gabryyyy

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[TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A gabryyyy]

<<Mi spieghi cosa ti prende oggi? Non fai altro che arrabbiarti e adesso non smetti di piangere, cosa ti sta succedendo? >>Non posso dirglielo, non voglio che mi guardi con pietà e mi compatisca.Mia madre è morta quando ero piccola, si è suicidata perché non sopportava più gli sbalzi di umore, un momento era felice e l'altro era depressa. Lei era bipolare, ricordo che nelle sue giornate buone cucinava ogni tipo di dolce ma un giorno ha rischiato di dare fuoco alla casa con me e mio fratello dentro; dopo quell' episodio mio padre l'ha fatta ricoverare in un ospedale psichiatrico. Quando l'andavamo a trovare era sempre così triste anche se non voleva darlo a vedere, cercava di andare avanti per noi ma ad un certo punto non ce la faceva più e ha deciso di farla finita.Qualche mese fa ho iniziato a notare che avevo gli stessi sintomi di quando glielo hanno diagnosticato, così sono andata dal medico senza dirlo a mio padre e questo mi ha svelato quello che proprio non volevo sentire...sono bipolare come mia madre. Il medico mi ha detto che dovrei tenere la malattia sotto controllo con le medicine perché altrimenti potrei peggiorare e metterei in pericolo me stessa e le persone che mi stanno intorno.A scuola sono tra le più popolari della scuola dato che la mia famiglia è una delle più ricche della città ma i soldi non possono comprare la felicità, fortunatamente però c'è il mio migliore amico Adam.Fino ad adesso sono riuscita a tenere sotto controllo i sintomi ma certe volte è veramente difficile.<<Allora mi dici cosa ti sta succedendo?>> mi chiede Adam di nuovo più insistentemente <<niente, non preoccuparti>><<invece sì che mi preoccupo, sei la mia migliore amica e non posso vederti soffrire, l'altro giorno ho incontrato per caso il tuo medico al supermercato e mi ha chiesto come hai reagito alla notizia di essere bipolare. Perché non me l'hai detto? Per caso non ti fidi?>><<non è che non mi fido è che non volevo che mi guardasse con pietà e compassione come stai facendo adesso, non lo sopporto e non puoi capire, non mi piace che mi si dica cosa devo o non devo fare. ADESSO VATTENE! Ti prego non ce la faccio a vederti così>><<no, io non me ne vado, sei la mia migliore amica, devi dirlo a tuo padre, devi farti aiutare, dammi la possibilità di farlo>><<NO! POSSO FARCELA ANCHE DA SOLA, NON HO BISOGNO DI QUELLE STUPIDE MEDICINE E DI NESSUNO, ADESSO LASCIAMI SOLA, ti prego non dirlo a nessuno...>><<sei così testarda, non dirò niente a tuo padre solo se mi lasci rimanere e mi prometti di iniziare a prendere le medicine, questo è l'accordo>><<va bene>>Non volevo che lo venisse a sapere così, stavo aspettando il momento adatto e avevo bisogno di tempo per accettarlo, non voglio stare male come mia madre.E' da due giorni che sono rinchiusa in casa, ieri era perché volevo iniziare il progetto di arte ma ero così piena di energia che mi sono dimenticata di andare a scuola e anche di mangiare. Nessuno si è accorto che ero in casa perché mio fratello è al college e mio padre lavora continuamente.Questa mattina al contrario ero e sono ancora così depressa e stanca di tutto che non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto, mi sento così debole. Fa così male non avere nessuno che capisca come ti senti o che ti stia vicino, so che c'è Adam ma lui non sa come mi sento.Sto guardando le foto di mia madre quando ancora non sapevamo che fosse bipolare...era così felice, il suo sorriso illuminava sempre la stanza, eravamo una famiglia così normale e tranquilla.Non voglio finire come lei, non voglio essere ricoverata e essere depressa o triste o arrabbiata con tutti...Ho preso una decisione, non ho paura e so quello che sto facendo.Così lei andò in bagno e si guardò allo specchio, le sembrò quasi di vedere sua madre riflessa in esso, prese la lametta e si tagliò i polsi, non esitò. Quando era stesa a terra sanguinante vide sua madre venire verso di lei felice come non lo era da tempo e aveva un sorriso così radioso.<<Amelia dove sei? Amelia? Sei qui? Non eri a scuola e non mi rispondevi al cellulare, perciò ho pensato di passare a vedere come stavi>>Lui entrò in bagno, il panico lo invase, non poteva credere che lo avesse fatto, sapeva che stava male ma non così tanto.<<Amelia ti prego non lasciarmi, per favore non farlo...no...no, adesso chiamo l'ambulanza, non ti preoccupare, starai bene>>Ormai lei stava perdendo troppo sangue ma fortunatamente i paramedici arrivarono giusto in tempo.Lui l'ha salvata, ha continuato a sostenerla nonostante tutte le litigate, ha cercato di capirla e il legame tra di loro era unico. Sono queste le difficoltà che aiutano a rinforzare le amicizie.

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now