The one with the goodbye in September

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Settembre 2018


Fabrizio si svegliò improvvisamente.

Non era stata colpa di un incubo o di qualche rumore che lo aveva disturbato. Semplicemente si era svegliato di scatto, come se ci fosse qualcosa che lo obbligava ad aprire gli occhi.

Ma in realtà in quella camera non c'era niente di strano, a parte Ermal che dormiva accanto a lui.

Forse era per quello che si era svegliato. Forse era la presenza di Ermal accanto a sé a tenerlo sveglio.

Non era nemmeno la prima volta che si trovavano in quella situazione - nudi nello stesso letto, dopo aver fatto l'amore - eppure sembrava esserci qualcosa di diverso.

No, non sembrava. C'era davvero qualcosa di diverso.

La prima volta che erano stati a letto insieme - a Sanremo, la sera dell'accusa di plagio - si erano fatti una promessa: avrebbero accettato quel rapporto così come veniva, senza vincoli e senza regole, e poi quando sarebbe arrivato il momento avrebbero interrotto tutto ciò che c'era tra loro.

E il momento era arrivato.

Non se lo erano detto esplicitamente, ma era stato ovvio che la chiusura del cerchio di quella sera non riguardasse solo la loro canzone.

Era stato ovvio negli sguardi che si erano scambiati sul palco, nei baci appena entrati in camera di Fabrizio, nei movimenti lenti di Ermal mentre si spingeva nel collega.

Non lo avevano detto con le parole, ma lo avevano detto in modo molto più chiaro.

E forse era quello che aveva svegliato Fabrizio. La consapevolezza che, una volta arrivato il giorno, sarebbe davvero finito tutto.

Avrebbe voluto essere un po' più egoista e dirgli di stare con lui ancora un po', di dimenticare ciò che si erano promessi.

Ma Fabrizio non era mai stato egoista e non avrebbe iniziato a esserlo in quel momento.

Sospirò buttando fuori tutta la sua tristezza e strinse Ermal un po' di più a sé.

Sarebbe stato difficile lasciarlo andare, ma sapeva di non avere scelta.

Così chiuse gli occhi, sperando di riaddormentarsi e di svegliarsi il giorno seguente, possibilmente dopo Ermal. Non voleva essere di nuovo il primo a svegliarsi. Non voleva essere il primo a doversi perdere in quei pensieri.

Voleva solo svegliarsi e vedere gli occhi di Ermal già aperti, magari sperare che fosse lui il primo a parlare.

Perché di certo Fabrizio non ci sarebbe riuscito.




Quando Fabrizio si svegliò, appena qualche ora dopo, Ermal lo stava fissando.

Non si era mosso, era ancora sdraiato accanto a lui e tra le sue braccia. Però era sveglio.

Fabrizio lo guardò, ma non disse nulla.

Nessun buongiorno, nessuna stupida domanda su come avesse dormito.

Ed Ermal fece lo stesso.

Entrambi sapevano con esattezza cosa stesse pensando l'altro - in fondo pensavano le stesse cose - e nessuno dei due aveva il coraggio di parlare per primo.

"Non essere triste" mormorò Ermal dopo parecchi minuti in cui non avevano fatto altro che fissarsi.

"Non lo sono" mentì Fabrizio.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora