The one with the reunion in Naples

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Non poteva negare di essere più felice di quanto lo fosse stato negli ultimi mesi.

Non poteva negarlo semplicemente perché gli si leggeva in faccia.

Non era solo il fatto di tornare finalmente a esibirsi su un palco. C'era molto di più e ormai Ermal sapeva perfettamente che chiunque se ne sarebbe accorto.

E non gli importava.

Era felice. Assurdamente felice. E non c'era niente di male nell'essere felice a causa di qualcuno, quindi non aveva intenzione di nasconderlo.

Il suo rapporto con Fabrizio lo aveva sempre reso felice.

Confuso, ma felice.

Non c'era mai stato nulla di definito tra loro, nessuna etichetta, nessun nomignolo sdolcinato. Non c'era stato niente, a parte i baci scambiati di nascosto e le notti passate insieme sotto le lenzuola.

Non avrebbero potuto sopportare una relazione con il peso di doversi nascondere e la distanza che tra loro era sempre troppo grande.

Così, fin dalla prima notte insieme trascorsa a Sanremo, avevano preso quel rapporto con leggerezza, godendosi gli attimi insieme e non pretendendo mai niente di più.

Ecco perché Ermal era così felice.

Perché anche prendendo il rapporto con leggerezza, aveva finito per innamorarsi. E non si può non essere felici quando si ha la possibilità di passare del tempo con l'uomo di cui si è innamorati.

La porta del camerino si spalancò mentre Ermal era davanti allo specchio a sistemarsi i capelli, ormai troppo lunghi e indomabili.

Il più giovane sollevò lo sguardo nello specchio vedendo Fabrizio che lo guardava attraverso il riflesso.

Aspettò che chiudesse la porta e lo fissò attraverso lo specchio mentre percorreva i pochi passi che li separavano, fino ad arrivare dietro di lui.

Nell'istante in cui Fabrizio gli circondò i fianchi con un braccio e appoggiò il mento sulla sua spalla, Ermal esalò un sospiro sollevato e si abbandonò completamente nel suo abbraccio.

"Mi sei mancato" mormorò Fabrizio contro il suo orecchio.

"Anche tu, Bizio. Ma ora siamo insieme."

"Già, ma per quanto? Un paio d'ore, e poi?"

Il tono di Fabrizio sembrava stanco, quasi scocciato. Ermal non lo aveva mai sentito così e per un attimo ebbe paura che quello fosse solo l'inizio di un discorso più grande, di una discussione in cui Fabrizio gli diceva quanto fosse insoddisfatto del loro rapporto e in cui gli spiegava per quale motivo fosse meglio per entrambi dare un taglio a ogni cosa.

Ebbe appena il tempo di pensarlo, che Fabrizio disse: "Non so se ce la faccio ancora in questo modo."

"Che vuoi dire?" chiese Ermal ancora tra le sue braccia, osservando il più grande attraverso il loro riflesso.

"Pensi che potremmo mai avere qualcosa di più? Qualcosa di un po' più stabile di qualche serata a un programma televisivo o qualche weekend uno a casa dell'altro?"

"È quello che vuoi?" disse Ermal con voce tremante.

Non era quello che si aspettava.

Tra i due era sempre sembrato lui quello più coinvolto in quella specie di relazione. Fabrizio sembrava semplicemente assecondare i suoi bisogni.

Ma quella confessione faceva intendere tutt'altro.

Fabrizio annuì con un cenno, poi nascose il viso nel collo di Ermal, preoccupato per come avrebbe reagito.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now