53. "Vieni qui."

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Harry

Non mi svegliai a causa delle urla. Non mi sveglia a causa di respiri sfiniti, o suppliche di aiuto, o stomaco in subbuglio e vomito. Mi svegliai a causa di leggeri sussurri e basse risatine. Mi svegliai in un letto che odorava di Autumn; non solo la stagione, ma la persona che la rappresentava con tutta la gloria. Mi svegliai sotto una coperta con cui non mi ero addormentato.

Non volevo ancora svegliarmi però. Volevo svanire in quel sonno confortante che ero riuscivo ad avere solo ora, dopo settimane di agitazione. Volevo risiedere nel suo profumo e nel calore che aveva lasciato, anche dopo aver abbandonato il letto. Volevo affondare in questo suo oceano e non tornare più a galla.

"Per un po' ho pensato non fosse vero. Ero andata a dormire aspettandomi di svegliarmi in un letto vuoto. Anche se così fosse stato, ora so che in qualche altro universo, in un mondo alternativo, in una vita passata o futura, era vero. Harry mi amava, e io amavo lui. E non era successo niente di tutto questo. O forse sì, solo che non ci aveva rovinati. Dio, Liam. Mi ero dimenticata cosa si provasse. I-Io pensavo quasi di essermi dimenticata come fosse amarlo. Come fosse essere amata da lui."

"E te ne eri dimenticata?"

"No." una risatina strozzata, che poteva essere confuso con un singhiozzo, echeggiò tra le mura, prima che la sua voce silenziasse di nuovo tutto. "No. Appena l'ho visto, è stato come se non fosse successo nulla, tranne me che mi innamoravo di lui. Mi stava stringendo e i suoi capelli mi sfioravano il viso, e lo sapevo. Ho ricordato. Che amavo Harry. Lo amavo così tanto e- e non ricordavo cosa gli avessi fatto. Ma poi, mi ha lasciata e si è stesso accanto a me, e sono riuscita a vedere tutto nei suoi occhi. Sembrava così...così triste, Liam. Mi ha spezzato il cuore. E mi sono quasi allontanata da lui, ma non l'ho fatto. Lui non mi ha lasciata andare. Ed è stato allora che mi sono ricordata che anche lui mi amava."

Non sapevo se stessi sorridendo o piangendo, o forse stavo ancora dormendo e stavo sognando tutta quella conversazione. Se così era, allora avrei voluto non svegliarmi più. Stringere questa versione di me e Autumn un altro po'. Perchè avevo paura che se fossi ritornato alla realtà, allora l'avrei odiata di nuovo. E non volevo. Ero così stanco di odiarla.

"Smettila di torcerti. E anche di piangere, per quel che importa. Mi stai rendendo impossibile cambiare una benda. Ora, stai seduta ferma e lasciami fare, così posso stringerla meglio, va bene?"

Questa volta sorrisi, perchè lei rise e anche Liam e tutto sembrava essere ritornato al proprio posto. Realizzai allora che ero sveglio, obbligato a prendere parte nel vero mondo. E non la odiavo. Non potevo. Quindi aprii gli occhi, solo un po', e lei era lì; avvolta dalle braccia di Liam, mentre si teneva a lui nel frattempo che lui la medicava, illuminata dalla luce mattutina che entrava attraverso i buchi nella porta. Sembrava così piccola, così stanca, ma comunque bellissima. Lei era sempre bellissima. E io l'avevo sempre amata.

Liam incrociò il mio sguardo, che non sapevo fosse visibile, fissandomi con qualcosa nei suoi occhi che non riuscii a decifrare. Poteva essere; hai spezzato il cuore a mia sorella, non posso credere di avertelo lasciato fare. Oppure era; lei ti ama così tanto, per favore non farlo di nuovo. O magari era; io la amo, e lei ama te, quindi, per favore, amala anche tu. Poteva essere ognuna di queste cose, o nessuna. Non mi diede il tempo di approfondirlo, mentre faceva un leggero cenno, allontanando sua sorella dalla sua presa e indicandomi.

"Oh Harry, sei sveglio." si alzò in piedi, asciugandosi dalle guance le lacrime. Liam aveva ancora una mano sulla sua schiena, mentre il suo sguardo si spostava su entrambi.

"Liam è venuto a controllare la mia ferita e-"

"Vieni qui." mi sedetti, allungando il braccio. Lei guardò la mia mano, poi i miei occhi, prima di abbassare lo sguardo. Fui sopraffatto da un'improvvisa ondata di amore, gratitudine e bisogno di lei.

Esitante, si avvicinò a me come se stesse camminando su una lastra di ghiaccio. Odiavo quanto fosse insicura di colpire i miei punti sbagliati. Volevo rassicurarla che non sarei scoppiato, non sarie corso via, non di nuovo. Non ne potevo più.

La tirai per lamano, facendo cadere il suo corpo esausto su di me, mentre la stringevo. Aveva lo stesso odore che ricordavo. Si adattava tra le mie braccia come se fosse stata fatta per essere lì. E mi chiesi come fosse riuscito a sopravvivere senza di lei. Non riuscivo a capire come avesse tollerato il mio cuore la distanza, come avesse fatto il mio petto a trattenere i pezzi dopo essersi rotti. Non riuscivo a capire come avessero fatto i miei pensieri ad essere così odiosi, così crudeli nei suoi confronti, quando tutto quello che avevo fatto era amarla.

"Ti amo. Mi dispiace che ci sia voluto un po' per ricordarlo." il suo tremolio cessò. La sua figura si immobilizzò completamente, al punto tale che ebbi paura avesse smesso di respirare, ma poi avvolse le braccia intorno al mio collo, sprofondò il viso nel petto e si lasciò andare. Chiusi gli occhi, assorbendola, scomparendo in lei. Quando aprii di nuovo gli occhi, incrociai quelli di Liam. Mi sorrise leggermente e capii cosa stesse provando a dirmi da sempre.

Amarti ha riportato indietro mia sorella. Non odiarla e non portarla di nuovo via.

Rupture [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora