64. "Io ho fottutamente bisogno di te."

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Autumn

Il pavimento era duro, mi squarciò, artigliando la mia pelle, schizzando sangue, lasciando marchi, bruciature e ferite. Mi sentivo debole, come se tutto quello che mi stava tenendo intera, fosse andato distrutto. Non c'erano mani a trattenermi, nessun freno a tirarmi via, solo quella spinta urgente di andare da Harry e aggiustare tutto. Potevo caderea pezzi o rimanere integra. Potevo scomparire o rimanere. Potevo collassare o rimanere in piedi. Non importava. Avevo solamente bisogno di stringerlo. Avevo bisogno di andare da lui.

I miei polmoni bruciavano per lo sforzo, gli occhi ci mettevano troppo ad aprirsi ogni volta che sbattevo le palpebre, ma Harry era prorpio lì, appeso in un modo che era tutto tranne che comodo, e lui meritava di meglio. Molto meglio. Quindi mi morsi le labbra, evitando di piangere per il dolore, mentre mi alzavo in piedi, avvicinandomi a lui e scuotendolo. Doveva svegliarsi. Doveva stare bene. Non poteva semplicemente andarsene, non poteva lasciarmi. Non quando l'avevo appena riavuto. Non quando lo amavo così profondamente.

"Harry, Harry, per favore. Sono io, andiamo. Sono qui. Sono proprio qui, Harry. Apri gli occhi. Cazzo. Apri gli occhi, Harry. Non farmi questo. Non lasciarmi di nuovo." poggiai la fronte sulla sua, muovendo le dita sul suo viso, toccando ogni avvallamento, ogni sporgenza, ogni lineamento che lo rendavano così incredibilmente...lui.

"Ti amo. Per favore, Harry. Per favore."

Mi tremarono le labbra, le lacrime scorrevano lungo il mio viso, sul suo, modellandosi con la sporcizia e il sangue, e non sapevo se lo stessero pulendo o schernendo ulteriormente. Bramavo unaltrobacio, un altro tocco, un altra ondata di aria fresca. Bramavo un'altra vita intera da passare con lui, dove il mondo non stesse cadendo a pezzi e neppure noi. Bramavo un'altra versione della realtà, dove tutto aveva senso e lui non doveva andarsene così presto. Bramavo qualsiasi cosa con lui. Qualsiasi cosa.

Tracciai le sue labbra spaccate con le dita, chiudendo gli occhi e assorbendolo. Un singhiozzo mi sfuggì dalle labbra, prima che si posassero sulle sue. Mi chiesi se riusciva a sentirle. Mi chiesi se sarei mai stata capace di provare qualcosa di nuovo. Un gemito attraversò le mie labbra, poi un colpo di tosse e finalmente riuscii a respirare.

"Oh Dio, Harry. Oh mio Dio. Stai bene. Resisti. Stai bene." non riuscivo a far smettere di tremare le mie mani, mentre disperatamente si muovevano per liberare Harry, per liberarlo. Ruppi le sue manette e il suo corpo cadde immediatamente sul mio. Cademmo entrambi a terra, un cumulo di ossa rotte e ferite che avrebbero lasciato dietro marchi. Ma non importava. Lui era vivo. Non era morto.

Affondò il viso nel mio petto, circondandomi il collo con le braccia, e non sapevo se ero io a tenere lui, o lui che teneva me. Doleva tutto. Dio, faceva male, ma doleva di meno ora. Mi sentii un po' più forte, come se questo non avesse posto una fine a me. Mi strinsi a lui, perchè era la mia ancora di salvezza. Se non mi tenevo a lui, avrei galleggiato via e bruciato il mondo. E non avrei mai più ritrovato la via per tornare. Da lui. Da colei ch ero quando c'era lui. Da colei he avrei dovuto sempre essere.

"Oh mio Dio, Harry, stai bene? Huh? " mi allontanai, solo leggermente, mentre lui annuiva, un brutto colpo di tosse lo scosse, prima che poggiasse stancamente la testa di nuovo sul mio petto.

"Sto bene. Non ricordo molto."

E ricordai c'era un mondo che lottava per esistere al di fuori di noi e, solo perchè il tempo si era fermato tra di noi, ciò non significava che si era fermato del tutto. Spostai lo sguardo da Harry, e si rivelò il caos. Louis e Zayn puntavano le loro pistole contro le guardie rimaste. Niall era sul ciglio della porta, urlando ordini. Era come se stessi sott'acqua. Era tutto sfuocato, suonava tutto così distante. E mi chiesi se fosse davvero così.

Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now