aiulig

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TRATTO DA: "Inevitabilmente.. Noi (3)", capitolo 10 "Edoardo", di aiulig [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A aiulig]


Presi le pizze ed appoggiandole sul tavolo, tornai dal ragazzo delle consegne per pagare. Chiara si sedette su una sedia e come richiusi la porta, mi misi al suo fianco. Iniziammo a mangiare nel silenzio, quel solito silenzio che si creava quando nessuno dei due sapeva più che cosa dirsi. Lo odiavo. La voglia di sapere i suoi pensieri mi lacerava e chiudeva lo stomaco. <<Davvero non ricordi ancora cos'è successo la notte dell'addio al celibato?>> chiese improvvisamente con un filo di voce, scossi la testa appoggiando il pezzo di pizza che avevo tra le dita e risposi, <<Tanto hai detto che non ti interessa!>>, <<Lo dicevo per te. Avresti evitato il test se ti fossi ricordato!>> disse con tono saccente. Tornò a mangiare con lo sguardo basso ed io presi a guardare lei. Più faceva la stronza, più sentivo di volerla ancora di più; per assurdo, più lei mi allontanava, più io la desideravo. <<Ti piace tanto Tyler?>>, alzò gli occhi confusa, <<Non sono affari tuoi!>>, ripetei le sue parole mimando la sua espressione e vedendola impassibile, la fissai per avere una risposta. Riprese quasi scocciata, <<Si comporta bene!>>, scoppiai a ridere, <<Che cazzo significa?>>, <<Che finora non mi ha deluso come hai fatto tu!>> sputò. Mi alzai in modo scattoso, per il nervoso scatenato da quella frase ed andai in cucina. Perché non riuscivamo a parlare? Perché ci mandavamo frecciatine in continuazione? Stavo impazzendo e quel suo modo di fare, mi faceva solo venire voglia di baciarla e di farle chissà cos'altro. Tornai in soggiorno con una birra in mano ed aprendola, mi sedetti di fronte a lei. Cominciai a sorseggiarla tenendo lo sguardo nel suo. Nessuno dei due parlava, sembrava appena iniziata una gara a chi restava maggiormente in silenzio. Più osservavo i suoi occhi, più mi rendevo conto di quanto l'amassi e di quanto la volevo al mio fianco. <<Io sono ancora intenzionato a sposarti!>> esclamai, <<Edoardo, per favore!>> mi supplicò sbuffando e prendendo la sua borsa. Vi tirò fuori l'anello che le avevo regalato quando gli feci la proposta, <<Riprenditelo!>> disse appoggiandolo sul tavolo, <<Non lo voglio. Quello è tuo!>>. Mi guardò con aria indifferente e accendendosi una sigaretta, si alzò. Si sedette sul divano, mentre io rimasi al mio posto a scrutarla da lì. Era agitata e lo si poteva notare, dalla velocità con cui fumava.

<<Credo che andrò a dormire!>> fece poi spegnendola nel posacenere, <<E se invece ci guardassimo un film?>> proposi accostandomi a lei, <<Non sono dell'umore adatto..>>. Si rialzò fermandosi davanti a me e come fece per sorpassarmi, la bloccai prendendola per i polsi, <<Resta ancora un po' con me..>> pregai avvicinandomi al suo viso; potevo sentire il suo respiro contro il mio ed il suo buon profumo mi stava entrando nelle narici. Poggiai una mano sul suo fianco e con l'altra le misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, <<Ho bisogno di te..>> sussurrai baciandole la fronte, <<Io ho bisogno di dormire invece..>> ribatté cercando di allontanarsi. La tirai di nuovo a me; premetti il mio corpo contro il suo e guardandola negli occhi, posai le labbra sulle sue. Iniziai a baciarla e sentendola sciogliersi lentamente, desiderai che il tempo si fermasse. Sarei rimasto attaccato a lei per tutta la vita, se solo avessi potuto. Mi sedetti sul divano e come la feci accomodare su di me, si bloccò, <<Non posso, davvero!>> gridò scuotendo la testa, <<Si che puoi. Mi vuoi ed io voglio te!>>, <<Non ti voglio più Edoardo, smettila!>> continuò andando verso le scale. Stava mentendo sia a me, che a sé stessa. Non la seguii, mi distesi sul divano aspettando speranzosamente il suo ritorno.

