Danyyxxx

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TRATTO DA: "Sono stata una cattiva ragazza", "Prologo", di Danyyxxx [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A Danyyxxx]

Eccomi nella mia stanza, seduta davanti alla finestra, fuori una pioggia incessante scandisce il ritmo dei miei pensieri. Rapita dal ticchettio di ogni singola goccia, quasi come ipnotizzata da una sorta di rito catartico, lavo via i ricordi di quella che ero per sostituirli con le poche certezze di quella che sono oggi.

Sento la nuova me che sta arrivando, sembro un serpente che cambia pelle, ogni molecola del mio corpo sta abbandonando l'innocenza dei giorni passati.

Immagini di quella che è stata la mia infanzia non molto felice affollano la mia mente, avverto nelle ossa il freddo della solitudine in cui sono cresciuta e mi pongo mille domande ma una più di tutte: perché mamma e papà mi hanno messo al mondo? Per abbandonarmi ad una routine di tate, baby-sitter, serate ad attendere il bacio della buona notte, mentre loro erano ad una delle tante feste tra amici altolocati? Perché? Sono molti anni che cerco la risposta.

Winston Churchill diceva: "Mia madre ha lasciato una brillante impressione sulla mia infanzia. Splendeva per me come una stella della sera." Io cosa potrei dire della mia?

Penso che non ho la fortuna di avere una "stella della sera" che splende per far luce nella confusione che ho in testa. Di lei non ho ricordi o immagini che mi hanno lasciato memoria di qualcosa di bello e positivo. Potrei invece quasi scrivere un libro sulle mie molteplici tate, Annie in particolare, è rimasta con me 4 anni, lei c'era nel momento in cui io ho avuto più bisogno di una madre. Avevo da poco compiuto 11 anni e il mio corpo proprio quell'anno aveva subito un cambiamento molto anomalo per me, la chiamano metamorfosi del periodo della pubertà. Mi era cresciuto il seno e faceva anche male al tatto, non capivo e il disagio che provavo era indescrivibile. Un giorno tornai da scuola piangendo perché un ragazzo più grande mi aveva preso in giro per le "tette" e chiudendomi in un angolo me le aveva anche palpate. Ero sconvolta. Fui felice di trovare Annie a casa perché mi strinse a se e mi fece sentire al sicuro, mi spiegò che il mio corpo stava cambiando perché stavo per diventare donna. Aveva appena cominciato a spiegarmi tutte le fasi del cambiamento nel mio corpo durante la pubertà, ma fummo interrotti da mia madre che doveva impartirli gli ultimi ordini prima di andare via. Quel pomeriggio non approfondimmo il discorso, io avevo i compiti da fare e lei la casa da riordinare.

Come mi sarebbe piaciuto ricevere tutte quelle attenzioni, quelle confidenze e quei consigli da mia madre ma lei era troppo impegnata a vivere la sua vita per accorgersi che stavo crescendo e che la sua assenza avrebbe determinato la ragazza che sono diventata oggi.

Mi riprendo dall'abisso in cui sono caduta e mando via questi pensieri negativi, c'è già il tempo che ha pensato a rovinare quella che, dalle previsioni, sembrava essere una splendida giornata; preferisco non peggiorare il mio umore che è già altalenante da diverso tempo. Accendo la radio e la mia canzone preferita, "Kiss me" di Ed Sheraan, viene trasmessa proprio in quell'istante. "Ed" risveglia i miei sensi e un sorriso torna a splendere sulla mia bocca ..." Sì, sto provando tutto, dall'odio all'amore, dall'amore alla lussuria, dalla lussuria alla verità ...Sistemati insieme a me, coprimi, coccolami, stenditi insieme a me, stringimi tra le tue braccia. Baciami come se volessi essere amata...come Volessi essere amata, Volessi essere amata" ... quelle parole, sembrano scritte da me. Mi lascio trasportare dalla melodia e mi sento come se fossi sulle montagne russe, un'ondata di emozioni mi invade, ci mancano solo i miei ormoni a risvegliare l'irrequietezza che mi assale, saranno i 16 anni alle porte? La consapevolezza che non sarò più considerata una bambina? Anche se non lo sono più già da un pezzo.

Alzo il volume dello stereo al massimo e mi abbandono in una danza di pensieri, parole e musica... e canto per scacciare via la rabbia dei momenti passati ... "Sistemati insieme a me e sarò la tua salvezza , sarai la mia signorina, sono stato creato per tenere caldo il tuo corpo ma sono freddo mentre il vento soffia, perciò stringimi tra le tue braccia, il tuo cuore è contro il mio petto, le labbra premute sul mio collo..." è strano come una canzone possa interpretare alla perfezione il turbinio di emozioni che pervadono il mio corpo e la mia mente, io non mi sento come le ragazze della mia età, ancora troppo piccole per entrare nel mondo degli adulti ma già proiettate verso sogni di gloria. Le mie pulsioni mi trasportano oltre un limite consentito, vizio, passione, sesso, voglia di trasgredire fanno parte del mio nuovo vocabolario e mi fanno quasi sentire fuori posto, strana, non capita dai miei coetanei. Sento il bisogno di qualcosa di più forte, fantastico su incontri appassionati con uomini più grandi di me e non è un caso perché realmente ce n'è uno in particolare che affolla costantemente i miei pensieri e vorrei mi facesse sua, è un sogno ricorrente un desiderio irrefrenabile, chissà dove mi porteranno questi "cattivi" pensieri, chissà quale porta del girone degli inferi si aprirà per me! A volte mi chiedo se la ragazza che sto diventando è frutto della costante ricerca di quelle attenzioni, di quel piccolo spiraglio d'amore che mi è stato negato in passato. Sarò rigida come mia madre? Una donna incapace di trasmettere amore? Oppure sarò diversa, una persona che sa amare ed è amata? Non so ancora cosa mi riserverà il futuro, al momento ho solo la certezza che voglio andare avanti senza pensare alle conseguenze e vivere in questa insana consapevolezza di essere io, Amber Emily Carter una cattiva ragazza.

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now