The one where Ermal is sick

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Ermal sbuffò leggendo l'ennesimo commento indecente sotto il suo post.

Bastava dire che era malato e subito decine di persone si improvvisavano medici ed erano pronte a elargire consigli, il più delle volte del tutto inappropriati.

Fece scorrere rapidamente la rubrica arrivando al numero di Fabrizio e avviò la chiamata senza pensarci due volte.

In quelle condizioni - e soprattutto dopo aver letto certe cose che lo avevano fatto a dir poco rabbrividire - sentiva il bisogno di parlare con lui, di sentire la sua voce, di sentirlo un po' più vicino anche se fisicamente erano lontani.

"Che c'è? È successo qualcosa?" rispose Fabrizio senza nemmeno salutare.

"No, perché?" replicò Ermal senza capire per quale motivo Fabrizio fosse così agitato.

"Mi avevi detto che avevi da fare oggi. Non mi aspettavo di sentirti. Ho pensato che fosse successo qualcosa di grave."

Ermal sorrise sinceramente commosso dal modo in cui Fabrizio si preoccupava costantemente per lui. "Niente di grave, Bizio. Ho solo un po' di febbre quindi ho posticipato l'evento."

"Febbre? Hai preso una tachipirina, un'aspirina...?"

"Bizio, calmati! Ho preso una tachipirina, ora aspetto che faccia effetto" rispose Ermal.

"Se non passa, chiama il medico."

"D'accordo. Anche se, in caso non passasse, mi hanno suggerito delle cure alternative" scherzò Ermal. Non avrebbe voluto ricordare di nuovo i commenti letti poco prima, ma l'ipocondria di Fabrizio stava prendendo il sopravvento e quello era l'unico modo per distrarlo.

"Cioè?"

"Tra le altre cose, mi è stato suggerito di sudare. Non importa come" disse Ermal.

"Sicuramente sarebbe più facile se fossi lì con te, ma si può fare lo stesso. Non sarebbe la prima volta" rispose Fabrizio alludendo a quella volta in cui, quando entrambi erano troppo presi dai rispettivi tour per riuscire a vedersi, erano rimasti al telefono sussurrandosi cosa avrebbero voluto fare all'altro nel buio di una camera d'albergo.

Era stato bello, Ermal doveva ammetterlo. E quando avevano finito la telefonata, entrambi si erano sentiti appagati come se davvero fossero insieme.

La voce roca di Fabrizio, anche se filtrata dal telefono, per Ermal restava il migliore afrodisiaco di sempre. E Fabrizio era rimasto sorpreso da quanto potesse diventare sfacciato Ermal quando c'era uno schermo a dividerli.

"Sto troppo male per il sesso telefonico, Bizio" rispose Ermal.

"Peccato, sudare ti avrebbe fatto bene davvero."

"Appena ci vediamo puoi farmi sudare quanto vuoi" rispose Ermal sorridendo.

Fabrizio si mise a ridere coprendosi la bocca con una mano, anche se non c'era nessuno con lui che potesse essere testimone del suo imbarazzo.

Che poi, ancora non capiva per quale motivo si imbarazzasse tanto di fronte ad un'allusione del suo fidanzato.

"Cerca di dormire un po' almeno" disse Fabrizio.

"Sì, certo. Ora dormo, mamma" scherzò Ermal prima di salutarlo e chiudere la conversazione.

Quando Fabrizio posò il cellulare sul tavolo, sulla sua faccia c'era ancora un enorme sorriso.

Non poteva farci niente. Sentire la voce di Ermal lo metteva sempre di buon umore.

Non era paragonabile a vederlo, a passare del tempo con lui, ma poteva accontentarsi.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now