The one with the writer's block

902 55 18
                                    

"Ma vaffanculo!"

Ermal smise immediatamente di prestare attenzione al messaggio che gli aveva appena scritto Marco, sentendo Fabrizio imprecare e sbattere la porta dello studio.

L'aveva visto chiudersi lì dentro circa tre ore prima e non aveva voluto disturbarlo, consapevole che avrebbe avuto bisogno di concentrarsi per iniziare a lavorare al nuovo album, ma a quanto pareva le cose non stavano andando bene.

"Bizio?" lo chiamò affacciandosi sul corridoio.

Fabrizio se ne stava seduto sul pavimento, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa tra le mani.

"Stai bene?" chiese Ermal improvvisamente preoccupato, avvicinandosi a lui.

"Non voglio più entrare dentro quella stanza almeno per i prossimi mille anni" rispose Fabrizio, indicando la porta dello studio.

Ermal sospirò e si sedette accanto a lui sul pavimento. "Sta andando male?"

"Non ho scritto una sola parola. Nemmeno una, in tre ore! Sono totalmente bloccato."

Dirlo ad alta voce, se possibile, lo rendeva ancora più frustrato. Lo faceva sentire un fallito.

Lui, con le parole, ci lavorava e ora non era più in grado di far uscire nemmeno quelle.

Però quella era la verità e doveva farsene una ragione.

Era bloccato. Non riusciva a scrivere, a pensare. Non riusciva nemmeno a farsi venire un'idea qualsiasi per un pezzo.

Lui, che aveva scritto pezzi per chiunque, era completamente a corto di idee. E la cosa lo faceva impazzire, lo faceva sentire un incapace.

E lo faceva sentire debole, perché sentiva che si stava sgretolando sotto le proprie insicurezze e, cosa ancora più importante, sotto lo sguardo di Ermal.

Si era sempre mostrato a Ermal per ciò che era, senza filtri e senza nascondergli nulla, ma odiava mostrarsi così... inadatto.

Ecco, forse inadatto era la parola giusta.

Perché Ermal era sempre una fonte inesauribile di idee. Scriveva canzoni in mezza giornata, a volte, e lui invece non riusciva a mettere giù nemmeno mezza nota.

Quindi si sentiva totalmente inadatto accanto a lui.

Ermal, d'altra parte, vedeva in lui ogni cosa tranne tutti quei difetti che in quel momento Fabrizio si sentiva cuciti addosso.

Vedeva semplicemente un uomo stressato dal troppo lavoro, che si metteva addosso troppe pressioni e che pretendeva troppo da sé stesso.

Ma più di tutto vedeva un uomo innamorato del suo lavoro, esattamente come lo era lui, e quella era una cosa che aveva sempre amato di Fabrizio.

Gli lasciò una carezza affettuosa sul braccio e poi gli disse: "È solo il blocco dello scrittore. Capita a tutti."

Fabrizio sospirò. "A me capita un po' troppo spesso."

"Devi provare a distrarti, a pensare ad altro almeno per qualche ora."

"Fosse facile."

Ermal rimase a fissarlo per un attimo, mentre sentiva il proprio cuore incrinarsi alla vista del suo compagno così sconsolato per quella situazione.

Doveva fare qualcosa. Qualsiasi cosa affinché Fabrizio si distraesse almeno per qualche ora.

"Ti va di vedere Rocky?"

Fabrizio si voltò verso di lui e lo guardò sorpreso. "Ora?"

Ermal annuì. "Così per un po' non pensi a questa nuova canzone che non riesci a scrivere."

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now