paola55555

169 17 6
                                    

TRATTO DA: "Al di là dei tuoi occhi", capitolo 14, di paola55555 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A paola55555]

Non capisco cosa ci facciamo qui. -Noah sollevò lo sguardo dalla sua birra per guardare il ragazzo di fronte a sé. Non sapeva realmente cosa lo avesse convinto a seguirlo in città, dentro a quel bar. Forse il tono della sua voce così serio, in quel momento, aveva fatto la differenza. Niente battute, niente ironia.... niente di niente. Solo un tono fermo e sicuro che lasciava sottintendere una chiacchierata interessante su "Becky". Anche se non immaginava in che termini.Cosa voleva? Sapere perché era tornato? Conoscere le sue intenzioni?Lo avrebbe minacciato per allontanarlo da lei?Noah non sapeva cosa aspettarsi. C'era molto altro dietro alla facciata di sbruffone e saccente fantino. Chi era Joseph Rosemberg in realtà? E perché Rebecca sembrava così legata a lui?Le domande si rincorrevano nella sua testa, forse presto avrebbe trovato qualche risposta.-Rilassati, siamo qui per bere e riposarci dopo una giornata faticosa. Almeno io!--Siamo qui perché mi hai detto che anche io sono preoccupato per Rebecca. Quindi lo sei anche tu? Cosa c'entri tu con lei? Come l'hai conosciuta? Ma soprattutto, cosa le è accaduto? Questa non è la vera lei, te lo assicuro. -Joseph lo guardò attentamente, dopo aver bevuto un sorso del suo bicchiere e averlo poggiato sul tavolo.- Lo so Noah, lo so perfettamente. Conosco Bech da tre anni e la prima volta che la vidi fui da subito colpito dal suo sorriso. Sorriso che è sparito da troppo tempo ormai. Non abbiamo legato subito come accadde, al contrario, con mia sorella. Loro erano davvero inseparabili. -- Mi stai dicendo che tu sei... - si interruppe imbarazzato.Joseph sorrise. Uno sguardo malinconico velava i suoi occhi.-Sapevo che eri un tipo sveglio. Già, è così... Ashley era mia sorella. Come Bech. Io la considero tale. Sai, lei me la ricorda molto, o meglio me la ricordava come era prima. Mia sorella era una ragazza allegra, con una grande voglia di vivere. E con Bech si divertivano come pazze! Non importava fossero avversarie nelle gare, erano una cosa sola fuori e dentro il circuito. -Continuava a sorridere mentre parlava, come se rivedesse qualche aneddoto divertente svolgersi davanti a sé, come un film.-Mi dispiace, davvero. È dovuto a questo il suo cambiamento quindi? -- Tutti lo hanno dato per scontato. Io credo ci sia molto altro dietro. Sai noi ci siamo avvicinati dopo l'incidente, ma non ne abbiamo mai parlato apertamente. Molto del tempo lo trascorrevamo in silenzio, a ricordare Ashley, a superare la sia assenza, ma sappiamo di poter contare l'uno sull'altra. -Noah lo ascoltava con attenzione. Che le sue paure si stessero avverando?Lei lo avevo rimpiazzato, non aveva bisogno di lui.A cosa era servito quel viaggio? Lei aveva già qualcuno su cui contare. Che ci faceva ancora lì?Come se comprendesse i suoi timori, Joseph lo tranquilizzò.-Noah, non devi preoccuparti di me. Siamo dalla stessa parte io e te.Lei, nonostante tutto, non ti ha mai dimenticato, credimi. Sai a volte mi parlava di una persona importante nella sua vita, quando era ancora una ragazzina, non svelando mai il suo nome. Una persona che significava tutto per lei nonostante la giovane età, e con la quale era riuscita a rendere sopportabile, per quanto fosse possibile, il rifiuto di suo padre. Noah, sono sicuro, adesso, che parlasse di te. Quindi ascoltami bene. Basta giri di parole, basta subire in silenzio le sue frecciate, basta assecondarla. Devi reagire. Mettila spalle al muro e costringila ad ascoltarti. Litigate se è necessario, ma devi riuscire a farle buttare tutto fuori. La rabbia, le frustrazioni, le ansie, l'allontanamento, ogni cosa. Solo dopo che vi sarete sfogati potrete pensare a come ricostruire il vostro rapporto. Capisci? -Come poteva questo ragazzo aver compreso a pieno l'intera situazione in cosi poco tempo? Noah non riusciva a capacitarsene. Evidentemente Joseph nascondeva un'indole da profondo osservatore dietro a tutta quell'apparente superficialità.-Perché mi dici queste cose Joseph? Cosa guadagni tu da tutta questa situazione?-Rispose ancora un po' diffidente.-Ascolta, so che non mi conosci e di certo non prenderai le mie parole come oro colato, ma entrambi teniamo a Bech e vogliamo solo il meglio per lei. Voglio solo che lei stia bene, che torni a vivere, perché lo sappiamo entrambi che sta solo illudendo sé stessa. Ha abbandonato le gare, ha smesso di montare, Noah! E tu sai cosa significasse per lei. Che ci guadagno?Niente in concreto. Voglio solo proteggerla e impedire che si faccia ulteriore male. Non ci sono riuscito con mia sorella. Ci riuscirò con lei. E sei tu la chiave. -Entrambi rimasero in silenzio, a scrutarsi.Noah sapeva che aveva ragione. Doveva affrontarla. Mettere le cose in chiaro prima di qualsiasi altro passo.-Riflettici, Noah. Ti chiedo solo questo. Ora devo andare, offro io amico. -Detto questo si allontanò dal tavolo e dopo aver saldato il conto si avviò fuori dal bar.Anche per Noah era tempo di tornare al ranch.Ormai era calata la sera e lunga era la strada davanti a sé... da percorrere a piedi per giunta visto che Joseph era andato via!Meglio così, perché aveva molto su cui riflettere.Contava sul fatto che una lunga camminata gli avrebbe schiarito le idee fino in fondo. Almeno ci sperava.

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now