The one where it's Halloween

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Ermal sbuffò contrariato mentre cercava sul suo cellulare una via alternativa per evitare il traffico.

Il maltempo dei giorni precedenti aveva provocato parecchi disagi nella capitale e nelle zone vicine, e raggiungere casa di Fabrizio seguendo l'unica strada che Ermal conosceva si era rivelato più difficile del previsto.

Certo, Ermal avrebbe potuto chiamare Fabrizio e spiegargli il problema e sicuramente il suo compare gli avrebbe consigliato una strada alternativa. Ma no, non poteva farlo perché Fabrizio non aveva la minima idea che Ermal fosse in città e non avrebbe dovuto scoprirlo. Non ancora, almeno.

Quando si erano sentiti al telefono, due giorni prima, Fabrizio aveva detto a Ermal che per Halloween i bambini sarebbero rimasti a casa sua. Giada aveva un appuntamento con un uomo che stava frequentando da un po', e Fabrizio ne avrebbe approfittato per portare Libero e Anita in giro per il quartiere a fare dolcetto o scherzetto.

Gli aveva raccontato di quanto fossero entusiasti i bambini, del cappello da strega che aveva comprato per Anita e gli aveva promesso di mandargli delle foto.

Poi aveva aggiunto: "Sarebbe bello se potessi venire con noi, compare. Non ci vediamo da un sacco. Ma so che non posso chiederti di mollare tutto per venire a raccogliere dolci."

"Mi piacerebbe, lo sai. Ma sono davvero impegnato in questi giorni" aveva risposto Ermal sentendosi un po' in colpa.

In effetti, di impegni ne aveva davvero tanti ed era solo colpa sua che, invece di prendersi un anno di pausa, aveva accumulato impegni su impegni rendendosi conto solo troppo tardi di quanto tempo gli avrebbero portato via.

Gli sarebbe piaciuto prendersi qualche giorno di pausa per andare a Roma. Non vedeva Fabrizio da più di un mese ed era passato ancora più tempo dall'ultima volta che aveva visto i bambini. Gli mancavano, non poteva negarlo.

Ma non poteva mollare tutto.

Forse.

In realtà, aveva rivalutato la cosa quando aveva chiesto a Fabrizio come stessero procedendo i preparativi per Halloween e lui aveva risposto che andavano male perché Anita aveva l'influenza e quindi la loro serata sarebbe saltata.

Ermal aveva impiegato meno di un minuto a chiamare Paolo e a dirgli che per due giorni sarebbe stato irraggiungibile. Paolo aveva cercato di dirgli che non poteva, che avevano delle cose da fare, ma Ermal era riuscito a convincerlo che due giorni non avrebbero cambiato nulla.

E così, aveva preparato velocemente uno zaino con un cambio ed era partito per Roma, senza avvertire Fabrizio e con tutte le intenzioni di fargli una sorpresa.

Ermal sorrise vittorioso quando finalmente riuscì a trovare una strada alternativa per arrivare a casa di Fabrizio, evitando il traffico e le strade bloccate. Ancora pochi minuti e finalmente avrebbe rivisto quella che per lui era diventata un po' una seconda famiglia.

Ricordava bene il giorno in cui aveva conosciuto Libero. Erano sul set del videoclip di Non Mi Avete Fatto Niente e ricordava di essere rimasto colpito da quel bambino che ascoltava con estrema attenzione tutto quello che diceva. Solo qualche minuto più tardi aveva scoperto che era il figlio di Fabrizio.

Ricordava anche che Fabrizio aveva detto qualcosa tipo: "I Mobrici hanno un debole per te" e che aveva dovuto girarsi dall'altra parte per non rischiare che qualcuno vedesse il rossore sulle sue guance.

La prima volta che aveva visto Anita invece era stata poco dopo Sanremo, quando Fabrizio aveva invitato Ermal a casa sua per un'informale cena tra amici. Era arrivato a casa di Fabrizio nel tardo pomeriggio, proprio poco prima che Giada andasse a riprendere i bambini che avevano passato la giornata con il padre.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora