newtown56

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TRATTO DA: "Take care", capitolo 26, di newtown56 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A newtown56]

  "Matt"

Le presi un braccio e la tirai verso di me in modo che cadesse sulle mie labbra.

Era come baciare un bocciolo di rosa.
Aveva quelle labbra morbide e perfette.

I pantaloni erano sempre di più stretti.

Iniziai a sudare freddo.

A giudicare dalla sua faccia anche lei se ne era accorta.

Fui costretto a sedermi.

-Ei tutto ok, si iniziano a far sentire i postumi della sbornia?- mi chiese accarezzando la mia guancia.

Scossi la testa. Ci sarebbe voluto molto di più per mettermi KO.

In realtà tralasciato il problema nei miei pantaloni, non ero ancora riuscito a spigarmi perché avesse scelto me.

-Mi chiedo perché tu abbia scelto me, sai che probabilmente non sarò mai completamente tuo. Che non abbiamo un futuro-

Mise un dito sulle mie labbra.

Poi iniziò a percorrerne il contorno,chiusi gli occhi.

-Siamo qui io e te. Il resto non conta- sussurrò.
La tirai su di me.

Non riuscì più a trattenermi. Volevo affondare dentro di lei.

Infilai le mani sotto il suo vestito. Risali i fin sopra alle sue mutandine. Accarezzai la superficie liscia del monte di Venere, volevo essere dentro di lei.

Le musiche bolliwoodiane mi riportarono alla realtà.
Ritrassi la mano prima che fosse troppo tardi.

Trattenendo il mio istinto.

-Non qui- sussurrò al mio orecchio.
Aveva capito la mia situazione.


Poi prese la mia mano e mi trascinò.

Ci ritrovammo in un lungo corridoio oltre la reception disseminato di porte.

-Sono state messe a disposizione degli ospiti. Sai molti tra loro degli hanno viaggiato parecchie ore per venire qui.-

Mi voltai verso di lei.

I suoi occhi color miele brillavano.


Prese la mia mano e mi trascinò verso una di quelle porte.

-Questa è la mia- disse
Prima che aggiungesse altro la sollevai, in modo che la mia bocca fosse sulla sua e le sue gambe intorno ai miei fianchi.
La portai dentro, richiudendo con un calcio la porta.

L'adagiai sul maestoso letto.

-Sei bellissima- dissi facendola arrossire.

I suoi lunghi capelli scuri erano costretti in una treccia adornata di minuscole pietre e accessori in oro.

Mi avvicinai a lei come un predatore.
-Ti voglio!- dissi.
Vidi qualcosa di strano nei suoi occhi.

Era turbata.

-Matt, voglio che con me sia te stesso. Non mi importa se questa sera scoperai con me e domani tornerai da lei. Voglio avere per una notte ogni parte di te.- disse con occhi velati.

La presi tra le mie braccia. Portandola verso il mio petto.
-Sh-
La cullai, poggiando le mie labbra sulla sua fronte.

-Non scoperemo, questa notte faremo l'amore. Avrai tutto me stesso,conoscerai il mio tormento, la mia passione.-

Era una promessa.

Lei si alzò dal letto.
Io la feci distendere nuovamente, sapevo quanto fosse confusa.

Non l'avrei lasciata andare.

Chiusi gli occhi e aggiunsi il tassello che mancava al su puzzle.

-Non tornerò da lei. Ci siamo lasciati.- dissi prima di impossessarmi delle sue labbra.
Così morbide così piene, così mie.

Non ne avrei mai avuto abbastanza.

******************************

"Ann"

Iniziai a sorridere come mai nella mia vita.

Lui e Jassica dopo un avita insieme si erano lasciati.

Voleva fare l'amore con me!

Sentivo la sua erezione dura, contro di me, volevo toccarlo.


Iniziai smanettare con il suo pantalone, per liberarlo.
-Piano!-
Tolse le mie mani dal suo pantalone e le portò sulla mia testa.
-Ecco- aggiunse.

Io ero incantata da ogni suo gesto.
Mi sorrise, prima di allungare la sua grande mano verso la mia treccia.
Avvolse l'estremità intorno alla sua mano.
-La mia dolce indiana.-
Tolse il fermaglio che teneva uniti i miei capelli.
Poi sfilò una ad una le gemme e i gioielli dalla mia pettinatura.
Quella lentezza era in realtà la più terribile delle torture.
Ero impaziente come non mai.

-La mia ingorda- disse divertito.
Poi si allontanò.
Si mise seduto sul letto.
Io non potei far a meno che guardare il rigonfiamento dei suoi pantaloni.

Allungai una mano, che lui mi bloccò immediatamente.

-Sciogli la tua treccia per me- chiese con voce roca.

Il suo modo di fare era ipnotizzante.
Ispirai, prima di prendere l'estremità della mia treccia e sciogliere i miei lunghi capelli.

Lo torturai anche io, prendendomela con calma.

Lui gettò la la testa leggermente indietro e allargò le sue gambe.

Ero davanti a lui con il mio bellissimo vestito quasi del tutto stracciato, la parte anteriore lasciava intravedere gran parte dei miei seni.

Si allungò verso di me.
-Hai portato la tua valigia qui dentro?- mi chiese.
I suoi occhi erano due fessure.

Aggrottai la fronte.
-Si perchè?-
Neanche il tempo di ricevere una risposta che il tessuto che ricopriva il mio corpo finì a brandelli a terra.

Mi ritrovai davanti a lui unicamente ricoperta dalle mie mutandine.

Poi come una saetta fu su di me.

Mi baciò, con cosí tanta forza che pensai mi avesse strappato un labbro.

Senza staccare la sua bocca dal mio corpo lasció una scia di baci prima sul mento poi sulla clavicola, tra i miei seni e sulla pancia.
Dove lambì il mio ombelico con la lunga lingua.
-Oh Matt-
Inarcai la schiena per il piacere.

-Sei deliziosa non vedo l'ora di assaggiare il prezioso frutto tra le tue gambe-

Continuò il sua delizioso tormenti, soffiando sui miei capezzoli.

Mi Sentii avvampare.

-No- mi uscì mentre stritolava un mio capezzolo tra i denti.

Le sue mani nel frattempo erano arrivate alle mie mutandine che strappò via con un unico gesto.

-No cosa?- chiese.

Tra una tortura e l'altra.

No, non sopportavo che soffrisse così, volevo prendermi cura di lui.
Non so dove trovai la forza ma mi portai a cavalcioni su di lui.

Lui mi sorrise dopo un breve attimo di sgomento.

-Voglio spogliarti!- dissi.
Lui si riportò sopra di me.

-Dovrai aspettare!- continuò.

-Eccoti in tutta la tua bellezza!-
I suoi occhi divennero scuri.

La sua grande mano era sul mio monte di Venere.
Continuando quello che aveva cercato di fare poco prima.

Una delle sue lunghe dita entrò dentro di me, e iniziò a muoversi.

-Ti prego!- mugolai in preda agli spasmi.

Infilò un altro dito, e iniziò a disegnare tanti piccoli cerchi.

Spinsi i fianchi contro la sua mano.
-La mia piccola!- sussurrò.

Io gemetti.

I suoi movimenti divennero più lenti.
-Più forte- implorai.

Stavo per venire.

Ero così vicina.
Lui sfilò le dita bagnate dai miei umori.
Negandomi quell'orgasmo.
Mi stava torturando.

Portò le dita vicino al suo viso.
Vidi la lussuria nei suoi occhi.

Era ancora più bello, non pensavo fosse possibile.

I suoi capelli ribelli, quegli occhi, quella bocca carnosa.
Poi infilò le dita lentamente sulle sue labbra.

Non pensavo avesse intenzione di farlo realmente.

Seguii ogni suo movimento, ogni colpi della sua lingua sulle sue dita.

Sentii il pacere nel basso ventre.
Chiusi gli occhi.

-Ann!- mi chiamò.
Sussultai davanti a quella voce così calda.
-Voglio vedere i tuoi occhi-

Il mio respiro si fece sempre più veloce.
Una volta terminato quel supplizio vidi l'animale che c'era in lui.

Il leone si era svegliato, ed io non avevo paura, ne ero semplicemente affascinata.

-Ne voglio ancora!- mi avvertì.

Le mie pupille si allargarono.
Lui si scaraventò su di me.

E il breve sogno erotico che avevo avuto nella stanza dei miei divenne realtà. La sua lingua famelica era dentro di me.

Non avrei mai pensato di provare un simile piacere, che potesse piacermi così tanto.

-Oh Matt-
Questa volta non rallentò le stoccate. Raggiunsi l'orgasmo ritrovandomi così immobile sotto si lui.

