15. "Stavate tornando indietro?"

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Harry

Sangue.

Era ovunque.

Sui miei vestiti, sulle mie mani, che sgorgava fuori dalle vene degli uomini.

Potevo sentire il suo disgustoso odore riempirmi le narici.

E non potevo fare nulla per fermarlo.

Era come se il mondo fosse arrivato a una fine, di nuovo, persone che urlavano, grida d'aiuto, di orrore riempivano l'aria intorno a noi, e nessuno sapeva cosa fare o chi salvare prima.

Posai il padre di Raine sul letto, mentre il suo corpo era scosso dallo shock.

Rick, il nostro dottore principale e quello responsabile di curare ferite nel nostro campo, si fermò davanti a me, liberando il petto dell'uomo mentre iniziava a fargli il messaggio cardiaco. Louis portava altri due soldati, mentre Zayn continuava ad urlare di aiutare la donna morente che stava trascinando.

Era la più caotica, la più brutale e la peggiore di tutte le battaglie.

A malapena ce la eravamo cavata, alcuni con lividi e tagli, altri con ferita da arma da fuoco.

Continuavo a guardarmi intorno con sguardo agitato, in cerca di qualcosa che mi sarebbe sembrata lontanamente familiare, ma non così orribile.

Stava crollando tutto; persone morivano, a causa mia, e non potevo proteggerle.

Il peso della realtà mi gravò addosso e improvvisamente mi sentii nauseato.

"C'è battito, è debole, ma c'è." annunciò Rick, asciugandosi la fronte, macchiandola col sangue. Annuii, guardando Louis, che mi fece un leggeno cenno per assicurarmi che loro erano ancora vivi, mentre Zayn teneva giù la donna, aiutando l'infermiera a rimetterle a posto la spalla, facendola urlare dal dolore, risvegliandola dall'incoscienza.

"Vado a controllare la prigioniera, torno subito." dissi debolmente, esausto completamente dal combattimento precedente e tutto quello che aveva causato.

Questi erano tutti volti, che potevano essere insignificanti per me, ma per qualcuno erano tutto quello che avevano.

Una madre, una figlia, una sorella, un padre, un fratello, un marito.

Erano qualcosa che qualcuno avrebbe perso e mi frustrava, non importava quanto ci provassi, non riuscivo a evitare quelle perdite, nè riuscivo a domare il dolore schiacciante.

Odiavo guardare la vita lasciare quei corpi feriti, e non potevo fare a meno di pensare a tutte quelle persone che avrebbero sofferto il lutto.

Il dolore mi attaccò all'interno, mentre mi facevo strada verso la mia stanza.

Gente terrificata mi correva accanto, in cerca dei loro cari o, magari, correndo via dallo stesso destino.

Qualcuno mi fermò per chiedermi dove andare, supplicandomi di dargli una risposta che non avevo, quindi li guardavo negli occhi o li trattenevo mentre piangevano e il dolore si intensificava ad ogni volto addolorato su cui vedevo una somiglianza con uno dei volti feriti, o anche senza vita, che giacevano nella clinica.

Quando arrivai alla mia stanza, notai le luci accese e la porta aperta.

Louis era spensierato e impacciato, ma non stupido da lasciare la porta aperta, quindi poteva significare solo una cosa.

Accelerai il passo, entrando nella stanza vuota, con uno dei pali del mio letto rotto, facendo cadere leggermente di lato il letto, sbilanciato.

"Merda!" sibilai, cercando freneticamente Autumn nella stanza o un qualsiasi segno che potesse indicarmi dove fossero andate, o se avesse ferito Raine, o l'avesse nascosta da qualche parte.

Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now