Mi affusolai senza rendermene conto e quando mi risvegliai, guardai verso il soppalco. La luce soffusa dell'abatjour illuminava il soffitto. Mi alzai velocemente e salendo al piano superiore, la trovai addormentata sopra le coperte. Teneva le braccia alte ed addosso aveva solamente l'intimo; vederla seminuda, mi fece impazzire gli ormoni. Mi sedetti al suo fianco ed iniziai ad osservare il suo corpo. Le carezzai dolcemente una guancia morbida e avvicinando il viso al suo collo, presi a baciarglielo delicatamente. Lei non fece una piega, sembrava completamente svenuta. Mi spostai nella mia parte di letto e sdraiandomi, ricominciai a baciarle ogni zona di quel esile corpo. Arrivando poi sulle sue labbra, la sentii muoversi leggermente. Mi fermai e spostando i miei occhi nei suoi, li vidi schiudersi di poco. <<Che stai facendo?>> chiese infastidita, <<Ti bacio...>> sussurrai scendendo con la bocca sul suo petto, <<Levati!>> esclamò cercando invano di spingermi; continuai imperterrito, <<Edoardo!>> gridò, <<So quanto ti piace.. lasciami fare!>>. Sprigionò tutta la sua forza e mi spostò nella mia parte di letto, <<La devi smettere!>> disse tirandomi una sberla sul braccio. Iniziai a ridere vedendola così arrabbiata, l'adoravo quando era incazzata, <<Ma che cazzo ti ridi?>> chiese con una smorfia, <<Ti amo!>> risposi sorridendo. Feci per allungare una mano sul suo viso, ma accorgendosene, bloccò quel tentativo, mollando un forte schiaffo sul dorso. Ci osservammo per qualche instante. Come la vidi più calma, mi riavvicinai a lei, <<Riprovaci e ti gonfio!>> mi mise in guardia come poggiai le dita sul suo ventre, feci un verso di godimento sentendola dire quelle parole e voltandosi, mi osservò con aria sconvolta. Sorrisi e bloccandole le mani, mi rimisi sopra di lei. Sbuffò.

Fregandomene delle botte che avrei potuto prendere, ripresi a baciarle il collo, <<Per favore...>> mi supplicò; alzai gli occhi sui suoi, <<Se mi dici che non mi ami più e che non mi vuoi, mi fermo!>>, <<Ok, non ti voglio e non ti amo più!>> fece disinvolta volgendo lo sguardo altrove, <<Guardami negli occhi mentre lo dici!>> esclamai, fece un'altra smorfia e posando i suoi occhi nei miei, con aria scocciata, rispose, <<Hai vinto!>>. Sorrisi e come ripresi a baciarla, mi bloccò ancora, <<Ti prego però, fermati!>>, <<Fermati tu, se ci riesci!>> dissi cercando di farmi spazio nella sua bocca; la teneva serrata in un ghigno divertito ed io non smisi nemmeno per un secondo di stuzzicarla. Poco dopo mi bloccai, mi stava facendo innervosire e mentre lasciai le sue mani per staccarmi da lei, mi tirò ancora a sé, <<Hai vinto di nuovo!>> esclamò. Mi levai velocemente la maglia ed il resto degli indumenti che avevo addosso, poi una volta rimasti entrambi nudi, la penetrai. Mi sentii avvolto di calore e ad ogni mia spinta, udivo i suoi gemiti di piacere. Rimasi sempre sopra di lei, nonostante più volte provò a prendere il comando; volevo dirigere io per farle capire quanto la amassi e desiderassi. Arrivammo al culmine insieme. Appena la sentii contorcersi per il raggiungimento del piacere, le dissi di amarla in un sospiro. Mi guardò negli occhi e con il respiro ancora affannato, mi baciò. Lo presi come un "ti amo anch'io" e tentando di placarmi, mi accasciai su di lei...

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now