SilviaGennaro9

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TRATTO DA: "Non mi lasciare", capitolo 28/29, di SilviaGennaro9 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A SilviaGennaro9]

Mi ritrovo tra le braccia del ragazzo che mi ha spezzato il cuore già una volta; la paura di soffrire ancora per lui aumenta ogni giorno sempre di più, l'ho perdonato ma continuo a chiedermi se avrò fatto bene, beh probabilmente no, però io lo amo e il solo pensiero di perderlo per sempre mi fa morire.

"Abbandonati a me piccola", mi sussurra all'orecchio.
"In che senso?", gli chiedo guardandolo dritto negli occhi, come sempre perdendomici.
"No niente... che idea stupida, lascia stare."
"No ora me lo dici e che cavolo!", sbotto allontanandomi da lui.
"Ma niente è che pensavo volessi...", risponde senza finire la frase.
"Che volessi che cosa? Spiega, dimmi ciò che devi dirmi", insisto curiosa. "Pensavo fossi pronta, ecco", ammette abbassando impulsivamente la testa.
"Oh", dico imbarazzata e senza aggiungere altro.
"Scusa amore, davvero."
"E c..cosa te lo ha fatto pensare?", gli domando sapendo già la risposta. "Quando ti sei messa a cavalcioni su di me e mi hai preso la nuca con forza, poi mi hai baciato in quel modo... non so, scusa se l'ho pensato."

Ecco, immaginavo fosse per quello. Senza ragionare inizio lentamente a sbottonarmi il vestito abbandonando la vergogna e la timidezza; Aaron schizza subito in piedi e si avvicina a me, dopodiché mi cinge fianchi.

"Cosa stai facendo?", mi domanda, guardandomi con gli occhi colmi di desiderio.
"Mi vuoi?", lo canzono.
"Se ti voglio? Stai scherzando vero? Accidenti, io ti voglio da sempre Savannah, pensavo lo sapessi."
"Allora ti prego fai l'amore con me", sussurro stampandogli dolcemente un bacio sulle labbra.
"Davvero? Ma sei sicura di quello che stai dicendo?", mormora con voce tremolante.
"Mai stata così sicura in vita mia, credimi. Sono pronta, voglio fare l'amore con te."
"No, cioè... ovviamente vorrei anche io fare l'amore con te ma giuro che posso aspettare", ammette arrossendo lievemente in viso.
"Io non voglio aspettare, ti voglio adesso", rispondo sinceramente. "Spero tu non stia scherzando." "Smettila di parlare ragazzo", lo rimprovero e lui ride.

Porca miseria è adorabile.
Forse è davvero ancora presto per noi, ma io mi sento pronta, lo voglio qui, adesso.

Infilo le mani sotto la sua maglietta togliendogliela, lui mi aiuta a sfilarmi completamente il vestito.
"Wow... che spettacolo. Sei meravigliosa amore, senza ombra di dubbio", dichiara infine, rimanendo quasi senza fiato vedendomi in completo intimo rosso di pizzo.
"G..grazie", balbetta avvicinandosi a me; mi bacia mordendomi delicatamente il labbro inferiore, successivamente mi inumidisce un dito della mano infilandoselo in bocca, probabilmente per farmi bagnare, anche se non ce n'è bisogno dato che lo sono già di eccitazione.
Mi prende in braccio e ci sdraiamo sul letto, io divarico le gambe istintivamente per mostrarmi completamente sua, dannatamente sua.
Lui comincia ad accarezzarmi il seno facendomi irrigidire, poi passa direttamente al clitoride muovendosi lentamente ma allo stesso tempo premendo forte: mi piace questa sensazione del tutto nuova per me. Stringo forte i denti e mi porto una mano alla bocca, cercando in tutti i modi di trattenere un gemito che rischia di sfuggirmi da un momento all'altro.
Ad un certo punto lo sento infilarmi due dita dentro, essendo al culmine del piacere ansimo e lui geme, si toglie le mutande e io faccio lo stesso con le mie, si alza da letto e senza lasciarmi il tempo di chiederglielo lo vedo tirare fuori dal portafoglio quello che sembra essere un preservativo, torna da me e mi afferra con entrambe le mani, dopodiché con un movimento rapido mi penetra.
Mentre entra ed esce da me le mie gambe tremano ad ogni sua spinta decisa; questa sensazione all'inizio è abbastanza dolorosa, poi diventa molto piacevole, e anzi, sorprendente.
Aaron trattiene un sospiro e mi penetra un ultima volta, sento i brividi scuotermi tutto il corpo e crollo sfinita sul materasso.

