The one with Halloween celebrations

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Ermal non era mai stato particolarmente attratto da Halloween.

Non era mai stato particolarmente attratto da nessuna festività, a dire il vero, ma Halloween era proprio una di quelle che non aveva mai avuto il minimo effetto su di lui.

In fondo, la parte bella di quella festa era suonare i campanelli chiedendo dolcetti, e Ermal quella fase l'aveva passata da un pezzo. Anzi, non l'aveva passata affatto.

Era cresciuto in fretta, facendosi carico di tutti i problemi della sua famiglia e senza godersi davvero la sua infanzia. E quando era arrivato in Italia e le cose finalmente avevano iniziato ad andare meglio, ormai era troppo grande per andare a fare Dolcetto o scherzetto? suonando i campanelli dei vicini.

Quindi Halloween per lui era sempre stato un giorno qualsiasi sul calendario.

Fino a quando aveva conosciuto Fabrizio e la sua vita era stata sconvolta non solo da un amore così forte che mai avrebbe creduto di poter provare, ma soprattutto dai suoi adorabili figli.

Libero e Anita erano stati una ventata di aria fresca nella sua vita.

Gli avevano portato la serenità e l'innocenza tipica dell'infanzia che lui purtroppo non aveva mai provato, e non avrebbe mai potuto ringraziarli abbastanza per quello.

Ovviamente, entrare nella loro vita era stato un cambiamento importante per tutti, ma Ermal aveva fatto il possibile per guadagnarsi un posto in quella famiglia e i bambini lo avevano da subito coinvolto in tutte le loro abitudini e tradizioni.

Halloween era tra quelle.

Libero e Anita avevano sempre adorato Halloween. Era uno dei pochi giorni in cui potevano mangiare quanti dolci volevano, senza che i genitori imponessero limiti (o almeno, non troppi limiti).

Di solito era Giada che si occupava di accompagnarli a suonare i campanelli e a chiedere dolci ai vicini di casa, che erano sempre più che felici di accontentarli.

Poi li accompagnava a casa di Fabrizio, cenavano insieme, Libero e Anita si spartivano equamente i dolci e poi guardavano qualche cartone animato, fino a quando crollavano stremati sul divano del soggiorno e Fabrizio doveva portarli di peso nella loro stanza.

A quel quadretto familiare si era aggiunto Ermal, che si era subito ambientato alla perfezione, arrivando ad organizzare ogni anno un gioco diverso solo per poter regalare dolci in più come premio a chiunque avesse vinto il gioco in questione. E chissà come mai, Libero e Anita vincevano sempre a pari merito.

Halloween era diventata presto una delle sue festività preferite.

Si era ritrovato totalmente avvolto dal calore che quella famiglia - la sua famiglia - era stata in grado di donargli e, almeno per una giornata, gli sembrava di recuperare la sua infanzia perduta.

Quel giorno, Libero e Anita erano arrivati a casa di Fabrizio vestiti rispettivamente da vampiro e da strega, con due borse piene di caramelle e dei sorrisi contagiosi stampati in faccia. Per Ermal era stato spontaneo sorridere di rimando appena li aveva visti.

Fabrizio li aveva salutati calorosamente, poi era sparito oltre la porta della cucina dicendo che era terribilmente in ritardo sulla sua tabella di marcia e che doveva assolutamente mettersi a cucinare, altrimenti non si sarebbero seduti a tavola a un'ora decente.

Ermal si era offerto di badare ai bambini mentre Fabrizio finiva di cucinare e il più grande gliene era stato infinitamente grato.

Era felice che Ermal passasse del tempo con i bambini e che si fosse ambientato così bene nella loro famiglia. Era felice che quella famiglia fosse diventata anche la famiglia di Ermal.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now