Eravamo solo all'inizio.

Sentivo le sue mani lungo il mio corpo intorpidito.

-Quanto sei bella, mia Annie. Voglio tutto da te.-

A quel pensiero strinsi gli occhi.

-Voglio vederti- dissi decisa.


Con un unico movimento, strappò via i suoi pantaloni.

Come buttare via centinaia di sterline.

Se ci avesse impiegato qualche altro minuto però lo avrei fatto io stessa.

Avevo aspettato così tanto per ammirarlo in tutta la sua bellezza.

Mi alzai in ginocchio sul letto e mi avvicinai a lui.

Lo baciai come aveva fatto lui in precedenza. Il mento, il cuore fino ad arrivare alla leggera peluria bionda che fuoriusciva dai suoi boxer alla moda.
Li tirai giù.
Liberando finalmente la sua erezione.

Era qualcosa di spaventoso.
Una parte di me si chiese come fosse anatomicamente possibile che quell'arnese entrasse dentro di me.

Dall'altra maledissi Jessica, quella stronza aveva avuto un giocattolino del genere tutto per se e se l'era fatto scappare!

Menomale! Grazie Jess!

-Ann chiudi la bocca, altrimenti sarò io a farlo per te- sussurrò.

Ora iniziavo a capire, tutte le voci che giravano sul suo conto.

Mi sentii una verginella davanti a lui.

Deglutii.

Poi una strana paura mi assalì.
Sentii gli occhi lucidi.

Mi lasciai andare, sedendomi sulle mie stesse gambe.

-Ann che ti prende?- la sua voce era cambiata.

Sentii una nota di preoccupazione.
Si mise a sedere al mio fianco.

-Ti prego parlami, ti prego di qualcosa!-
Sentii il suo calore, avvertivo anche il mio.

Volevo che fosse dentro di me con tutta me stessa.

Avevo bisogno di lui. Di sapere che fosse mio.

Però per un attimo avevo pensato a tutte quelle con cui era stato.

Una volta tornata in ospedale avrei dovuto guardarmi le spalle, ogni volta che avessi lavorato con qualcuna mi sarei chiesta se lui ci fosse stato o meno a letto.

Prese prese il mio viso tra le sue mani.

I suoi occhi furono il mio tranquillante.

Quello era solo per me, ero certa che non avesse mai guardato nessuna in quel modo.

Al diavolo se fosse stato con Liz e tutte le altre, con loro era solo sesso.

Mi ripetei.

Quella volta fui io a baciarlo, tra le mille lacrime salate.

-Ora, Matthew White. Ti voglio dentro di me Ora.-

Mi asciugò le lacrime.

Mi guardò intensamente.

-Giurami che stai bene ed è davvero questo quello che vuoi?- mi chiese senza mai abbandonare i miei occhi.

-Voglio fare l'amore con te- ribadii.

Mi adagiò sul letto e mi baciò la fronte.

Senti scartare il preservativo che infilò con un fluido movimento.

I suoi occhi erano nei mei.
Non avevo più paura.

-Mia!- sussurrò prima di penetrarmi con un'unico movimento.

Sentii un po' di resistenza.

Era davvero enorme, mi ci volle un po' prima che riuscissi ad adattarmi alle sue dimensioni.

Non mi aspettavo qualcosa di così incredibile.

L'intensità di emozioni aumentava sempre di più, così come le sue spinte.

Sentii la sua voce sussurrarmi qualcosa, mi stava chiedendo se andasse tutto bene.

La mia mente però era annebbiata da quel piacere travolgente.

-Ancora- fu l'unica cosa che mi uscì.

Le sue spinte si fecero ancora di più potenti, per un attimo pensai che il mio bacino non avrebbe sostenuto a lungo quella potenza.
-Vieni Ann, vieni per me-

Assestò un'ultima spinta.
Poi urlai il suo nome e fui trasportata in un meraviglioso limbo da cui non sarei voluta mai uscire.

Un lamento animalesco riempì la stanza e poi quel meraviglioso leone bianco si accasciò su di me.

Mio.
Fu l'ultimo pensiero prima di crollare tra le sue braccia.
Era ancora dentro di me.

Aveva lasciato che lo vedessi per quello che era, non lo avrei mai dimenticato.
Perché grazie a lui per la prima volta in vita mia mi sentii amata.  

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