"T..ti è piaciuto?", mi domanda.
"S..sì, eccome."
"Ti amo Savannah, spero vivamente che tu non ti penta di averlo fatto."
"Ti amo anche io", replico.

Comunque vada sono certa che non mi pentirò mai di averlo fatto, la mia prima volta volevo fosse esclusivamente con lui, con la persona che amo più di me stessa.

Rimanere abbracciati fino ad addormentarci insieme dopo aver fatto l'amore è una sensazione indescrivibile.

Il mattino seguente mi sveglio verso le otto; devo assolutamente svegliare Aaron e farlo andare via prima che mia mamma lo veda, dato che solitamente verso le nove è già in piedi è meglio non rischiare.

"Ehi Aaron svegliati!", strillo sperando funzioni.
"Buongiorno anche a te", farfuglia assonnato e a me viene da ridere. "Che ore sono?", mi domanda più tardi, stropicciandosi gli occhi.
"Sono le otto amore", lo avviso. "Perché mi hai svegliato a quest'ora di domenica mattina?"
"Perché se mia mamma ti vede in giro per casa poi io ce l'ho in quel posto." "Non capisco perché dovresti", fa lui, ma questa volta stiracchiandosi.
"Amore non dovresti essere qui, hai dormito da me e..."
"Ma lei che ne sa scusa? Potrei essere passato da te stamattina per salutarti", dice interrompendomi.
"Lei non è stupida, fidati."
"Va bene me ne vado signorina", mi canzona ridacchiando e stampandomi un bacio sulle labbra.
"Fosse per me lo sai che ti farei restare", dichiaro.
"Sì amore lo so, tranquilla.
La prossima volta ti inviterò io a cena e ovviamente solo se vorrai resterai anche a dormire", sorride e lo vedo sollevare un sopracciglio.
"Ovvio. I tuoi genitori sanno che hai una ragazza?", mi informo curiosa.
"Sì, mia mamma lo sa e vorrebbe appunto conoscerti, dice che era ora di trovarmi una ragazza con cui stare seriamente ed è contenta per me."
"Ah bene. Tuo papà invece?", gli chiedo.
"Mah... in realtà mio papà non vive più con noi", replica a sua volta, con un velo di tristezza nella voce.
"Oh. Mi dispiace, non lo sapevo", affermo sentendomi in colpa per averglielo chiesto.
"Ormai sono passati anni, io e mamma ce la caviamo."
"Meglio così."

Mentre scendiamo al piano di sotto chiedo ad Aaron se ha voglia di fare colazione, ma lui preferisce andare direttamente a casa per evitare problemi con mia mamma.

"Ciao amore. Grazie mille per ieri, per la cena e per tutto", dice salutandomi con un abbraccio e premendo la sua guancia sulla mia; il calore del suo corpo mi entra nelle ossa facendomi sentire finalmente appagata, amata e protetta.
"Non ringraziarmi."
"Invece sì, devo eccome.
Tu mi hai cambiato totalmente, mi hai fatto capire cosa vuol dire amare; mi hai fatto conoscere quel sentimento che ti avvolge interamente il cuore, quel sentimento che non puoi assolutamente controllare, quel sentimento che ti rende davvero felice e ti ferisce, lo fa in maniera profonda e costante, lascia un male così profondo che non ti abbandona e un peso nel petto che non smette mai di angosciarti facendoti sentire impotente, ho scoperto il valore di un ti amo e questo lo devo solo a te."

Queste parole mi danno un ulteriore sicurezza dell'amore che prova per me e mi fanno sorridere.
Non rispondo alla sua dichiarazione e gli butto le braccia al collo; lo bacio con passione e intensamente, mentre le nostre lingue si intrecciano l'una con l'altra lo sento giocare con i miei capelli e cingermi i fianchi, a quel punto non riesco più né a parlare, né a pensare.

L'amore farà sempre del male, bisogna solo trovare la persona per cui vale davvero la pena di soffrire.

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now