The one with the "brother thing"

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Febbraio 2018


"Il mio pensiero è stato: lui è mio fratello, io lo difendo e quindi lo abbraccio."

Per quanto Fabrizio cercasse di non pensarci, quella frase continuava a tornargli in mente.

Durante un'intervista, giusto un paio di ore prima, Ermal l'aveva definito suo fratello e, mentre una parte di lui non poteva che essere felice di sapere che Ermal lo considerava così importante, c'era una parte del suo cuore che si era inevitabilmente incrinata.

Non riusciva a ricordare con esattezza quale fosse stato il momento in cui aveva smesso di vedere Ermal come un semplice collega o amico. Forse, non era mai stato solo quello. Forse fin da subito Fabrizio aveva provato qualcosa per lui.

Non aveva mai nascosto il fatto che gli piacessero anche gli uomini - ovviamente non aveva messo i manifesti in giro dichiarando la sua bisessualità, ma nemmeno l'aveva nascosto - quindi non era rimasto sorpreso di sentirsi attratto da Ermal.

Ecco, l'attrazione che provava per lui invece l'aveva tenuta nascosta, timoroso di quali sarebbero state le conseguenze se si fosse venuto a sapere. Terrorizzato dall'idea che Ermal si sarebbe allontanato da lui se avesse saputo che provava qualcosa di più di una profonda amicizia.

Non poteva permetterlo. Proprio ora che aveva trovato una persona che lo rendeva felice anche solo con la sua presenza, non se la sarebbe fatta sfuggire e se il prezzo da pagare era fingere che Ermal fosse nulla più di un amico - un fratello - allora lo avrebbe fatto.




Giugno 2018


"Questo è un nostro fratello."

Fabrizio quasi non ci aveva pensato quando aveva detto quelle parole.

Dopo aver trascorso mesi interi a rinnegare i suoi sentimenti per Ermal, alla fine era riuscito a convincere sé stesso che sarebbe stato più giusto considerarlo semplicemente un fratello. Più o meno.

In realtà, anche se razionalmente Fabrizio era sceso a patti con la consapevolezza che tra lui e Ermal non ci sarebbe mai stato nulla, il cuore aveva continuato a fermarsi e poi a battere improvvisamente più veloce ogni volta che si trovavano l'uno accanto all'altra.

Era successo anche quella sera, mentre cantavano insieme, mentre si stringevano in un abbraccio, mentre Fabrizio lo richiamava sul palco e gli prendeva la mano dicendo quelle parole.

Soprattutto, era successo mentre Ermal aveva fatto scorrere lentamente il suo pollice sulla mano di Fabrizio, accarezzandogli la pelle mentre il romano teneva ancora la mano stretta nella sua.

Per un attimo si era sentito così falso a definire Ermal un fratello mentre lo teneva per mano, che aveva deciso che gli avrebbe parlato. Gli avrebbe detto tutto, gli avrebbe confessato ciò che provava.

Ma doveva aspettarselo che le cose non sarebbero andate come previsto.



"È nata una grande amicizia. Siamo praticamente direi quasi fratelli."

Fabrizio aveva perso il conto di quante volte avesse mandato indietro il video per risentire quella frase.

Poco importava che Ermal avesse sbagliato ben due delle sue canzoni perché stava pensando a lui e che avesse tentato di giustificarsi come se fosse davvero colpevole di provare qualcosa per una persona che aveva sempre e solo definito un amico. Nonostante tutto ciò, Fabrizio non riusciva a smettere di pensare che per l'ennesima volta Ermal l'aveva paragonato a un fratello e che si era nascosto dietro la sua solita giustificazione: "Ci vogliamo bene, ma non così tanto."

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now