22. "Hai fatto la cosa giusta."

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Harry

Rubai occhiate.

Nascoste, veloci, caute occhiate alla donna ora composta che camminava accanto a me, trascinandosi con tale grazia, tale potenza, che mi trovai a chiedermi se avessi immaginato tutto nella mia testa il suo crollo precedente. I suoi capelli erano un po' in disordine, che volavano nell'aria gelida, le guance arrossate per l'emozione, e il freddo, molto probabilmente. Le sue mani tremavano, anche se leggermente, ma questo era. Nessun altro segno per aver mostrato debolezza, per aver rivelatocrude, pure, inaspettate emozioni.

E mi resi conto di essermi dimenticato di ricambiare tutto quello che mi aveva confessato.

Da qualche parte, tra le linee del suo pianto, indebolendosi sotto la mia costante pressione, mi ero dimenticato di dirle che anch'io sentivo qualcosa e, abbastanza probabilmente, amavo. La vista di Lois, Zayn e Niall mi strapparono da questi pensieri indelebili, mentre raddrizzavo la postura, disposto a non guardarla in loro presenza.

"Styles, già in piedi e in giro?" domandò Zayn, stringendomi velocemente in uno dei suoi abbracci formali, privi di emozioni. Gli diedi una pacca sulla schiena, prima di allontanarmi, facendo un piccolo sorriso per concludere l'affare.

"Pensavo di fare le ronde, sai, controllare come stanno andando le cose. Va tutto bene?" lui rimase in silenzio un po' troppo a lungo, i suoi occhi lasciarono i miei, per posarsi su Autumn, che alzò gli occhi al cielo, prima di focalizzare lo sguardo sul bambino che giocava in lontananza.

"Zayn?"

"Cosa ci fa qui?" chiese digrignando i denti, restrinse lo sguardo infastidito.

"È rimasta chiusa nella mia camera per abbastanza tempo ormai, quindi ho pensato di portarla a fare una passeggiata con me, sai, per non rimanere da sola."

""Perchè non è di nuovo nella cella sotterranea?"

"Scusami?"

"L'unica ragione per cui era fuori era perchè aveva un'infezione. Da come vedo sta abbastanza bene ora per essere interrogata come si deve."

"Questo non succederà."

"Scusami?"

"Non la riporteremo di nuovo nella cella sotterranea. Almeno questo se l'è guadagnato."

"Come, esattamente, se l'è guadagnato il nostro peggiore nemico?"

"Ha salvato la bambina. SI è nascosta, quando poteva facilmente scappare via con i burocratici che ci hanno attaccati. MI ha aiutato quando ero ferito. Tu ed io entrambi sappiamo che poteva averci facilmente distrutti ormai, quindi dimmi, perchè non se l'è guadagnato?" intravidi un piccolo sorriso formarsi sulle labbra peccaminose di Autumn, mente ascoltava la nostra accesa conversazione.

"Cosa pensi di fare con lei, allora?"

"Non lo so ancora."

"Harry-" Zayn gemette.

"Zayn, basta. Lei non sta facendo niente e noi non dichiareremo guerra ai burocratici uccidendola."

"Sai che verranno per lei, vero?" Niall disse piano, avvicinandosi a noi attentamente, ma mantenendo una certa distanza tra sè e Autumn. Il suo sguardo fermo si posò su di lui, mentre socchiudeva gli occhi come se lo stesse sfidando di dirglielo di nuovo in faccia.

"Cosa vuoi dire?" chiesi, l'irritazione che traboccava nel mio tono.

"Intendo dire, questo potrebbe essere parte del loro piano. Ti sei mai chiesto perchè sia stato così facile catturarla? Tutti noi sappiamo che è quasi impossibile catturare Autumn, tenerla per quasi due settimane ormai senza che provasse a scappare o che qualcuno venga a riprendersela?" spostai lo sguardo spalancato da Niall su di lei. Lei lo stava fissando, come se lui avesse rivelato tutto quello che lei aveva provato a nascondere. Mi sentivo confuso, disgustato, tradito dalla mia propria mente e cuore, perchè avevo permesso alle mie credenze sciocche di controllare i miei pensieri, di offuscare la linea tra speranza e realtà e di ingannarmi facendomi pensare che forse lei non era cattiva alla fine dei conti.

Ma lei non era cattiva.

Lei era terribile, spietata.

Lei era puro male senza limiti.

Digrignando i denti, allontanai lo sguardo per non distruggere lei totalmente e tutto quello che rappresentava.

"Riportala alla cella sotterranea. Legala. Niente cibo nè acqua, finchè non lo dirò io. Non sono permesse le visite. Capito?" focalizzai lo sguardo su Zayn, che mi fece un ghigno, prima di annuire. Raccimolai tutta la forza di volontà che avevo in me per non girarmi verso di lei e chiederle perchè mi avesse fatto questo. Perchè aveva corso tutti questi rischi per farmi credere così ciecamente a una bugia?

Louis e Zayn procedettero a portarla via e lei non fece assolutamente nessun tentativo per liberarsi o difendersi. Lei semplicemente mi guardò, la bocca leggermente socchiusa, la fronte libera da ogni grinza, eccetto per una, come se mi stesse supplicando di non rinunciare a lei così facilmente, di non credergli, perchè a lei davvero importava di me, stava davvero provando ad essere migliore.

Ma a chi stavo prendendo in giro?

Era impossibile che la donna che era incapace di provare emozioni, magicamente fosse circondata da un'emozione solitaria che avevo acceso in lei. Magaru, alcune persone erano fatte per essere cattive. Magari, questa, non potevo salvarla, sebbene mi sentissi come se lei fosse l'unica che mi importava salvare.

"Hai fatto la cosa giusta." mi rassicurò Niall, con un sorriso incerto.

"Già, allora perchè mi sento così in torto?"

"È il suo effetto. La conosco, la conosco da abbastanza tempo ormai. Certo, quello che ha fatto qui è un po' fuori dai suoi canoni, ma Autumn non diverrà miracolosamente umana, gentile e premurosa. Non c'è una cura per lei, perchè non c'è niente più da aggiustare. Non c'è nient altro da rianimare o da farle ricordare, perchè alcune persone sono semplicemente nati dei mostri, ed essere un mostro è tutto quello che può mai essere Autumn. È triste e spiacevole, ma questo è il mondo in cui ora viviamo."

E improvvisamente odiai questo mondo più di quanto già facessi, perchè aveva spezzato Autumn.

L'aveva assolutamente rovinata e ora doveva soffrire per quello che portava su di sè.

Doveva convivere con ciò che era diventata, abbraccia e ama quello, solo per essere incolpato per questo.

Era dovuta diventare così cattiva per sopravvivere a questa vita, allora cosa rendeva noi meglio di lei?

Forse per qualcuno lì fuori io ero una Autumn e sentiva il bisogno di distruggermi, prima che io distruggessi loro. Forse non ero bravo come tutti presupponevano che fossi. Forse ero cattivo quanto lei, o anche peggio.

E a questo punto bene e male non erano definizioni simili in questo mondo indefinito?

Da cosa dipendeva la prospettiva?

E se davvero era cosi, allora chi era a decidere che io ero il buono e Autumn la cattiva?

Forse era il contrario, o entrambi eravamo buoni e cattivi allo stesso modo.

Forse, solo forse, eravamo entrambi destinati a distruggerci l'un l'altro, finchè tutta la vita non ci avesse separati, lasciandoci come cenere, resti di quello che una volta eravamo, come tutti gli umani erano destinati ad essere.


Rupture [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now