39. "Va tutto bene."

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Autumn

"Ascolta, Liam, tu sei il mio unico fratello e ci sono delle cose che io...io vorrei non doverti mai dire, ma devo farlo. Non posso più proteggere te, o me stessa, da questo. Entrambi potremmo...soffrire, okay?"

Era passata una settimana da quando Liam mi aveva riportata al campo dei Caotici. Lui era rimasto con Niall, insieme ad una guardia. Sembrava non lo vedessi da una vita. Come se tutto ciò a cui avevo assistito nella mia testa, tutta la rabbia, la paura e la confusione, avessero sfocato la mia vista e non riuscissi a vedere oltre. Lui mi fissava con occhi gentili e innocenti e io provai l'urgenza di proteggerlo dal mondo. Da quel raccapricciante passato, dal padre brutale, anche dalla me rancorosa. Se solo avessi potuto.

Presi le sue mani tra le mie, sospirando. Lui si irrigidì al mio tocco, prima di stringermi leggermente le mani. Gli era stato portato via molto da lui, e ora dovevo distruggere quell'immagine che aveva del suo unico genitore.

"Ricordi la storia che ti dissi riguardo mamma...riguardo la sua morte?" lui annuì e io quasipotei vedere quell'innocente, ignaro bambino nel suo sguardo terrorizzato. Mi spezzava il cuore.

"Non è accaduto come pensavamo. Io- io sto iniziando a ricordare dellecose. Non so perchè ora, ma è come se qualcosa fosse scattato e ora stesse tutto straripando. Liam, i- io sono stata così fottutamente fredda, distante ed egosita. Ho permesso al mio dolore di domare la mia vita e ho dimenticato il tuo dolore. E non posso neppure spiegare quanto io sia dispiaciuta. Mi dispiace tanto, così tanto. E devo dirti questo, devo farlo di nuovo, è...è la seconda cosa più difficile che abbia mai fatto, dopo averti chiuso fuori per tutti questi anni. Ma io non avrei mai voluto mentirti, non su questo, Liam. Io-" un singhiozzo ostacolò le mie parole, soffocandomi.

"Va tutto bene, Autumn. Qualsiasi cosa sia, andrà tutto bene." sussurrò, accarezzando dolcemente le mie mani.

"Ma non lo è, Liam. E non so come fare. Non so come fare a fingere che anche questo vada bene. È- Dio, Liam, è stato papà. Sono stati i nostri uomini a portarla via e sotto i suoi ordini l'hanno uccisa. Noi- la mia mente, io non riuscivo- non sapevo come affrontarlo, quindi la mia mente l'ha bloccato fuori, nascondendolo da qualche parte che non volevo raggiungere. I miei ricordi erano annebbiati e io- io non sapevo come vivere con quella verità. Mi dispiace tanto, Liam."

Iniziò a piangere anche lui, facendo domande a cui desideravo potergli rispondere, per aiutarlo, ma non potevo. Quindi lo strinsi e, per la prima volta da tanto tempo, mi permisi di sentire il suo dolore, insieme al mio. Sentii ogni singolo singhiozzo che uscì dalle sue labbra. Sentii ogni singola lacrima che cadeva sul mio collo. Percepii ogni singolo battito che martellava. Sentii tutto e faceva dannatamente male, ma andava fatto, se avessi avuto una qualsiasi possibilitò di sentire qualcosa oltre al mortale torpore.

Piangemmo per la mamma che avevamo perso così improvvisamente, così ingiustamente. Piangemmo per i due bambini a cui era stata strappata l'innocenza, per diventare semplicemente due distanti, confusi e tormentati individui che eravamoora. Piangemmo per l'uomo che pensavamo fosse nostro padre e come la sua brutalità avesse oltrepassato tutti i nostri peggiori incubi. Piangemmo per il mondo com'era diventato, e per come non sarebbe mai potuto essere. Semplicemente piangemmo, perchè era passato molto ed eravamo stati testimoni di così tanto, ma al contempo di così poco.

Alla fine, il nostro pianto andò scemando e lui era steso accando a me sul letto, con la testa sul mio grembo, come eravamo soliti stenderci per ore quando eravamo giovani e incuranti del mondo crudele che si chiudeva intorno a noi. Non lo sentivo così vicino da anni e, sebbene il mio cuore dolesse e il senso di colpa avrebbe continuato a mangiarmi dentro, desideravo che quel momento sarebbe durato finchè non fossimo guariti. Non pensai a nulla, finchè Harry non entrò in camera seguito da Niall. Ci guardò entrambi con dolcezza, prima di guardare altrove e dandoci lo spazio che pensava avessimo bisogno. Liam si mise seduto, asciugandosi gli occhi gonfi e forzando un piccolo sorriso. Sentii il mio cuore martellare contro la cassa toracica mentre ricambiavo il sorriso debolmente. Poi si alzò, incamminandosi verso Niall e parlando tra di loro. Harry si avvicinò a me, i suoi occhi che mi osservavano, assorbendo ogni singolo cambiamento nel mio comportamento.

"Glielo hai detto, non è vero?" annuii, sospirando debolmente, prima di rimettermi stesa, assolutamente prosciugata da tutto.

"Lui- state bene?" non potei fare a meno di sorridere, ma fu contrastante tanto quanto lo ero io. Lui comunque sembrò capire, annuendo una volta e ricambiando il mio sorriso ciò nonostante.

"Dobbiamo cambiare la benda sulla tua ferita e poi possiamo passare il resto della serata a parlare assolutamente del niente. O puoi piangere un altro po' tra le mie braccia, qualsiasi cosa davvero."

"Stronzo!" esclamai senza fiato, prima di scoppiare a ridere. Riuscii a vederlo sorridere orgoglioso, prima che si mettere pure lui a ridacchiare, scuotendo la testa all'ironia di tutto ciò. Presto, Liam e Niall ritornarono da noi e io fui stretta nell'abbraccio di Liam, che mi strinse silenziosamente. Non sapevo cosa fare, era passato tanto tempo da quando riconoscevo il fatto che amavo mio fratello più di quanto fossi mai stata capace di ammettere. Debolmente, avvolsi le braccia intorno a lui, ignorando la posizione scomoda in cui giaceva il mio corpo.

"Devo andare ora, ma torno a trovarti domani se posso. Ti voglio bene, Autumn."

Era così semplice. Per la maggior parte delle persone sarebbe stato anche normale, ma per me eraimpressionante, travolgente quasi, e pensai che mi sarei rimessa a piangere se non mi avesse strettacon così tanta tenerezza. Si allontanò, lasciandomi un bacio sulla fronte e facendomi un ultimo sorriso, prima di andare via. Non aspettò una mia risposta, perchè sapeva che la maggior parte delle volte non avrei reagito all'amore. Non potevo tenermi questo peso sul petto, perchè era già così pesante di suo. Non riuscivo a comprendere il pensiero di amare qualcuno o avere qualcuno che mi amasse. Ma il mio sguardo si posò su Harry per un semplice secondo e lui mi guardava in quel modo che non riuscivo a capire, ma aveva in se qualcosa di così caldo, così rassicurante e incoraggiante, che mi trovai a sussurrare la mai risposta a mio fratello, sebbene lui non se lo aspettasse o forse neppure ne avesse bisogno.

"Ti voglio bene anch'io, Liam."

Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now