Chloette_

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TRATTO DA: "Changes", capitolo 12, di Chloette_ [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A Chloette_]

La casa era deserta, quindi potei riprendere a respirare, dopo aver trattenuto il fiato per aprire la porta. Salii subito in camera per togliermi quei vestiti di dosso e farmi una bella doccia calda, entrai in bagno e poi nella doccia aprendo il getto di acqua bollente che prese a scorrere sul mio corpo, iniziai a lavarmi finché non sentii la porta spalancarsi.«Dove cazzo sei?» il tono aggressivo di James mi rese irrequieta.«Sono qui» risposi con un filo di voce, come se non volessi che lo sapesse, anche se lo avrebbe comunque intuito dall'acqua che scrosciava. Vidi la sua ombra davanti al vetro smerigliato della doccia e un secondo dopo si aprì l'anta mostrando un James arrabbiato nero; mi squadrò per qualche secondo per poi entrare nella doccia facendomi indietreggiare.«Che fai? Sei vestito!» dissi cercando, non sapendo perché, di coprirmi il corpo nudo.«Dimmi che non mi tradisci, Amanda» il suo tono si era addolcito parecchio e l'acqua gli aveva bagnato i vestiti e il viso. Pensai subito ai baci con Luke, ma non erano tradimento, forse.«Non potrei mai tradire la persona che amo» chiusi il getto d'acqua per impedire che si bagnasse ulteriormente.«Allora perché eri in quell'hotel quando avresti dovuto essere da tua sorella?» mi chiese prendendomi il viso tra le mani, ma non riuscivo a guardarlo, sentivo la gola in fiamme e gli occhi lucidi.«Ti ho scoperto James» sussurrai semplicemente cercando di contenere le lacrime.«Ma di cosa stai parlando?» mi costrinse a guardarlo avvicinando il viso al mio.«Niente, niente» cercai di divincolarmi, ma la sua presa era salda.«Amanda, dimmi! Cazzo parla!» urlò e io strizzai gli occhi non riuscendo a trattenere un singhiozzo, mi strinse a sé, abbracciandomi «Amanda, ti prego» mi strinsi a lui cercando di calmarmi, ma non ci riuscivo, non riusciva a calmarmi; mi staccai di scatto uscendo dalla doccia per avvolgermi un asciugamano attorno al corpo, dallo specchio lo vidi avvicinarsi a me. «Ho scoperto le tue scappatelle» mi girai di scatto cercando di assumere un'espressione più truce possibile, ma mi sentivo solo un cucciolo bastonato.

«C-cosa?» vidi la sua espressione confusa e si avvicinò più a me «Ma che stai dicendo?» era il suo tono che suonava stridulo e io indietreggiai andando contro il lavandino.«Mia... mia sorella ti ha visto... con delle... ragazze» indugiai parlando a bassa voce, sentivo le guancie in fiamme e il cuore battere all'impazzata.Mi guardò serio poi lo sentii deglutire e guardò altrove, forse avrei dovuto interpretarlo come una confessione, ma volevo sentirlo dire da lui.«Da quanto lo sai?» chiese con un filo di voce senza degnarmi di uno sguardo.«Da qualche settimana, per quello ero in hotel, volevo... sfuggire a questa conversazione» ammisi rigirandomi verso lo specchio.«Amanda... io» lo interruppi facendogli un gesto della mano.«No, non voglio sentire. Hai avuto anche il coraggio di essere tu quello incazzato!» alzai la voce, sentivo la rabbia crescere e lottare per uscire, avrei voluto picchiarlo, sfogarmi completamente su di lui. Senza dire più nulla uscì dal bagno mentre lo seguivo con lo sguardo, riportai la mia attenzione sul mio riflesso allo specchio sentendo la porta della stanza sbattere.

CONCORSO #MettitiAllaProvaWhere stories live. Discover now