"Posso dirti un segreto?"

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"Okay. Wendy, per favore, prenditi cura di lei. Per favore."

"Certamente. Non preoccuparti per lei, Harry. È una tosta."

"Lo so. Lo so. Io però non sono così tanto forte senza di lei."

"Okay, tesoro. Ti farò sapere." mi diede una pacca sulla spalla, facendomi voltare e chiudendosi la porta dietro. Rimasi in piedi lì, con la fronte poggiato contro la porta, nel disperato tentativo di esserle più vicino possibile. Avevo bisogno solamente di stare vicino a lei. Avevo bisogno che stesse bene. Avevo davvero, davvero bisogno di lei.

Alla fine, inspirai, voltandomi e trovando tutta la gente con cui si stava allenando aspettare fuori. Insieme ad un estremamente preoccupato Liam, circondato da Louis, Niall e Raine. Mi avvicinai a loro, cercando di rimanere lucido, mentre poggiavo una mano in modo confortante sulla spalla di Niall, adagiandomi su di lui senza volerlo davvero. Ero semplicemente e assolutamente prosciugato.

"Hai qualche notizia, Harry? Siamo venuti qui appena l'abbiamo saputo." domandò Louis, stringendo Raine al suo fianco in modo quasi protettivo.

"Non so ancora nulla. Rick e Wendy sono lì dentro con lei. Dio. Cosa diamine è successo lì fuori?"

"Non si sentiva bene. Sono andato da lei l'altro giorno e ha vomitato, ma ha detto che era un virus, qualcosa del genere." disse Liam, irradiando tensione.

"Cosa? Perchè non lo sapevo?"

"Mi ha detto di non dire nulla. Disse che te lo avrebbe detto lei stessa se fosse successo di nuovo."

"Conosci davvero tua sorella, Liam? Ovvio che non me lo avrebbe detto. Ha cercato semplicemente di cavarsela da sola, come fa sempre. Cazzo." mi strofinai una mano sul viso, sentendomi tirato in un abbraccio a cui non potei resistere. Mi scappò un sospiro mentre lentamente aprivo gli occhi. Raine era proprio lì, la postura sicura di sè dal momento che stava rafforzando la sua forza, ma ogni suo singolo lineamento mi ricordava quella bambina che aveva subito troppe perdite per essere in grado di affrontarne un'altra.

Mi allontanai, cercando di fare un sorriso confortante, mentre poggiavo una mano sulla sua testa, scompigliandole i capelli giocosamente.

"Come stai, bimba?"

"Sto bene. Sono solo preoccupata per lei."

"Lo so che lo sei. Sei stata davvero brava lì fuori. Ho sentito che sei stata tu quella a tenere il sangue freddo. E le hai tenuto la testa alta e tutto."

"Non volevo che si facesse male alla testa. In realtà, mi ha insegnato lei a farlo in caso qualcuno perdesse conoscenza. Qualcosa riguardo la pressione del sangue o la glicemia, non so. Ho smesso di ascoltare quando le cose si sono fatte troppo tecniche." una risatina sorpresa mi scappò e il mio sorriso divenne improvvisamente un po' più vero, mentre mi chinavo, solamente un po', per poterla abbracciare.

"Grazie per esserti presa cura di lei, Raine. Te lo devo."

"No, non è vero. Basta che lei stia bene." mi strinse per un po', prima di allontanarsi completamente. Avevo la sensazione che un altro contatto l'avrebbe portata a un crollo che non poteva permettersi di avere al momento.

"Harry?" mi chiamò Wendy e voltai immediatamente la testa verso la porta della clinica, per poi correre da lei.

"Si sta svegliando. Rick ha stabilizzato la pressione sanguigna e la flebo l'ha aiutata ad aumentare la glicemia e le pulsazioni. Ora è stabile. Ma Harry..." i suoi lineamenti improvvisamente furono sopraffatti dall'angoscia.

"Cosa? Ma cosa, Wendy?" lei guardò alle mie spalle, la folla che mi circondava.

"Wendy, per favore." riuscivo a malapena a sentire oltre il battito frenetico del mio cuore, la testardaggine che martellava nelle orecchie. Dovevo sapere qual era il problema.

Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now