5. "Chiunque ha una debolezza."

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Harry

"Hai detto che avevi bisogno di parlare. Ecco la tua possibilità." avevo la sedia rivolta verso di lui, i gomiti poggiati sulle ginocchia, gli occhi che non lasciavano mai i suoi.

"Come mai non sono ancora morto?"

"Perchè ti voglio vivo per un po', non adularti." dissi, mantenendo un'espressione priva di emozioni.

"Lei vuole ucciderti."

"Lei?"

"So che tu sai che sei il suo prossimo bersaglio. So che probabilmente state pensando di iniziare una guerra, che abbiate altre opzioni o no."

"Le notizie viaggiano veloci allora."

"Sono stato un soldato abbastanza a lungo da sapere cosa pensate voi Caotici." non potei fare a meno di notare un accenno di disgusto nella sua voce, e non mi piacque.

"Starei attento al tono fossi in te."

"Tu non mi ucciderai."

"Ah, no?"

"No. Tu non sei come loro. Tu non uccidi a sangue freddo." potei sentire i miei occhi spalancarsi leggermente, ma velocemente mi ripresi, cercando di sembrare composto e imperturbato il più possibile.

"Posso rimandarti dai burocratici e loro lo faranno per me."

"Sì, puoi farlo, ma poi non saprai quello che so."

"E cosa c'è di così importante da sapere?"

"Io la conosco, Styles. Ho lavorato con lei per quasi tutta la mia vita." si chinò in avanti, i suoi occhi si rabbuiarono improvvisamente per la serietà, probabilmente paura, alla sua menzione.

"Bene, allora, qual è la sua debolezza?"

"Lei non ne ha."

"Chiunque ha una debolezza."

"Non lei. Quella ragazza non ha limiti, non ama nessuno e non ha paura di nessuno. È peggio di suo padre."

"Allora come la fermiamo?"

"Non potrete farlo."

"Allora cosa cazzo stiamo facendo qui?" gemetti, strofinandomi il viso esasperato. Tutta questa chiacchierata su quanto fosse leggendaria e invincibile questa ragazza mi aveva attratto e volevo vederlo io stesso.

"Lei è vuota. Assolutamente vuota dentro. Ed è lì che devi entrare. Farle provare di nuovo i sentimenti."

"Non sono un fottuto terapista. Sono un soldato. Rubo, interrogo, uccido, forse, ma non aggiusto le persone. Diavolo, riesco a malapena a tenermi intero io, figurati far provare qualcosa a qualcuno."

"Bene, allora morirai."

"Sei solare, non è vero?"

"Quella ragazza quasi mi ha strozzato a morte perchè le ho detto che forse tu non eri così cattivo dopotutto. Vi disprezza, tutti voi Caotici, e non si fermerà finchè non sarà rimasto nessuno. È stata addestrata per distruggervi ed è esattamente quello che farà. Suo padre le fa delle cose."

"Quali cose?"

"Lui fa questa cosa, ogni volta che lei sta per spezzarsi, le cancella la memoria, insieme a tutti i sentimenti, le emozioni e i rimorsi, finchè non è una pagina bianca, su cui lui scrive tutti i suoi ordini, schemi e piani. Quella ragazza è un mostro, e tu non puoi uccidere un mostro immortale, Styles."

"Quindi è stato lui a renderla così?"

"La vita l'ha resa così. Il mondo di merda in cui si è trovata. Quella ragazza ha un desiderio mortale e sta aspettando che qualcuno lo svolga per lei. Va in battaglia, a malapena armata, quasi come se stesse chiedendo di essere uccisa, ma allo stesso tempo ne esce intoccata. L'unico modo in cui riuscirai a conquistarla, è se abbatterai le sue mura, le farai ricordare e quei ricordi saranno abbastanza da distruggerla assolutamente."

Poggiai la schiena alla sedia, sopraffatto da quell'informazione offerta.

Lei era una vittima del mondo su cui eravamo costretti a vivere, come me. L'unica differenza era che lei aveva scelto di combattere l'oscurità con l'oscurità, lottare la bruttezza con la bruttezza e il terrore con il terrore. Lei era cresciuta tra la morte, il sangue, la distruzione, quindi era stata lasciata a brandelli e doveva convivere con ciò, con se stessa e con tutto quello che era diventata.

Se lei era davvero un mostro, allora ricordarle del suo passato l'avrebbe eliminata in tutti i modi possibili.

Se lei era davvero un mostro, contro la sua volontà e scelta, allora meritava di essere riportata alla sua natura umana debole?

Cosa poteva aver fatto per meritare questa punizione?

E se io avessi dovuto scegliere, avrei scelto di rimanere umano, soffrire per tutta la merda presente sul mondo in cui ero cresciuto? O avrei piuttosto scelto di essere un mostro, che non provava nulla, non gli importava di nulla, non aveva nulla da perdere?

"Harry," inclinai la testa all'indietro, vedendo Zayn, che fece un cenno verso l'intruso.

"Penso sia tutto. Quale hai detto è il tuo nome?"

"Non l'ho detto."

"Bene, intelligentone, qual è il tuo nome?"

"Sono Horan, Niall Horan."

"Tu e Louis andrete d'accordo insieme." alzai gli occhi al cielo al pensiero della loro estrema immaturità messi insieme.

"Aspetta, cosa?" sia Niall che Zayn esclamarono nello stesso tempo.

"Starai in una delle nostre camere, sorvegliato tutto il tempo, sai, in caso avessimo bisogno di ulteriori informazioni."

"Harry-"

"Zayn, so cosa sto facendo."

"In realtà, no. Lui è un intruso e se non lo uccidiamo, allora chiunque capiterà da noi non ci temerà. Sai in quanti problemi ci metterà?"

"Mi ha dato delle informazioni davvero preziose, e credo che possa aiutare, se stiamo per affrontare Audrey."

"Autumn." mi corresse l'intruso.

"Non è fottutamente d'aiuto al momento." strinse le labbra, indicandolo in silenzio.

"Zayn", iniziai, ma lui mi zittì.

"Sai cosa, è inutile comunque. Non sarò mai dalla tua stessa parte. Ma lui è una tua fottuta responsabilità, e se prova a dare il più piccolo dei problemi, lo ucciderò io stesso." mi avvertì Zayn, mentre un piccolo sorriso si formava sulle mie labbra.

"Bene." lo rassicurai, ricevendo in risposta un grugnito prima che si allontanasse, lasciandomi da solo con il fardello nuovo.

"L'hai sentito." dissi, aprendo la porta per rilasciare l'intruso -Niall-. Lui praticamente scattò fuori dalla cella, ridacchiando disgustosamente.

"Non riesco a credere che tu mi stia davvero lasciando rimanere qui, chiunque altro mi avrebbe ucciso o rimandato indietro, ma-"

"Okay, mi hai già fatto pentire." gemetti, mentre entrambi camminavamo verso le stanze.

"Hai ragione, mi dispiace, sono semplicemente così sollevato, e-"

"Okay, chiacchierone, questa è di Louis, che ora è in missione, così potrai riempirgli le orecchie appena ritornerà. Zayn è fatto a modo suo, quindi non infastidirlo o perderà la ragione."

"E che mi dici di te?"

"Io sono quello che ti spezzerà il collo se non chiudi la bocca in questo istante."

"Chiudere la bocca, annotato." e mi fece segno di chiudersi la bocca, prima di gettare via la chiave immaginaria, e io imprecai mentalmente per aver considerato di avere intorno un altro Louis, quando riuscivo appena a sopportarne uno.

Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now