetto! Qualcos'altro cade, cazzo, è l'orologio che ho regalato a Terry stasera! Ricordo di averlo trovato a terra...anche questo è rotto. Me lo rigiro tra le mani, sospirando, mentre mi asciugo le lacrime coi dorsi.
-Tesoro è bellissimo, è di...- ma non la lascio finisce e annuisco.
-Deve essersi rotto quando è caduta dopo aver preso quel pugno al posto mio...- le dico stringendolo più forte. Vorrei essere più arrabbiato in questo momento, ma non riesco a frenare il mio cuore infranto.
-Ti ha difeso? Lei?- dice con gli occhi colmi di lacrime mentre mi guarda.
-Erano tutti ubriachi, l'avevo mandata a casa, ma lei è tornata, per colpa mia! Il naso rotto di Danny, è opera sua, voleva difendermi! Invece...-mi blocco e mi stringo forte i capelli, non potrò mai perdonarmi tutto ciò che è successo stasera. Non sono riuscito a proteggerla e ora non è qui! Maledizione!!
-Per te, tesoro, non per colpa tua. E' tornata perché ama te, anche quando sei nei guai. E' una cosa meravigliosa questa, non credi?-mi chiede.
Sul serio? Non mi sembra proprio!
-E' in un letto d'ospedale...ti sembra una cosa meravigliosa?- sbotto. Mi alzo e vago nella camera, pestando i cd rotti, i pezzi dei vasi che ho distrutto, tendomi la testa tra le mani. Solo ora noto quanto sia sporca la mia camicia e risentendo la puzza di alcool di quegli stronzi, me la sfilo facendo volare qualche bottone, gettandola a terra. Cerco nel cassettone una maglia pulita e noto che mia madre è china a raccogliere i fiori che non ho distrutto. La guardo accigliato:
-Che stai facendo?- le chiedo più bruscamente di quanto volessi.
-E' un peccato che tu li abbia rovinati, ma questi si possono salvare ancora, posso sistemarli e portarli a Teresa domani.- ribatte senza guardarmi mentre le lacrime le rigano il viso.
Il cuore mi sprofonda per la millesima volta stasera, quando smetterò di far soffrire mia madre? Non riesco a vederla così, non di nuovo, è troppo perfino per me! Mi chino e l'aiuto a cercare qualche altro fiore sfuggito alla mia ira.
-Erano bellissimi, hai avuto proprio un bel pensiero. E' fortunata ad averti.- dice piano mentre tira su col naso.
-Le succedono solo casini da quando sta con me, non credo sia così fortunata.- rispondo sovrappensiero mentre accarezzo un tulipano rosso con le punte bianche, - questi erano i suoi preferiti, li avrebbe adorati.- finisco.
Non ho più lacrime, la gola è talmente secca che mi fa male e la testa sta per scoppiarmi. Passo i fiori a mia madre che resta a guardarmi il petto. Che c'è? Mi guardo e capisco.
-Tesoro è bellissimo, quando l'hai fatto? Non l'avevo mai visto!- e allunga una mano verso le due rondini sul mio fianco. Anche Terry adora toccarle, sono così belle che sembrano vere. Mi scanso d'istinto, non voglio chenessun altro le tocchi, nemmeno mia madre! Riprendo la maglietta che avevo lasciato sul letto e me la metto.
-Sì, siamo...- mi blocco un attimo, - l'ho fatto a Londra, prima di tornare a casa.- dico d'un fiato per finire il discorso. Lei mi guarda con un espressione colma di affetto.
-Non ce la faccio più, devo dormire.- la liquido, voglio restare da solo, non sopporto più la sua presenza! La vedo annuire e poi uscire dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle. Mi butto sul letto affondando la testa nel cuscino. So già che non dormirò, ma sono sfinito e non ho la forza di distruggere altro, penso in cuor mio di aver fatto abbastanza guai per oggi!